Obesità e tumori: il legame si può correggere

01 febbraio 2012
Interviste

Obesità e tumori: il legame si può correggere



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Obesità e tumori: un legame confermato, anche se solo per certi tumori, da molti studi scientifici. In alcuni casi il legame ha anche una spiegazione, in altri ci sono ipotesi e non certezze, però quanto basta per consigliare a tutti di mantenere il peso forma. Ce lo conferma Carlo La Vecchia, epidemiologo dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri (Irfmn) di Milano e docente di Statistica medica all'università degli Studi di Milano.

Iniziamo con qualche dato numerico, per inquadrare il ruolo del sovrappeso nell'incidenza dei tumori
In nord America e nord Europa sovrappeso e obesità sono responsabili del 10% delle morti per tumore, in pratica sono al secondo posto dopo il fumo come causa di neoplasie. In Italia invece la situazione è leggermente migliore perché gli obesi sono relativamente pochi (7-8% della popolazione) e anche i soggetti sovrappeso (Bmi 25-29) fanno registrare percentuali stabili da oltre 30 anni: sono il 35% degli uomini e il 25% delle donne. Nel nostro paese, possiamo attribuire al peso il 4-5% dei morti per tumore, quindi l'obesità risulta essere la terza causa di cancro, dopo fumo e alcool.


Quali tumori sono sicuramente legati al peso corporeo?
Due tumori femminili, quello dell'endometrio e quello della mammella in post menopausa, che sono legati anche all'azione degli estrogeni. In post menopausa la correlazione ormonale diviene una concausa importante perché, di fatto, gli estrogeni sono molto più elevati nelle donne obese o fortemente sovrappeso, dove proprio il tessuto adiposo è responsabile della conversione degli androgeni in estrogeni. L'incidenza del tumore all'endometrio, per esempio, in post menopausa è 2-3 volte maggiore nelle donne obese.


Per quelli non riferiti al genere, invece?
Esiste un legame accertato, che definirei di tipo meccanico, tra peso e cancrodella colecisti e dei dotti biliari, spiegato dal fatto che il forte sovrappeso è causa di colelitiasi, a sua volta fattore predisponente per lo sviluppo del tumore. Con percentuali d'incidenza inferiori, poi, intorno al 30% circa, si posizionano i tumori del rene, colon-retto, fegato, l'adenocarcinoma dell'esofago.


E il ruolo del diabete?
La comparsa del diabete di tipo 2 nei soggetti predisposti è strettamente legata al sovrappeso e quindi, in questi pazienti, è sempre l'obesità che aumenta il rischio di certe neoplasie. Ma non solo. Esiste, infatti, una correlazione, indipendente dall'obesità, tra diabete di tipo 2 e i tumori di pancreas, fegato, intestino, endometrio. Una possibile spiegazione potrebbe risiedere nel ruolo dei fattori di crescita associati all'insulina.


Perdere peso può far retrocedere il rischio tumori?
Assolutamente sì, e vale sia per gli uomini sia per le donne. Dai 40-50 anni d'età si riduce l'attività fisica e l'Italiano medio tende ad aumentare di 0,5-1 kg di peso all'anno. Questa tendenza va corretta prima che i kg di troppo diventino più di 3. Per questo è importante controllare il peso ogni 2-3 mesi e mantenere sempre un'alimentazione corretta, sana e genuina, bilanciata e poco calorica. È questo il messaggio che anche l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) rilancia sabato 4 febbraio con l'iniziativa le "arance della salute".

Elisabetta Lucchesini




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