Bed

12 settembre 2003

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06 settembre 2003

Bed

Cosciente del fatto ke la mia domanda potrà risultarle assurda, gliela pongo ugualmente, cercando, la prego, una risposta. . .
Anke perkè lei è l'unico medico al quale mi sono rivolta e al quale mi rivolgerò. . .
Voglio farcela da sola. . . Non ho tempo e modo di consultare psicologi o quant'altro, e poi, non voglio. . .
Mi porto dietro questo terribile segreto ke mi accompagna ogni giorno. . .
Non trovo limiti. . . . E pur stando male, pur avendo terribili dolori, continuo a mangiare. . . Senza controllo. . . Senza sentire più il sapore delle cose. . . Senza ricordare nemmeno cosa. . . .
E un senzo di colpa perenne. . . Per quello ke ho fatto. . . . Per il non riuscire neanke a vomitare. . . .
So ke può sembrare una bestemmia, ma se almeno riuscissi a rimettere tutto, almeno non mi sentirei tanto in colpa. . .
Lacrime. . . . Lacrime e sconforto. . .
Desidero solo un suo consiglio, un modo per eliminare dal mio cervello l'immagine sempre presente e costante del cibo. . . . Un modo, una "formula magica" da ripetermi per allontanarmi da quel frigo. . . .
Non mi dica di consultare psicologi. . Non lo farei. . .
Cosa direbbe lei a sua figlia, se sua figlia fossi io e se non esistessero nessun genere di medici. . .
La prego. . . . Glielo kiedo con il cuore in mano. . .
La prego. . . . Ero una ragazza felice. . .
Vorrei tanto tornare ad esserlo. . . .

Risposta del 12 settembre 2003

Risposta a cura di:
Dott.ssa PATRIZIA MARIA GATTI


Anch'io, mi creda, le rispondo con il cuore in mano. Non ci sono formule magiche se non nelle fiabe. Il suo problema è quello di molte mie giovani pazienti. Bisogna solo trovare una motivazione valida, più della tentazione ad aprire il frigorifero. . . Più del senso di colpa che segue dopo l'attaco al frigor. . . Qualcosa d'importante da fare che domini la sua vita totalmente. . . Un obiettivo non troppo lontano da raggiungere. . . Qualcuna delle mie pazienti ce l'ha fatta. . . ma non proprio da sola. . . Accettando di essere aiutata. . . non è mai disonorevole chiedere aiuto. . . All'inizio basta parlarne con qualcuno cui vuole molto bene. . . . O su cui conta. . . Potrebbe non essere per forza un medico. . . O uno psicologo. . . Ma poi un supporto forte ci vuole. . . Provi intanto a pensare alla sua felicità passata. . .

Dott. PATRIZIA GATTI
Specialista attività privata
MILANO (MI)


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