Oggi niente scuola, lo dice il pediatra

30 marzo 2015
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Oggi niente scuola, lo dice il pediatra



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È davvero il caso di non mandarlo a scuola? Tutte le mamme e i papà si sono posti almeno uno volta questa domanda di fronte a un problema di salute del proprio figlio, ma nonostante questa sia una domanda molto frequente, non è semplice conoscere la risposta giusta. «Molti genitori si chiedono quando è il caso di mandare i figli a scuola e quando invece è meglio tenerli a casa» dice Hannah Chow-Johnson, pediatra alla Loyola University (Usa) che assieme ai colleghi ha cercato di aiutare i genitori a risolvere questi dubbi elencando una serie di problemi di salute tipici dei bimbi in età scolare e i comportamenti da seguire.

«La scuola è il luogo ideale per la diffusione delle malattie e ci sono alcuni casi nei quali per la salute dei bambino e del resto della classe, vale la pena perdere qualche giorno di lezione» dice la pediatra statunitense. È il caso per esempio della congiuntivite, un'infezione agli occhi che può essere di origine batterica o virale e che è facilmente trasmissibile ad altre persone. «La congiuntivite è contagiosa fino a che l'occhio resta rosso e continua a produrre secrezioni anomale e se la causa è un virus l'unica cura è il tempo» afferma Chow-Johnson, «in questo caso i bimbi devono restare a casa fino a quando il rossore è passato».

Discorso simile peril mal di gola: quando è di origine batterica il bambino dovrebbe essere sottoposto a trattamento antibiotico ed è meglio non mandarlo a scuola prima di averlo trattato per almeno 24 ore.

C'è poi un problema non virale, ma altrettanto fastidioso: i pidocchi. «Anche in questo caso il rischio contagio è altissimo ed è meglio mandare il bambino a scuola solo dopo il trattamento specifico e l'eliminazione di tutte le uova (lendini) da effettuare con l'apposito pettine a denti stretti»precisa l'esperta.

Che fare in caso di febbre? Secondo i pediatri della Loyola University una febbre sopra i 38°C giustifica l'assenza da scuola. «La febbre di per sé non è contagiosa, ma indica tra l'altro che il corpo ha bisogno di riposo ed è bene non far rientrare il bimbo a scuola se non dopo un giorno intero senza febbre» dicono gli esperti.

A casa anche in caso di problemi gastrointestinali, spesso di origine virale, che causano vomito e diarrea: è necessario restare a casa e reintegrare i fluidi persi a causa dei sintomi.

Infine, non si può trascurare la tosse. «Se non passa, se è secca o in caso di attacchi improvvisi di tosse è bene rinunciare alle lezioni» dice Chow-Johnson che ricorda l'importanza della vaccinazione contro la pertosse. Se invece la tosse è più lieve, il bimbo può andare a scuola ma è importante insegnargli a mettere in pratica le norme di igiene opportune. «Bisogna spiegargli che deve tossire dentro un fazzoletto o mettere il gomito davanti alla bocca prima del colpo di tosse e che è fondamentale lavarsi spesso le mani» conclude la pediatra.



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