Bisogno di piscoterapia

01 febbraio 2007

Bisogno di piscoterapia


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29 gennaio 2007

Bisogno di piscoterapia

Sono una ragazza di 30 anni. Da un anno e 7 mesi ormai vivo negli stati uniti per lavoro. la scelta di partire dopo il dottorato e' stata una scelta obbligata che mi ha portato a vivere un periodo di forte stress durato circa 4 mesi durante il quale sono stata trattata con lexotan per un'insonnia altamente invalidante. questa situazione si e' sovrapposta alla malattia di mia madre a cui e' stato diagnosticato un tumore alla fine del 2004. l'anno scorso le sono state diagnosticate metastasi cerebrali ed epatiche lasciandoci quindi senza speranza.
dopo l'arrivo in america, nonostante le difficolta' che si incontrano quando ci si trasferisce all'estero, non ho avuto particolari problemi di adattamento e ho sempre condotto una vita regolare.
putroppo negli ultimi mesi mi sono resa conto di aver drasticamente ridotto i miei contatti sociali fino ad arrivare al punto di non vedere nessuno per settimane al di la' dei miei colleghi di lavoro con cui pero' non posso dire di avere un rapporto che vada al di la' degli obblighi lavorativi. sul lavoro la mia produttivita' e' marcatamente diminuita e ho grossissime difficolta' a concentrarmi su quello che faccio. la mattina non riesco mai ad uscire di casa prima delle 10. 00/10. 30 perche' nonostante vada a letto presto e dorma un numero spropositato di ore la mattina non riesco ad alzarmi. la cosa che piu' mi preoccupa e' che negli ultimi due mesi mi sono ritrovata molto spesso ad avere pensieri suicidi e anche se un parte di me pensa che non arrivero' mai a fare una cosa del genere mi rendo conto che purtroppo stanno diventando sempre piu' ricorrenti.
sinceramente non so se sto esagerando il tutto o se dovrei seriamente pensare di farmi aiutare. qui ho comunque l'ostacolo della lingua che per quanto riguarda una eventuale psicoterapia non e' una cosa da sottovalutare e i medici tendono a prescrivere psicofarmaci con mano molto leggera, il che mi spaventa non poco.
puo' essere una cosa temporanea che passera' con il tempo oppure non devo sottovalutarla?
grazie per la vostra attenzione

Risposta del 01 febbraio 2007

Risposta a cura di:
Dott. GASPARE PALMIERI


credo che la cosa non vada sottovalutata. credo che tra trasferimento all'estero (che è sempre e comunque un cambiamento importante) e la malattia di sua madre (con lei lontana) questo periodo sia stato veramente duro per lei. La presenza di idee autolesive e del ritiro sociale fanno pensare a una Depressione che va curata.
visto la sua lontananza penserei più a una terapia farmacologica che a una psicoterapia (solo se trovasse un terapeuta italian speaking).
per quanto riaguarda il farmaco andrei comunque da uno psichiatra lì e poi magari sentirei un secondo parere italiano (se riuscisse a tornare e fare una visita sarebbe il massimo).
in bocca al lupo

Dott. Gaspare Palmieri
Casa di cura convenzionata
Specialista attività privata
Specialista in Psichiatria
MODENA (MO)



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