Nuove tecnologie più prevenzione

13 aprile 2005
Aggiornamenti e focus

Nuove tecnologie più prevenzione



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Se ogni donna fra i 50 e i 79 anni si sottoponesse ogni anno a una mammografia, le morti per tumore del seno si ridurrebbero del 37%. Ma basterebbe anche una visita ogni due anni per determinare un taglio del 30%. Da questi numeri si evince l'importanza della diagnosi precoce e della prevenzione in campo oncologico. Del resto è grazie alla continua evoluzione di questi aspetti che da cinque anni la mortalità per il cancro al seno è diminuita. Se la neoplasia viene diagnosticata in fase precoce la percentuale di guarigione, infatti, migliora in modo rilevante. Si capisce così perché lo sforzo della ricerca e delle istituzioni sia rivolto al tentativo di migliorare lo studio e la diagnosi dei tumori. E' questo anche l'obiettivo di un accordo di collaborazione scientifica tra l'Istituto nazionale dei tumori (INT) di Milano ed Esaote, azienda del gruppo Bracco specializzata nella produzione di apparecchiature diagnostico-medicali. Ma di che cosa si tratta?

Un'alleanza strategica


Le due apparecchiature messe a disposizione dell'INT sono l'Elastosonografia e la RVS (Real-time Virtual Sonography). Due macchinari di ultima generazione per migliorare la diagnosi dei tumori al seno e al fegato. La prima utilizza gli ultrasuoni e contribuisce alla diagnosi delle lesioni al seno. La seconda "fonde" le immagini di ecografia, Tac e risonanza magnetica e consente di localizzare le neoplasie al fegato e agli organi interni in generale. Per ora si è conclusa la prima fase di sperimentazione, i cui risultati sono stati presentati presso la sede dell'IRCCS pubblico di via Venezian. La sperimentazione ha coinvolto finora circa 250 pazienti dell'INT, di cui 200 donne con sospetto cancro alla mammella. I test continueranno per un anno, con la possibilità di prolungare ulteriormente l'accordo. L'intenzione è di validare la metodica, del valore di oltre 200 mila euro, valutandone il rapporto costo-beneficio in previsione di un eventuale acquisto.''Si tratta di un'attrezzatura a due funzioni, una indicata per il tumore alla mammella e l'altra adattata a tutti i tumori solidi, che permette di differenziare in modo straordinario i tessuti malati da quelli sani - ha sottolineato Natale Cascinelli, direttore scientifico dell'INT - Si aprono così orizzonti nuovi e concreti, per un approccio sempre meno aggressivo al paziente". Le nuove tecnologie "migliorano le metodiche di diagnosi già esistenti, ma non le sostituiscono - ha precisato Renato Musumeci responsabile del Dipartimento di Diagnostica per immagini e radioterapia dell'ospedale - ed è importante dire alle donne che l'approccio senologico resta lo stesso: visita, mammografia ed ecografia tradizionale. Le nuove apparecchiature aiutano però a indirizzare meglio gli accertamenti diagnostici, per esempio, eseguendo biopsie in modo più mirato di quanto non sia possibile già attualmente". Una conferma dell'impegno dell'INT nel campo della diagnostica per immagini e dell'eccellenza che il made in Italy può rappresentare nel settore delle tecnologie.

Marco Malagutti



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