L'importanza della vaccinazione

25 settembre 2009
Interviste

L'importanza della vaccinazione



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Le mamme si interrogano sull'efficacia dei vaccini e sulla sicurezza dei loro bambini e devono districarsi tra piani vaccinali che variano da regione a regione e tra vaccini obbligatori e vaccini raccomandati. Esperti in materia, come Giorgio Bartolozzi docente di Pediatria dell'Università di Firenze e membro della Commissione Nazionale Vaccini, sostengono l'importanza della vaccinazione e invitano a diffondere una cultura pro-vaccino attraverso l'informazione corretta e la conoscenza.

Le vaccinazioni dell'infanzia sono utili?
L'uso del vaccino deve sempre essere incentivato. Le vaccinazioni sono efficaci e sono sicure. I calendari vaccinali, nei quali sono riportate le vaccinazioni raccomandate, non devono essere statici e immutati ma devono essere rivisti e aggiornati ogni anno e anche più, in base alle nuove esigenze epidemiologiche. Spetta alle Società Scientifiche, tra cui la Federazione italiana medici pediatri, adoperarsi per determinarne un continuo aggiornamento. I vaccini rappresentano il futuro: riducono i casi di malattia e i ricoveri ospedalieri, migliorando la salute del bambino.

Vaccini obbligatori o raccomandati, qual è la differenza?
La disomogeneità di applicazione dei piani vaccinali da Regione a Regione crea nelle mamme timore e, sopratutto, dubbi sulla reale efficacia e opportunità di somministrare un vaccino nel bambino. Erroneamente i vaccini in Italia sono ancora dichiarati in parte obbligatori e in parte raccomandati, mentre in quasi tutto il mondo essi non sono obbligatori, ma solo raccomandati o consigliati. Per questa errata classificazione, le mamme pensano che i vaccini solo raccomandati siano meno necessari di quelli obbligatori, perché se fossero stati veramente utili sarebbero anch'essi classificati come obbligatori. In realtà si tratta solo di una ragione temporale per cui i vaccini vecchi sono quasi tutti obbligatori e quelli nuovi (dal 1991) sono tutti raccomandati. Ma per passare alle vaccinazioni raccomandate è importante che vi sia una cultura vaccinale diffusa, altrimenti si rischia di non raggiungere una copertura sufficiente.

Quali sono i vantaggi delle raccomandazioni sui vaccini adottate da alcune Regioni?
Si pensi ai vaccini contro la meningite (pneumococco, meningococco, emofilo tipo b) che, nelle regioni dove la campagna vaccinale è stata attiva, hanno ridotto l'incidenza della meningite e della setticemia, insieme a quella delle infezioni non invasive, come l'otite e la polmonite. Per quanto riguarda, poi, il vaccino contro il Rotavirus, va ricordato che, oltre a essere efficacissimo e sicuro al massimo, è di facile somministrazione perché viene dato per bocca: la sua efficacia arriva e supera il 90%. La sanità pubblica, tuttavia, non lo ha inserito fra quelli raccomandati, vale a dire da somministrare gratuitamente, una scelta che rallenta la sua diffusione fra i nuovi nati. Il suo uso limiterebbe i frequenti episodi di diarrea del lattante, riducendo il numero dei ricoveri ospedalieri e degli esiti invalidanti. Il vaccino della varicella, una delle malattie infettive esantematiche più diffuse nel bambino, si trova in una situazione analoga, perché questo vaccino è entrato nel calendario vaccinale solo in alcune regioni (Sicilia, Veneto, Toscana, Puglia e poche altre).

Consiglia anche il vaccino contro l'influenza pandemica A/H1N1?
Certamente. Il Ministero ha deciso di vaccinare contro questo virus le categorie a rischio (per esempio, le donne in gravidanza), le categorie essenziali (pompieri, polizia, addetti alla sanità, eccetera) e i bambini e adolescenti sani dai 6 mesi ai 27 anni. Il vaccino è raccomandato e sarà distribuito attivamente e gratuitamente. Il mio nipotino lo farei vaccinare senza timori.

A quale età vanno vaccinati i bambini?
Dai 6 mesi a 1 anno di età l'efficacia del vaccino non è molto alta. Tuttavia esiste e vale la pena proteggere anche i più piccoli come del resto sostengono anche i Centers for Disease Control statunitensi.

Simona Zazzetta



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