Il corpo duole, la psiche anche

14 aprile 2006
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Il corpo duole, la psiche anche



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Il dolore è un'esperienza certamente spiacevole ed è anche il risultato di una serie di eventi che coinvolgono il sistema nervoso. La fisiologia del processo che genera la sensazione di dolore si sviluppa in diverse fasi. In primo luogo c'è una trasformazione (trasduzione) di uno stimolo ambientale in attività elettrica, il linguaggio codificato dal sistema nervoso. Si realizza a livello di recettori specifici chiamati nocicettori, ampiamente diffusi in diversi distretti dell'organismo (nocicettori cutanei, muscolari e viscerali), con una caratteristica comune: sono terminazioni nervose libere. Sono sensibili a stimoli nocivi, cioè intensi stimoli meccanici (per esempio oggetti appuntiti), pressioni violente (per esempio colpi, urti), agenti chimici (per esempio sostanze acide o caustiche), innalzamento della temperatura oltre i 45°C.

Le vie del dolore


L'impulso nervoso deve ora essere portato fino al cervello e la trasmissione coinvolge nervi sensitivi, e reti di neuroni. Dai recettori periferici, le fibre afferenti si proiettano nel midollo spinale e contraggono sinapsi (punti di comunicazione tra le cellule del sistema nervoso) con i neuroni di secondo ordine, da cui si sviluppa il sistema spino-talamico, una via nervosa distinta in due parti, il fascio neospinotalamico e il fascio paleospinotalamico. Differenti oltre che per struttura anche per fisiologia, la prima trasmette dolore pungente, fulmineo e a rapida trasmissione, l'altra media sensazioni dolorose sorde, continue e diffuse.
L'impulso arrivato al talamo viene inviato alla corteccia, sede dei processi che trasformano l'impulso nervoso in percezione del dolore. Ed è questa la fase più complessa, e non del tutto nota, in cui tutto diventa estremamente soggettivo rivelando la dimensione emozionale della spiacevole esperienza.

Mente modulante


Non tutti, infatti, percepiscono il dolore con la stessa intensità, ciascun individuo può viverlo come un'esperienza originale e unica. Il potente effetto di componenti psicologiche implica la presenza di meccanismi nel sistema nervoso, in grado di modulare l'attività delle vie di trasmissione del dolore.
Uno dei più studiati coinvolge ipotalamo, mesencefalo e midollo spinale e recettori particolari, detti oppioidi (in quanto sensibili a sostanze oppiacee come la morfina), su cui agiscono piccole proteine (encefaline ed endorfine), prodotte dall'organismo, che hanno un'azione analgesica simile a quella di alcuni farmaci usati nelle terapie del dolore.
La modulazione del dolore può agire in due direzioni: attenuazione e amplificazione. La prima interviene durante il parto, quando la gioia dell'evento rende (quasi) trascurabile la fatica che la puerpera compie, mentre una seduta dentistica si può trasformare in un supplizio ancor prima che si apra la bocca...
Le condizioni di stress influenzano il modo di avvertire un dolore, perché cambia la risposta dell'organismo agli stimoli esterni: per far fronte alle esigenze comportamentali, necessarie in situazioni stressanti, le normali reazioni al dolore possono essere svantaggiose e quindi automaticamente soppresse.

C'è dolore e dolore

Aldilà della percezione individuale, esistono categorie con cui si possono definire le sensazioni dolorifiche in relazione allo stimolo che le determina, alla durata, alle caratteristiche.

Ecco le più comuni:

Dolore gravativo
Deriva da fenomeni di compressione o distensione, è continuo e di intensità costante, in certi casi il movimento può peggiorarlo.

Dolore pulsante
Insorge in seguito alla vasodilatazione determinata da sostanze simili a quelle liberate nei processi infiammatori.

Dolore trafittivo o puntorio
Nasce in seguito a stimolazioni meccaniche a livello delle terminazioni sensitive libere

Dolore colico
Di norma è ciclico, l'intensità dipende dalla sua origine, il decorso tipico inizia da un livello minimo e poi raggiunge in progressione un apice per poi cessare lentamente. Ha origine dalla contrazione spastica di parti dell'organismo in cui prevale la muscolatura liscia

Dolore urente o bruciore
E' prodotto da uno stimolo termico diretto o da una lesione, è persistente e di intensità costante

Dolore costrittivo o ischemico
E' connesso alla riduzione del flusso di sangue causata dallo spasmo della muscolatura liscia vascolare

Dolore continuo
Persiste tutta la giornata senza mai cessare, mentre l'intensità può essere variabile

Dolore alternante
Compare solo in determinati momenti della giornata: durante i pasti, l'esercizio fisico, il sonno oppure in determinati atteggiamenti fisici

Dolore riflesso
E' riferito ad una sede diversa da quella in cui insorge, è sempre di difficile valutazione, anche se la sua analisi corretta permette un preciso orientamento diagnostico.

Simona Zazzetta



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