Soprattutto più magri

04 luglio 2003
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Soprattutto più magri



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Primaria o secondaria che sia, è necessario tenere sotto controllo l'ipertensione, non solo con i farmaci, ma anche con una dieta appropriata. Poche limitazioni a tavola possono senz'altro migliorare il quadro della persona ipertesa, soprattutto in vista delle complicanze cardiovascolari, ma non è pensabile che la dieta possa sostituire il farmaco. Non è soltanto una questione di meccanismi, ma di praticabilità: a volte per escludere totalmente il sodio, per esempio, si dovrebbe ricorrere a tecniche di preparazione dei cibi davvero scomode per chi ha comunque una vita lavorativa.

Aggiungere sale solo quanto basta


Quasi tutti sanno che una persona ipertesa deve rinunciare per prima cosa al sale (sodio o sodio cloruro - Na o NaCl). Ma questo è vero solo in parte. Molte ricerche sono stati condotte allo scopo di stabilire quale possa essere la quantità di sodio quotidiana raccomandabile. A suggellare tutte queste ricerche il British Medical Journal ha pubblicato nel settembre scorso una rewiew che ha passato al setaccio metodi e risultati, per altro discordanti, di precedenti indagini. La conclusione è chiara. La dieta povera di sale è utile soltanto a chi già soffre di ipertensione, permette, infatti, sia di tenere sotto controllo la pressione sia di diminuire nel tempo i dosaggi dei medicinali. Escluso, quindi, ogni effetto preventivo per la popolazione generale. Eccedere con il sale, comunque, non è un bene per nessuno. Ma quanto sale basta? La quota consigliata si aggira intorno ai 6 grammi al giorno contro i 10 grammi presenti nella dieta di un italiano medio, spesso determinati dai cibi già pronti e confezionati il cui contenuto di sodio non è considerato (in primo luogo gli insaccati). Quanto alle cifre ufficiali secondo le ultime indicazioni dell'Istituto Nazionale della Nutrizione (INN con sede a Roma) il livello di assunzione raccomandato (LARN) per il sodio è compreso tra 1,5-8,8 g al giorno per un soggetto adulto sano. Da non dimenticare poi che il sale può essere sostituito con spezie e aromi naturali che certo non hanno niente da spartire con il sapore salato, ma che possono rendere tutte le pietanze altrettanto gustose. Basta pensare all'aglio, alla cipolla e alle moltissime erbe aromatiche tipiche della nostra arte culinaria: la menta, il timo, la maggiorana, il basilico, il prezzemolo, il rosmarino, il peperoncino rosso.

Un regime alimentare benefico


Poco sale d'accordo e poi? Il regime alimentare ideale prevede la riduzione della carne rossa e degli zuccheri, tollerabili peraltro, quelli contenuti nei vegetali, nei cereali, nel pane e nella pasta. La dieta ideale prevede, inoltre, tanta frutta e verdura, così come latte e latticini a basso contenuto di grassi.
Limitare gli alcolici e i superalcolici, infine, è buona regola per tutti e lo stesso vale anche in questo caso. Ma un bicchiere di vino rosso ai pasti e saltuariamente un po' di birra non si negano all'iperteso.
Fondamentale è la riduzione dei grassi saturi (grassi animali) e del colesterolo, al fine di prevenire l'ipercolesterolemia, che aggiungerebe un'ulteriore quota di rischio cardiovascolare. Infine si tenga presente che il contributo più importante che può fornire l'alimentazione è la perdita di peso: nei pazienti ipertesi sovrappeso già perdere anche soltanto 4,5 kg consente di ridurre i valori pressori.

E per finire anche un buon caffè...

Che il caffè faccia male al cuore e aumenti la pressione, pare oggi sempre meno vero. O meglio, il caffè può far innalzare la pressione, ma è un effetto transitorio, che in molte persone si attenua con l'assuefazione. Quindi, seppure con cautela, qualche tazzina di caffè è ammessa. Magari nei casi più ostinati e complicati, non proprio tutti i giorni e non più volte al giorno.

Marco Malagutti



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