Poco caffè non nuoce al bebè

31 gennaio 2007
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Poco caffè non nuoce al bebè



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A proposito di gravidanza i decaloghi si sprecano. Che cosa fare, che cosa mangiare, quanto dormire e via di questo passo. Uno dei luoghi comuni più diffusi riguarda l'assunzione di caffè che, dicono comunemente gli esperti, sarebbe da limitare al massimo. Si tratta, infatti, di una sostanza eccitante e come tale potrebbe provocare tachicardia al feto o basso peso alla nascita. E nelle ipotesi più allarmistiche ci sono studi che hanno ventilato il rischio, solo con assunzioni particolarmente alte per la verità, di aborto spontaneo o di morte del bambino durante il parto. Mancano però le prove, gli studi disponibili infatti non sono uniformi. A colmare questa lacuna hanno pensato dei ricercatori danesi, in una ricerca apparsa sul British Medical Journal on line, per arrivare a concludere che il caffè non fa male al feto e dunque può essere bevuto anche in gravidanza. A patto di non esagerare. Fino a tre tazzine al giorno non sembrano avere alcun effetto sul nascituro, ne nascite premature ne neonati sottopeso, perciò.

L'azione del caffè


Il fatto è, premettono i ricercatori danesi, che l'esposizione alla caffeina avviene principalmente con l'assunzione di caffè e che nelle donne in gravidanza l'emivita della caffeina in circolo è maggiore, soprattutto nella fase terminale. La caffeina è rapidamente assorbita dall'apparato digerente e passa liberamente attraverso la placenta. In più il feto metabolizza con difficoltà la sostanza eccitante. Da qui tutti i sospetti sui potenziali pericoli: la caffeina aumenta i livelli di catecolamine circolanti, il che potenzialmente può determinare vasocostrizione a livello della placenta e ipossia fetale, con possibile compromissione della crescita fetale. Ma anche lo sviluppo cellulare potrebbe essere influenzato. E alcuni studi hanno confermato questi timori. Non quello danese che considera un nuovo presupposto: le donne che bevono molti caffè spesso fumano di più, bevono più alcolici e hanno un livello di istruzione inferiore. Fattori che, dicono i ricercatori, potrebbero interferire.

Come si è svolto lo studio


Lo studio ha preso in esame ben 1207 donne in gravidanza che bevessero almeno tre tazze di caffè al giorno, reclutate entro la ventesima settimana di gestazione. Le donne considerate sono state divise in due gruppi, uno formato da 568 donne che bevevano caffè istantaneo con caffeina e le rimanenti decaffeinato. I parametri considerati sono stati il peso alla nascita e la lunghezza della gestazione. Ebbene non sono stati riscontrati particolari differenze tra i due gruppi negli esiti della gravidanza considerati. Quanto basta agli autori per concludere che sono solo le donne che bevono molti caffè ad avere conseguenze sul peso dei neonati o sul momento della loro nascita. Ma non è tanto colpa della caffeina quanto della coesistenza di altre cattive abitudini come fumare. Quindi, concludono i ricercatori, ridurre moderatamente l'assunzione di caffè nella seconda fase della gravidanza non ha alcun effetto sul peso alla nascita e sulla durata gestazionale. Detto questo, non bisogna esagerare e resta valida la raccomandazione della Food and Drug Adminstration di "evitare i cibi, le bevande e i medicinali che contengono caffeina se possibile, o comunque consumarli solo raramente".

Marco Malagutti



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