Quando il polline toglie il respiro

12 marzo 2010
Interviste, Speciale Salute del respiro, Speciale Tosse nel bambino

Quando il polline toglie il respiro



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di Simona Zazzetta

La primavera è alle porte e chi soffre di allergie ai pollini si prepara ad affrontare una delle sue manifestazioni: l'asma allergico. Ma questo disturbo può essere presente durante tutto l'anno se l'allergene che lo scatena non ha stagionalità. Come riconoscere, diagnosticare e gestire l'asma allergico? Dica33 lo ha chiesto a Fulvio Braido, dirigente medico della Clinica Malattie Respiratorie e Allergologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino di Genova.

Che cos'è l'asma allergico e quali sono i sintomi per riconoscerlo?
L'asma è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da episodi ricorrenti di respiro difficoltoso provocato dal restringimento dei bronchi. L'insorgenza è improvvisa, dura un po' e poi regredisce, spontaneamente o con farmaci e avviene in risposta a un agente causale. Una delle cause sono le allergie da cui appunto il nome di asma allergico. Nei soggetti predisposti la presenza nell'ambiente di sostanze chiamate allergeni, determina la produzione di anticorpi, di tipo IgE, che scatenano una risposta infiammatoria, come risposta di difesa dell'organismo. La risposta, però, genera sintomi tipici dell'asma allergico: mancanza di respiro, produzione di muco, secrezioni e tosse per eliminarle. In pratica, la reazione infiammatoria fa contrarre i muscoli dei bronchi, restringendone il lume (broncospasmo), questo genera la sensazione di mancanza del respiro e il sibilo tipico dei soggetti asmatici.

Quali esami si eseguono per diagnosticare l'asma allergico?
La presenza di respiro sibilante e tosse ricorrente suggerisce di rivolgersi a un medico il quale, procede all'esecuzione di test di funzionalità respiratoria come la spirometria. Questa famiglia di test e i dati clinici permettono al medico di porre la diagnosi di asma. Se i bronchi sono ostruiti, infatti, la difficoltà al passaggio dell'aria viene rilevata dallo strumento e se la somministrazione di farmaci broncodilatatori riapre i bronchi allora si tratta di asma. L'asma si rileva anche con un test di provocazione bronchiale aspecifica, nei pazienti che al primo test non risultano ostruiti. In questo caso, se l'inalazione di una sostanza, la metacolina, fa contrarre i bronchi ci sono elevate probabilità di asma. Per stabilire la natura allergica dell'asma è importante sapere quando gli episodi si verificano, se ci sono correlazioni con le stagioni, con la presenza di animali o se si ripetono per tutto l'anno. Per identificare la presenza di una sensibilizzazione allergica si esegue il prick test: una goccia di allergene viene appoggiata sulla pelle della parte interna dell'avambraccio, e viene punta con piccolo ago; se si forma un pomfo allora il paziente è sensibilizzato a quella sostanza.

Quali sono i fattori scatenanti?
Quando c'è asma significa che è in atto un processo infiammatorio cronico a livello dei bronchi che rende più sensibili agli allergeni e a fattori aspecifici che in soggetti normali non scatenerebbero reazioni. Nei soggetti in cui c'è già un'infiammazione dei bronchi in corso, fattori come freddo, infezioni virali, farmaci, sforzo fisico, inquinanti, fumo di sigaretta e fumi irritanti, diventano scatenanti di episodi di asma.

Come si può curare?
Trattandosi di una malattia infiammatoria cronica il trattamento deve essere a lungo termine. La terapia in genere consiste in una combinazione di farmaci antinfiammatori come i cortisonici e di broncodilatatori, che genera una sinergia in cui uno potenzia l'altro e permette di ridurre le dosi. Con l'uso continuativo si può arrivare al controllo dell'asma fino a eliminare i sintomi o ridurre al minimo le crisi, i risvegli notturni e il ricorso all'uso dei farmaci al bisogno.

Quali sono i comportamenti salutari che devono adottare le persone che soffrono di asma allergico?
Il modo migliore per gestire l'asma allergico è conoscerlo e sapere quali sono gli allergeni che lo scatenano. È inoltre importante programmare e modulare, insieme al proprio medico, la terapia durante l'anno in base al tipo di allergia di cui si soffre. Dopo di che, è bene adottare comportamenti specifici in relazione all'allergene in causa, come per esempio, tenere lontani gli animali domestici dai luoghi in cui si soggiorna più a lungo, o assicurare una pulizia adeguata della casa, arieggiare gli ambienti in quanto un ambiente caldo e umido favorisce la proliferazione degli acari, e eliminare tappeti scendiletto e pupazzi di peluche per ridurre l'esposizione agli acari stessi. Per i soggetti allergici ai pollini è difficile evitare del tutto gli allergeni, ma i bollettini pollinici disponibili online per ogni città offrono utili informazioni per evitare un'esposizione eccessiva.



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