Cardiomiopatia dilatativa

01 maggio 2006

Cardiomiopatia dilatativa


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28 aprile 2006

Cardiomiopatia dilatativa

Circa 6 anni fa abbiamo scoperto, (in seguito ad un controllo casuale, che nostra figlia (all'epoca aveva 9 mesi) era affetta da una cardiomiopatia dilatativa severa (con una frazione di eiezione e di accorciamento molto lontani dalla norma). La diagnosi (esclusivamente su base strumentale essendoci una totale assenza di sintomatologia clinica) fu di una probabile miocardite, curata all'epoca con una forte terapia immuno-soppressiva. A distanza di 6 anni, la situazione e' sostanzialmente stabile da molti anni, con una funzionalita' cardiaca ritornata a valori normali ed una dilatazione del ventricolo sinistro classificata come lieve-moderata. La bambina e' monitorata con una frequenza semestrale e prende regolarmente dei farmaci (Lanoxin ed Esapren). La sintomatologia clinica continua ad essere totalmente assente e la bambina continua a crescere ininterrottamente dalla nascita con un ritmo che si posiziona costantemente intorno al 90 percentile La mia domanda e' la seguente: essendo in presenza essenzialmente di una malattia infiammatoria cronica (almeno da quello che ho capito dalle laconiche risposte mediche), avrebbe senso affiancare la terapia normale con una terapia omeopatica o comunque di medicina naturale con lo scopo di meglio controllare la malattia? Ha senso chiedere e cercare anche una guida comportamentale (nello sport, nell'alimentazione etc. ) che porti ad avere uno stile adeguato e che consenta anche in futuro una convivenza serena con questo problema? E se si', a quale figura professionale rivolgersi? (Non le nascondo che ho posto questa domanda a cardiologi e pediatri, ma senza alcun esito, non ricevendo mai nessuna risposta esaustiva). Grazie e cordiali saluti

Risposta del 01 maggio 2006

Risposta a cura di:
Dott. ALBERTO MOSCHINI


Cara Mariella, molto probabilmente, quando sua figlia aveva 9 mesi si è instaurata una infezione virale, che per quanto può essere la lettura internazionale, causata da Coxakie virus, ma anche il virus di Epstein-Barr, potrebbe esserne il responsabile. Una indagine accurata della virologia, avrebbe potuto individuarlo. Purtroppo l’agente patogeno è sempre presente, per fortuna attualmente silente, ma qualsiasi infezione successiva potrebbe funzionare da superantigene, riattivando la malattia. Purtroppo la medicina convenzionale, a questo punto si ferma, potrebbe avere la capacità di spiegare molti eventi, individuare l’agente patogeno, ma armi per portarlo via, no. Questi sono i motivi per cui ho condotto studi personali, sulla letteratura internazionale, ottenendo molte risposte alle domande che mi assillavano, trasferendo i risultati ottenuti, forniti dalla medicina convenzionale, ma soprattutto dalla immunologia, nell’omeopatia, attrezzandomi con esami strumentali, sostanze diluite di derivazione dal sistema immunitario, riesco ad individuare le cause che hanno determinato la patologia della persona in esame. Questo lavoro richiede tempo ed attenzione, ma in circa una/due ore, riesco a ottenere risposte molto importanti per rispondere ai quesiti posti. Inoltre con la Tomografia Elettrolitica Extracellulare e la composizione corporea, riesco ad individuare le risposte ai quesiti che lei ha posto sulla nutrizione, sport, “che porti ad avere uno stile adeguato e che consenta anche in futuro una convivenza serena con questo problema?”. La convivenza, non mi piace come termine, perchè non si deve convivere con un problema, ma il problema deve essere risolto, ma occorrono le armi giuste.

Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)



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