Ipertensione: i 5 fattori per tenerla a bada senza farmaci

02 ottobre 2017
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Ipertensione: i 5 fattori per tenerla a bada senza farmaci



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Peso corporeo eccessivo, abitudine al fumo, consumo di alcol, alimentazione poco sana e scarso esercizio fisico sono i cinque principali fattori di rischio che influenzano la pressione sanguigna e che sono stati analizzati da un gruppo di ricercatori statunitensi in uno studio presentato a San Francisco nel corso del meeting dell'American heart association. «Negli anni si è assistito a un aumento dei valori di pressione sanguigna tra i giovani e abbiamo deciso di valutare l'impatto a lungo termine sulla pressione del mantenere comportamenti sani nel corso della vita» spiega l'autore principale della ricerca John Booth III, ricercatore presso la University of Alabama di Birmingham (Stati Uniti).

Il peso prima di tutto


Una pressione sanguigna nella norma è il requisito fondamentale per non aumentare il rischio di problemi di salute a cuore, vasi, ma anche a reni e altri organi e la buona notizia è che spesso non servono farmaci per evitare di essere ipertesi. «Lo stile di vita rappresenta un'arma vincente nelle mani di ciascuno di noi per evitare l'ipertensione» spiegano i ricercatori statunitensi che nella loro ricerca hanno coinvolto circa 4.700 volontari di età compresa tra 18 e 30 anni all'inizio dello studio e li hanno seguiti per 25 anni, misurando pressione sanguigna e comportamenti sani per 8 volte. Dall'analisi è emerso che il peso corporeo nella norma si colloca al primo posto in una classifica virtuale dei fattori più importanti per evitare l'ipertensione.
«Chi aveva mantenuto un peso nella norma aveva una probabilità del 41 per cento più bassa di avere ipertensione nella mezza età, mentre per chi manteneva almeno 4 comportamenti "sani" riduceva il rischio del 27 per cento» spiega l'autore, ricordando che questi dati non devono far pensare che gli altri fattori di rischio siano poco importanti. «Il valore finale della pressione sanguigna è comunque il risultato di un insieme di fattori e di meccanismi complessi di regolazione, quindi è di estrema importanza prestare attenzione allo stile di vita nel suo complesso» dicono gli esperti, ricordando che servono studi più ampi per confermare quando emerso dalla recente ricerca.

La salute “sotto pressione”


Ma cosa significa esattamente ipertensione? In termini numerici si parla di ipertensione quando i valori misurati sono superiori a 140 mmHg per la pressione sistolica (la "massima") e a 90 mmHg per la pressione diastolica (la "minima"). Per essere più precisi viene considerata normale una pressione inferiore a 120 mmHg e 80 mmHg, mentre si parla di pre-ipertensione tra 120 e 140 mmHg e 80 e 90 mmHg. «Poiché l'aumento della pressione arteriosa normalmente non si percepisce se non quando si manifestano complicanze cliniche è consigliabile misurare la pressione arteriosa almeno una volta all'anno» raccomandano gli esperti italiani dell'Istituto superiore di sanità (Iss). E le complicanze cliniche possono essere in effetti molto importanti, soprattutto per il sistema cardiovascolare. L'ipertensione è il fattore di rischio più importante per ictus, infarto del miocardio e arteriopatie periferiche, ma anche per l'insufficienza renale e per la retinopatia. «Ridurre la media della pressione arteriosa nella popolazione permette di ridurre il rischio di sviluppare l'ictus, l'infarto del miocardio e altre patologie coronariche, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, le patologie legate all'invecchiamento (demenza e disabilità) e di morire per cause cardiovascolari» si legge sul sito web di Epicentro, il portale di epidemiologia dell'Iss. Resta il fatto che, nonostante sia possibile modificare i fattori di rischio per l'ipertensione, sono ancora milioni gli italiani che ne soffrono: le stime parlano di almeno 15 milioni con una pressione arteriosa >160 mmHg o in trattamento anti-ipertensivo.

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