Cuore e stress: è anche questione di genere

27 ottobre 2014
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Cuore e stress: è anche questione di genere



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Cambiamenti nella pressione sanguigna e nella frequenza del battito per lui, riduzione del flusso di sangue al cuore e aumento dell'aggregazione delle cellule del sangue che porta alla formazione di pericolosi coaguli per lei. Sono queste le reazioni che i ricercatori d'oltre oceano guidati da Zainab Samad del Duke University medical center di Durham, in North Carolina, hanno osservato in un gruppo di 310 persone che hanno preso parte allo studio recentemente pubblicato sulla rivista Journal of the american college of cardiology.

I partecipanti - 254 uomini e 56 donne con malattia cardiaca stabile all'inizio della ricerca - sono stati sottoposti a tre diversi test stressanti dal punto di vista psicologico: un test di matematica, il cosiddetto mirror tracing test (che consiste nel disegnare una stella senza poter vedere direttamente la propria mano, visibile solo attraverso uno specchio) e un test di richiamo della rabbia, che consiste nel rivivere un episodio che ha causato rabbia per valutare le reazioni della persona.

«Il legame tra stress e malattia cardiaca è ben noto» afferma la ricercatrice che poi precisa come le donne di fronte allo stress abbiano mostrato anche un aumento delle emozioni negative e una diminuzione di quelle positive. «Noi medici dobbiamo tenere conto di queste differenze quando valutiamo e trattiamo un paziente con problemi cardiaci» conclude.

Prima di parlare degli effetti dello stress sulla salute del cuore, è importante precisare che non sempre lo stress è negativo: ne esiste anche uno buono, che viene anche definito eustress e che rappresenta una tensione positiva che ci fa affrontare gli eventi stressanti con un atteggiamento forte e vitale. C'è però anche lo stress "cattivo" (distress) che ha effetti negativi sul corpo e sulla mente e può essere acuto oppure cronico.
Come sottolineano gli esperti dell'American institute of stress, l'istituto statunitense che si occupa di studiare questa condizione, non esiste ancora una definizione di stress accettata da tutti e di conseguenza è molto difficile poterlo misurare, ma nonostante questi dubbi una cosa è certa: lo stress "cattivo" ha effetti importanti sulla salute ed è nemico del cuore sia nella sua forma acuta sia in quella cronica. È stato per esempio osservato un aumento degli attacchi cardiaci o delle morti improvvise dopo eventi stressanti (di tipo acuto) legati a disastri naturali come terremoti o uragani.
Quando invece lo stress è cronico - sempre più di frequente legato al lavoro - ne risentono in genere le coronarie. Resta da precisare però che in molti casi lo stress dannoso per le coronarie ce lo creiamo da soli con comportamenti e stili di vita sbagliati come per esempio il fumo o gli eccessi di rabbia, di aggressività, di ostilità o di fretta.

Lo studio di Samad e colleghi non è certo il primo a mettere in luce differenze di genere di fronte allo stress. Gli esperti dell'associazione Americana di psicologia, ricordano per esempio che, anche se entrambi i sessi sono consapevoli del fatto che lo stress può avere effetti sulla salute, gli uomini fanno più fatica a credere che la loro salute sia davvero influenzata da questo fattore. E di conseguenza gli uomini danno minore importanza alla necessità di affrontare le conseguenze dello stress con interventi specifici, come per esempio l'incontro con uno psicologo o l'introduzione di cambiamenti nello stile di vita. Questo diverso modo di vedere lo stress e i suoi effetti porta inevitabilmente a differenze nella gestione dei disturbi legati a situazioni stressanti: i tentativi di ridurre lo stress sono più comuni nelle donne che negli uomini e, anche come conseguenza del mancato riconoscimento dell'importanza di affrontare il problema, proprio negli esponenti del cosiddetto sesso forte si riscontrano più casi di disturbi tipici dello stress come ipertensione, diabete di tipo 2, malattie cardiache o attacchi di cuore.



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