Cheloidi e tatuaggi

23 aprile 2008

Cheloidi e tatuaggi


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20 aprile 2008

Cheloidi e tatuaggi

Buongiorno, All'eta di quasi 2 anni ho subito un intervento al collo per una fistola, che mi ha lasciato una cicatrice mediamente evidente. A 15 anni ho insistito per fare un intervento di rimozione di tale cicatrice: dopo un iniziale periodo in cui la cicatrice aveva un aspetto assolutamente normale, con il passare dei mesi si è trasformata in un cheloide che a suo tempo il chirurgo ha voluto trattare con iniezioni di cortisone per assottigliarla. A distanza di 15 anni la cicatrice, pur essendo ovviamente ancora molto evidente (è lunga una decina di centimetri, di colore diverso rispetto al resto della pelle, verticale, che va da sotto il mento) è migliorata. Nel 1995 ho avuto un incidente stradale, durante il quale mi sono procurata una ferita di una quindicina di centimetri sul braccio destro: anche questa cicatrice si è trasformata in un cheloide. In abbinamento alla fisioterapia effettuata per le fratture riportate, tale cicatrice è stata trattata con un apposito macchinario (di cui non ricordo il nome), che ne ha migliorato la funzionalità, in quanto, essendo la cicatrice posta nell'incavo del braccio, la tensione impediva di stendere il braccio. Detto tutto questo, nel corso degli anni mi è stato ovviamente fatto presente che ho la sfortuna di avere la tendenza alla formazione di cheloidi, in quanto "non ho una bella pelle". . . e sopratutto che avevo avuto la sfortuna di avere delle cicatrici nelle zone in cui la formazione di cheloidi è più facile. La domanda che vorrei porre è questa: vorrei fare un piccolo tatuaggio sulla caviglia, ma sono terrorizzata all'idea che si possa trasformare in un altro cheloide, per di più come una sorta di decorazione. Le gambe sono una zona a rischio per la formazione di cheloidi? E' vero che ci sono zone del corpo più soggette? E' meglio che abbandoni completamente l'idea? Ringrazio anticipatamente per l'attenzione. Elena

Risposta del 23 aprile 2008

Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI SPORTELLI


Le regioni cutanee piu' a rischio per la formazione di cheloidi sono: il collo, le spalle e le braccia, la parte superiore del torace. Questo non vuol dire che non si possano formare anche altrove. Se un intervento non e' indispensabile, meglio evitarlo. In questo caso, non trattandosi di un intervento chirurgico, si potrebbe saggiare la risposta con un piccolo test.

Dott. Giovanni Sportelli
Specialista attività privata
Specialista in Dermatologia e venereologia
GROTTAGLIE (TA)



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