Allattare al seno fa bene anche alle arterie

23 luglio 2015
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Allattare al seno fa bene anche alle arterie



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Il latte della mamma è un alimento eccezionale: migliora il rapporto madre-figlio, garantisce la buona crescita del piccolo e aiuta la mamma a rimanere in salute e a recuperare la forma fisica dopo il parto. E secondo uno studio da poco pubblicato sulla rivista Obstetrics & gynecology le mamme che allattano al seno hanno anche un vantaggio in termini di salute cardiovascolare e riescono a mantenere più "pulite" le arterie carotidee, quelle che portano il sangue al cervello. «I benefici dell'allattamento al seno sul bambino sono noti da tempo, ma il nostro studio mette in luce un nuovo vantaggio per le mamme che possono e vogliono allattare» dice Erica Gunderson, della divisione nord californiana della Kaiser Permamente a Oakland e prima autrice dello studio.

«L'inspessimento della parete delle arterie può essere visto come una sorta di marcatore dell'invecchiamento vascolare» precisa la ricercatrice ricordando che questo inspessimento è dovuto in genere alla formazione di placche che possono portare a un aumento del rischio di attacco cardiaco o ictus. Alla ricerca di un legame tra allattamento al seno e spessore della parete arteriosa, Gunderson e colleghi hanno valutato i dati relativi a 846 donne statunitensi che negli anni '80 avevano preso parte a uno studio sulla salute cardiovascolare. Nella visita di follow-up a 20 anni dall'inizio dello studio originale, è stata registrata la durata dell'allattamento al seno ed è stato misurato lo spessore delle carotidi delle donne coinvolte nella ricerca. «Le nostre analisi hanno dimostrato l'esistenza di un'associazione inversa tra la durata dell'allattamento al seno e lo spessore delle carotidi: più a lungo la mamma allatta, più "pulite" si mantengono le sue arterie carotidee» afferma l'autrice, che per arrivare al risultato finale ha tenuto conto anche di eventuali fattori materni che potevano aumentare i rischi vascolari come per esempio obesità, condizioni cardiometaboliche, numero di parti, eccetera. «Le donne con la parere delle arterie più spessa erano in pratica dai 3 ai 5 anni più "vecchie" in termini di salute dei vasi sanguigni» conclude Gunderson, che ricorda come lo studio non dimostra un legame causa-effetto ma solo un'associazione tra allattamento al seno e spessore delle carotidi.

L'allattamento al seno è una delle strategie più efficaci per garantire la salute e la sopravvivenza del bambino. Lo affermano gli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità, da sempre grandi sostenitori di questa forma di alimentazione per i più piccoli e che raccomandano l'allattamento esclusivo al seno (ovvero senza aggiunta di altri alimenti) almeno per i primi sei mesi, per poi inserire gradualmente altri alimenti, pur continuando a mantenere l'allattamento materno anche fino ai due anni del piccolo. In effetti un bimbo allattato al seno corre meno rischi di andare incontro a gastroenteriti e infezioni respiratorie o di sviluppare allergie. Il latte materno inoltre migliora lo sviluppo psicomotorio e la vista e riduce il rischio di occlusioni intestinali e - come ipotizzano alcuni studi recenti - di numerose altre patologie come infezioni (enterocolite necrotizzante, meningite, infezioni urinarie), malattie autoimmuni (diabete) e obesità nella vita adulta.

Ma ci sono anche vantaggi per la mamma. Allattare al seno aiuta infatti a "riprendersi" dopo il parto, riduce il rischio di emorragia migliorando così il bilancio del ferro e favorisce la perdita dei chili accumulati in gravidanza e il recupero del peso forma e riduce il rischio di tumore della mammella prima della menopausa. E se ancora non bastasse, alcuni studi ipotizzano che allattare al seno possa ridurre anche il rischio di cancro dell'ovaio e di osteoporosi. Tutti questi vantaggi per la salute, uniti al fatto che il latte materno è un alimento a costo zero, spiegano gli sforzi degli esperti per sostenere l'allattamento al seno quando è possibile.



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