Ansia per viaggiare

24 maggio 2005

Ansia per viaggiare


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18 maggio 2005

Ansia per viaggiare

gentile dottore, sono un ragazzo di 26 anni e da cinque convivo con l'ansia. sono stato per un anno da una psicologa che mi ha aiutato molto ma c'è un problema che non riesco proprio a risolvere. quando mi trovo per diversi giorni in un luogo diverso dalla mia città, inizio a contare i giorni che mi separano dal rientro, tutto mi sembra brutto, non mi trovo a mio agio e ho un bisogno disperato delle mie cose, delle mie sicurezze. ho un grande sconforto, mi prendono crisi di pianto quando sono solo e mi mancano le persone a cui voglio bene, specie la mia ragazza. in questi giorni ho accettato una proposta di lavoro che mi costringerà a stare 10 giorni lontano da casa, l'ho accettata con serenità, anche perchè vado con una persona conosciuta ma, non appena gli ho confermato la mia disponibilità, ecco che la mia paura è ripartita e anche in questo momento malissimo all'idea di dover stare fuori quei dieci giorni, inizio a pensare a cose senza senso: come affrontare il tempo, per non ritrovarmi troppo a pensare o a portarmi dietro più cose possibili da casa, e non vedo già l'ora di tornare a casa( anche se non sono ancora partito). spero di non averla annoiata. cordiali saluti. Matteo.

Risposta del 24 maggio 2005

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


Sono tante le persone che soffrono terribilmente ogni volta che devono staccarsi dai propri punti di riferimento affettivi e anche fisici. E' un problema che riguarda la struttura di personalità col quale si deve anche imparare a convivere perchè non sempre è possibile risolvere totalmnete problemi di questo tipo.
Vediamo l'altro rovescio della medaglia: lei è probabilmnete una persona molto dolce ed affettuosa, sa amare ed essere responsabile, è sensibile e gentile.
Perchè non incomincia a vedere gli aspetti positivi della sua personalità? E chissà quanti altri ce ne sono!
E' possibile che all'origine vi sian anche una predisposizione neurofisiologica all' Ansia : credo dovrebbe parlarne col medico di fiducia e valutare se non sia il caso di ricorrere agli ansiolitici o anche a un antidepressivo per un certo periodo. Infatti spesso all'origine di questi disturbi vi sono alterazioni biochimiche che si controllano benissimo con una semplice pastiglia.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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