Il tumore del polmone

24 marzo 2010
Aggiornamenti e focus

Il tumore del polmone



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Il carcinoma polmonare rimane oggi la prima causa di morte per tumore nel mondo. In Europa, dopo un picco di mortalità raggiunto alla fine degli anni 80, i decessi hanno subito una flessione come per tutti gli altri tipi di cancro. Tra il 1998 e il 2000 vi è stata una diminuzione di 90.000 casi di tumore, di cui 25.000 da collegare a quello polmonare. Anche nel nostro Paese si stima una diminuzione dell'incidenza di questa malattia intorno alle 5.000 unità l'anno. L'analisi dei dati epidemiologici fa emergere però una situazione profondamente diversa tra la popolazione maschile e quella femminile. Negli uomini l'ultimo decennio ha visto la mortalità ridursi dell'11%, mentre nelle donne c'è stato un incremento del 15%.
Negli ultimi vent'anni sono diminuiti gli uomini fumatori così come è diminuita la loro esposizione ai cancerogeni occupazionali mentre le donne hanno cominciato a fumare attivamente solo a partire dagli anni Settanta. Questo dimostra l'aumento di mortalità di queste ultime. E' comunque importante ricordare che è la durata dell'abitudine al fumo più che la quantità di sigarette fumate ad essere pericolosa. Oggi possiamo affermare che una persona su sei che fuma in media un pacchetto di sigarette al giorno dai 18 ai 75 anni svilupperà sicuramente una forma di tumore al polmone e ne morirà. Non possiamo invece prevedere chi delle sei svilupperà la malattia. Questo significa che oltre al fumo concorrono altri fattori di rischio, come quelli legati alla predisposizione genetica, che possono essere individuati solamente tramite specifici studi. Si stima inoltre che ogni anno in Europa 35.000 persone vengono colpite dal tumore al polmone ma 4.000 di esse non hanno mai toccato una sigaretta nel corso della vita. Il fumo è stato dimostrato essere la principale causa della malattia, ma secondo gli esperti, l'insorgenza del carcinoma è determinata da una complessa interazione tra molteplici fattori, tra cui condizioni di rischio ambientale (cancerogeni occupazionali e fumo passivo) e predisposizione genetica.

Piercarlo Salari



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