Egoismo

14 giugno 2013

Egoismo


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13 maggio 2013

Egoismo

Buongiorno,
spesso mia moglie mi attribuisce il termine di egoista, senza sentimenti ecc. . .
Ieri ho sentito il bisogno di capire il significato di egoismo e leggendo le varie definizioni, mi sono rispecchiato totalmente in quella definizione.
Soltanto ieri perché il rapporto con la mia famiglia si deteriorato a tal punto, che non mi accorgo delle varie esigenze importanti di cui hanno bisogno (ho anche due figli ).
Da ieri appunto, ho deciso di combattere con tutta forza questo difetto ma nel contempo, ho paura di non riuscirci. Voglio sentire l'ebrezza di vivere le emozioni dell'amore, del donare e di essere rispettoso. Mi sento spesso fuori luogo, non ho voglia di fare, ma piuttosto far fare agli altri, non sono tanto di compagnia ma ricordo che tanti anni fa non era così ;. Ho perso il sorriso, sono apatico e l'unica cosa che mi fa gioire e riuscire a concludere degli affari senza il minimo sforzo. Le mie finanze non sono per niente fiorente e non posso permettermi sedute presso uno psicoterapeuta. . . . forse quest'ultima frase avrà un effetto negativo ma sono fiducioso.
La prima cosa che mi viene in mente per ovviare a questo difetto è di sorridere, dare, essere rispettoso, condividere, ecc. . . secondo voi, è la procedura giusta? I miei affari andranno meglio? Tanti sono i miei dubbi oltre alla paure dell'insuccesso!

Grazie infinitamente dell'eventuale risposta.
Bruno, 50 anni e tanta voglia di ricominciare a vivere!

Risposta del 13 giugno 2013

Risposta a cura di:
Dott. CIRO FERRARO


L'egoismo non è necessariamente un male, in un normale rapporto relazionale è funzionale nella misura in cui tutela le nostre necessità senza danneggiare quelle dell'altro, il cosiddetto compromesso relazionale. Essere narcisisti invece assume un aspetto diverso ed in certi casi un disturbo della personalità, caratterizzato essenzialmente dall'incapacità di empatizzare con l'altro, dove tutto è dovuto e gli altri sono soltanto "satellitari" alle esigenze del "narcisista". Se una persona ne è affetta è altrettanto improbabile che possa mettersi in discussione e chiedere aiuto, almeno che non abbia pagato dazio per il suo modo di comportarsi (come una perdita ). Comunque la terapia migliore è mettersi nei panni altrui ed imparare ad "ascoltare" più che parlare.

Dott. Ciro Ferraro
Medicina Territoriale
Terzigno (NA)
Risposta del 14 giugno 2013

Risposta a cura di:
Dott.ssa GIULIA MARIA D'AMBROSIO


Legga, legga, legga. . . Terzani, Krishnamurti, Yogananda. Impari a buttar via, per avere qualcosa di nuovo. Altrimenti la sua diventerà una maschera tragica che sorride. Trovi dei "padri" meno pretenziosi e più saggi. Auguri!

Dott. Ssa Giulia Maria D'Ambrosio
Specialista attività privata
Specialista in Neuropsichiatria infantile
MILANO (MI)


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