Ansia

30 agosto 2005

Ansia


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20 luglio 2005

Ansia

Faccio riferimento alla risposta pervenuta da Francesco Mango il 4-7 ad una mia domanda del 30-6 relativa al subentro di stati di Ansia all'età di 45 anni.
Ho raccontato la mia storia (in breve) e mi è stato risposto/confermato che si tratta di forme di Ansia che possono comparire anche alla mia età (per predisposizione genetica)
La domanda che mi pomgo è se, farmacologicamente o meno, si possa ragionevolmente pensare di guarire quando il disturbo si manifesta così in tarda età (45) e quale può essere la strategia (non il professionista) migliore.
Nel senso che, dopo 6 mesi di Lorans 30g/die, 1 mese di Fevarin 50mg/die l'Ansia si è "tramutata" in turbe (non rilevate da altri) nell'eloquio (parlo poco volentieri e le frasi non fluiscono naturalmente (potrei paragonare alla concentrazione che uno ha quando parla in una lingua straniera) e comincia un rifiuto alla lettura (dovuto al fatto che, spesso, mi interessa la sintassi delle frasi piuttosto che il loro significato)
Ovviamente comincia a farsi largo la paura (spero immotivata) di "impazzire" o di avere qualche problema psichiatico o neurologico irrisolvibile e progressivamente invalidante.
Se avessi 80 anni forse accetterei qs. stato di cose, ma alla mia età vorrei tornare quello che ero solo 1 anno fà e dedicare a moglie e bimbetti l'attenzione che meritano.
Francamente non so quale possa essere la causa di tutto questo nè la durata nè la terapia migliore visto che, da 7 mesi a qs. parte, continua un progressivo peggioramento. . .
Grazie

Risposta del 30 agosto 2005

Risposta a cura di:
Dott. MARCO SCALI


Da come espone la sua situazione credo che Lei non sia stato messo nelle condizioni di comprendere il suo disturbo: l' Ansia di tipo genetico non esiste e la predisposizione ad ammalare, per qualsiasi patologia, non rende inefficaci le terapie, tuttaltro.
Nel nostro Centro Per la ricerca e la la diagnosi ed il trattamento dei disturbi dell'umore e d' Ansia oltre al trattamento farmacologico facciamo anche una seduta clinica psicoeducativa che abbiamo informatizzato per riuscire a far capire alle persone il loro tipo di malattia, le cause la terapia e la possibilità di guarigione e/o miglioramento, in maniera che il paziente ed i familiari, parte mai considerata, ma sempre importantissima nella terapia siano informati e tale informazione fa spesso lo stesso effetto di un ansiolitico, diminuendo le paure e le angosce.

Dott. Marco Scali
Medico Ospedaliero
Specialista in Psichiatria
CIVITANOVA MARCHE (MC)



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