Un pieno di vitamina C contro la cataratta

04 aprile 2016
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Un pieno di vitamina C contro la cataratta



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La vitamina C non combatte solo il raffreddore e i malanni tipici della stagione invernale, ma aiuta anche a tenera a bada la cataratta. È quanto si legge sulle pagine della rivista Ophthalmology dove è stato recentemente pubblicato un articolo sull'argomento coordinato da Christopher Hammond, professore di oftalmologia al Kings College London.

«La cataratta è curabile, ma ad oggi resta un problema di salute pubblica molto importante dal momento che colpisce oltre 20 milioni di persone nel mondo e resta la principale causa di cecità» afferma l'autore, che assieme ai colleghi ha voluto analizzare il peso della genetica e di fattori esterni come l'alimentazione sul rischio di progressione della malattia.

Come spiegano gli esperti, la cataratta è un disturbo che porta il cristallino a diventare "opaco", come se si stendesse una sorta di velo grigio davanti agli occhi. E dal momento che il cristallino funziona come l'obiettivo di una macchina fotografica e ha il compito di mettere a fuoco le immagini, la vista di chi soffre di cataratta è decisamente compromessa. «Le soluzioni oggi ci sono e sono rappresentate da semplici interventi chirurgici da svolgere in day hospital per rimuovere il "velo grigio" dagli occhi» spiega Hammond ricordando che tra i fattori di rischio per il disturbo ci sono l'età, ma anche il fumo di sigaretta, lo stress ossidativo e la quantità di antiossidanti presenti nella dieta. Proprio per quantificare il ruolo dei fattori genetici e di quelli ambientali sul rischio di cataratta, i ricercatori inglesi hanno coinvolto nel loro studio circa oltre 1.000 coppie di sorelle gemelle per le quali erano disponibili dati sulla cataratta (in particolare nella forma definita "nucleare" che colpisce il centro del cristallino) e sulle abitudini alimentari.
«Le nostre analisi ci hanno rivelato che le donne con una dieta più ricca di vitamina C avevano un rischio di progressione della malattia ridotto di un terzo nell'arco di 10 anni» afferma il ricercatore c, «possiamo a questo punto affermare che la dieta conta più della genetica nel determinare questo aspetto della malattia».

«Il risultato più importante è che la vitamina C sembra avere un ruolo di primo piano nel rallentare la progressione della cataratta» precisa Hammond ricordando che lo studio non mette in luce un rapporto causa-effetto, ma solo un'associazione. Secondo i calcoli emersi dallo studio, infatti, la genetica incide per il 35 per cento sul rischio di progressione, mentre il restante 65 per cento è determinato da fattori ambientali come l'alimentazione.

La spiegazione di questo effetto protettivo della vitamina C presente nei cibi - i supplementi non sembrano avere lo stesso effetto - risiede nel potere antiossidante della vitamina che contribuisce a combattere lo stress ossidativo responsabile dell'opacizzazione del cristallino. E la buona notizia è che non bisogna per forza essere amanti degli agrumi per arricchire la propria dieta di questo prezioso elemento.

Tra le fonti alimentari di vitamina C - oltre ad arance, limoni e agrumi in genere - ci sono infatti anche molti altri ortaggi come uva, kiwi, papaya, fragole, peperoncini, peperoni rossi e gialli, broccoli, cavolfiori e broccoletti e ortaggi della stessa famiglia. Non c'è che l'imbarazzo della scelta per chi tiene alla salute dei propri occhi. «Lo studio conferma che una dieta ben bilanciata e ricca di antiossidanti è fondamentale per fare invecchiare bene gli occhi» conclude Carolyn Shih, direttrice della ricerca oftalmologica al Northwell health di Great Neck, nello stato di New York.



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