Ribelli cuori maschili

10 marzo 2004
Aggiornamenti e focus

Ribelli cuori maschili



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Ottimisti e sereni o pessimisti e depressi? La risposta non è difficile. Fior di libri sono stati pubblicati su questa apparente ovvietà: essere felici e di buonumore fa bene e si può anche imparare, come conferma un articolo odierno di Repubblica sull'argomento. A beneficiarne sono l'amore, la carriera ma soprattutto la salute. Pare, infatti, che l'ottimismo riduca la probabilità di sviluppare patologie cardiache. Lo conferma uno studio di imminente pubblicazione su Circulation dal quale emerge che rabbia e aggressività fanno male al cuore, aumentando il rischio di sviluppare aritmie cardiache. Si tratta del primo studio che associa in modo così diretto le emozioni umane alla fibrillazione atriale. Ma come si è svolto lo studio?

Ira, uomini e infarto


La ricerca nasce da una costola del celeberrimo Framingham Study, uno dei principali studi epidemiologici sulle patologie cardiache. Sono stati valutati i dati decennali di 4000, uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 77 anni, fra i partecipanti a questo studio. Tra costoro, quelli con i tratti più forti di ostilità hanno un 30% in più di possibilità di sviluppare fibrillazione atriale. Quanto alla rabbia, se è un tratto spiccato determina un 10% in più di probabilità di aritmia cardiaca e un rischio del 20% superiore di morire, anche di altre cause, durante lo studio. Anche le persone con la sintomatologia tipica della repressione di questi moti dell'animo, dal mal di testa alla tensione muscolare, hanno evidenziato una maggiore probabilità della patologia cardiaca. A commento dello studio Elaine D. Eaker che ne è la responsabile, sostiene che "è vero che la fibrillazione atriale è un tipico fenomeno che si verifica negli adulti anziani, ma in questo caso si può parlare di una forma precoce. Lo studio comunque - aggiunge la ricercatrice - rappresenta una svolta dal momento che la rabbia non è vista solo come un problema sociale ma anche come un problema di salute". Una nuova prospettiva. Un dato importante riguarda l'epidemiologia. Sembra, infatti, che questo tipo di episodi sia spiccatamente maschile. Anche se forse dipende dal fatto che gli episodi cardiaci in giovane età capitano più facilmente agli uomini che non alle donne e lo studio non è durato abbastanza per ravvisare fenomeni analoghi nel sesso femminile.

Il discorso non vale per tutti


Il discorso, però, si precisa nello studio, riguarda due specifici aspetti caratteriali: rabbia e ostilità. Non è corretto quindi allargare il discorso a tutte le caratteristiche che rappresentano la personalità definita di tipo A (gli aggressivi sempre su di giri). La competitività per dirne una non è in alcun modo associata a maggior rischio di fibrillazione striale nello studio. Ma che cosa si intende per personalità rabbiosa? Sono soggetti che hanno sottoscritto frasi come: "Perdo le staffe" o "Dico cose sgradevoli quando mi arrabbio" o ancora "Divento furioso quando vengo criticato di fronte agli altri". A tutti succede di arrabbiarsi ma non a tutti in questo modo che sconfina nell'aggressione vera e propria. Quanto all'ostilità si tratta di persone che provano facilmente disprezzo per gli altri. Si aspettano sempre il peggio e sono sempre sulle difensive rispetto al mondo esterno. Le frasi che hanno sottoscritto con più facilità sono: "Mi trovo spesso di fronte a persone ritenute esperte che in realtà non sono meglio di me" o "Ho lavorato spesso sotto persone che sistemano le cose in modo da prendersi tutti i meriti" o ancora " Molti miei familiari hanno abitudini assai fastidiose". Il numero delle persone provenienti dal Framingham rende questo test attendibile - conclude lo studio - ma sono necessarie ulteriori conferme in studi futuri. Nel frattempo non prendiamocela così...

Marco Malagutti



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