In farmacia col naso chiuso

04 marzo 2005
Aggiornamenti e focus

In farmacia col naso chiuso



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La metà di coloro che soffrono di rinite allergica si rivolge in prima battuta al farmacista. Una scelta giusta, anche perché i farmaci disponibili in libera vendita sono più che adeguati a trattare i sintomi quantomeno nelle forme lievi del disturbo. Proprio la centralità del farmacista in queste situazioni ha motivato l'allargamento anche ai farmacisti dell'iniziativa Aria (Allergich Rhinitis and its Impact on Asthma) promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo scopo generale di Aria è stato illustrato a Milano da Walter Canonica, Ordinario di allergologia dell'Università di Genova, e Sergio Bonini, direttore scientifico dell'Ospedale San Raffaele di Roma. L'iniziativa, lanciata nel 2002, aveva lo scopo di divulgare presso i medici specialisti, i medici di famiglia e i pediatri, linee guida per il trattamento della rinite allergica basate sulle evidenze scientifiche così come risultano dalle pubblicazioni scientifiche e non basandosi soltanto sulla pratica individuale. Nel risistemare dunque le conoscenze in materia sono stati anche capovolti alcuni concetti universalmente accettati un tempo. Per esempio, spiega Canonica, non ha più senso parlare di rinite stagionale e rinite perenne: basta che una persona sia allergica a due pollini, o peggio alla polvere domestica, ed ecco che è difficile stabilire quale sia la stagione di riferimento. La classificazione attuale si basa piuttosto sull'intensità dei sintomi e sul fatto che la sintomatologia sia intermittente o persistente.

Il legame è l'infiammazione


Ma un cambiamento anche più significativo, ha aggiunto Bonini, è il riconoscimento che esiste una continuità tra questa manifestazione, ritenuta meno grave, e l'asma allergico, lo prova anche l'epidemiologia, dal momento che dove è più elevata la prevalenza della rinite altrettanto accade per l'asma. Il denominatore comune è infatti l'infiammazione, che soggiace sia alle manifestazioni nasali sia all'iperreattività dei bronchi (asma). Inoltre è ormai riconosciuto che, anche sedata la sintomatologia più evidente se non si attua una terapia di fondo, lo stato infiammatorio persiste in modo "silente" pronto a riacutizzarsi di fronte allo stimolo (allergene, ma anche lo sforzo o la presenza di inquinanti). Se quindi rinite e asma sono sullo stesso continuum, diventa fondamentale curare precocemente lo stato infiammatorio.

Un'automedicazione guidata


Ed è qui che interviene il progetto "ARIA in farmacia", che si avvale della sponsorizzazione di Pfizer Consumer Health Care. Lo scopo è coinvolgere i farmacisti per meglio guidare all'automedicazione responsabile il paziente che presenta forme rinitiche lievi e transitorie, che possono essere trattate con antistaminici e decongestionanti anche in associazione, ma anche per consigliare il ricorso al medico per quei pazienti che si presentano in farmacia con sintomi che fanno sospettare forme più gravi. E' il caso di ricordare, tra l'altro, che per le forme con sintomi imponenti e/o durata superiore a 90 giorni è prevista la prescrizione delle medicine necessarie a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Di questo coinvolgimento della farmacia si sono detti molto soddisfatti sia Paolo Gradnik, rappresentante dei farmacisti lombardi, sia Felice Ribaldone, presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Genova. Quest'ultimo ha anche aggiunto che sarà impegno dei farmacisti organizzare nei loro spazi un "angolo del consiglio" dove il cittadino possa esporre le sue necessità di informazione e le sue richieste rispettando anche la sua privacy. L'iniziativa, in pratica, si articola su materiali informativi per il farmacista, basati sulle linee guida precedentemente elaborate, e in materiale per il paziente. Entrambi saranno in distribuzione da metà marzo.

Sveva Prati



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