Il nuovo codice europeo contro il cancro: il commento dell’esperto

10 novembre 2014
Interviste

Il nuovo codice europeo contro il cancro: il commento dell’esperto



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Sono regole semplici, che si possono mettere in pratica nella vita di tutti i giorni e che permettono di tenere alla larga gran parte dei tumori. La nuova versione del codice europeo contro il cancro messa a punto da esperti internazionali coordinati dall'Agenzia internazionale della ricerca sul cancro (Iarc) di Lione è stata presentata il 5 novembre all'Istituto nazionale dei tumori di Milano.
Franco Berrino, del dipartimento di Medicina preventiva e predittiva dell'Istituto milanese ha commentato le 12 regole nel corso di una conferenza stampa e di un incontro aperto al pubblico e ci spiega le novità e i punti di forza del codice (pubblicato su Dica33 e disponibile in inglese sul sito Iarc ).

Come nasce questo elenco di raccomandazioni?
«I 12 punti del nuovo codice europeo contro il cancro sono il frutto dell'analisi attenta e rigorosa della letteratura scientifica pubblicata sull'argomento. Per quanto mi riguarda ho partecipato al gruppo che si è occupato nello specifico delle raccomandazioni legate all'alimentazione che hanno la loro base nel decalogo pubblicato nel 2007 dal Fondo Mondiale per la ricerca sul Cancro (Wrcf)».

Perché è importante seguire queste raccomandazioni?
«La ragione è semplice: seguendo queste indicazioni potremmo addirittura dimezzare la mortalità legata al cancro, andando a ridurre notevolmente i casi di neoplasie anche molto comuni come quelle di mammella, colon retto, polmone, eccetera. Non basta, è stato dimostrato che il valore protettivo di queste regole aumenta con l'aumentare del numero di raccomandazioni tradotte in pratica nella vita quotidiana: sappiamo per esempio che il rischio di morire a causa di un tumore è del 20 per cento più basso nelle persone che seguono 5 o più di queste regole rispetto a quelle che ne seguono solo una».

Quali sono le principali novità contenute nel codice?
«Rispetto alla versione precedente, che risale al 2003, il nuovo codice cita per esempio la vaccinazioni contro il Papillomavirus umano (Hpv), raccomandata per le ragazze più giovani, disponibile solo da pochi anni. Nella versione 2014 si parla anche di terapia ormonale sostitutiva, quella che si proponeva - un tempo molto più di oggi - alle donne in menopausa per alleviarne i sintomi e si raccomanda di limitarla al minimo perché potrebbe aumentare il rischio di alcuni tumori. Non bisogna poi dimenticare che anche per quanto riguarda le raccomandazioni già presenti nella precedente versione sono state apportate alcune modifiche, seppur lievi, sempre sulla base dei nuovi studi pubblicati in letteratura che hanno aggiunto nuove conoscenze».

Il codice europeo quindi non parla solo di fumo e alimentazione.
«Assolutamente no. Il codice tocca diversi aspetti della prevenzione oncologica che includono anche gli screening per i tumori di mammella, cervice uterina e colon-retto, oppure l'esposizione professionale a sostanze cancerogene, l'esercizio fisico, il consumo di alcol, l'allattamento al seno, l'esposizione alle radiazioni da radon (un gas radioattivo presente in molte case) e o da sole e lettini solari. Sono regole che guardano alla salute a 360 gradi».

Quanto viene percepito il messaggio lanciato dagli esperti? E quanto sono note queste regole?
«Il rischio che queste raccomandazioni passino inosservate o che comunque non venga attribuita loro l'importanza che meritano c'è. Però con il lavoro continuo di comunicazione ed educazione a vari livelli - dalla gente comune ai medici - si possono ottenere buoni risultati. Restando nell'ambito dell'alimentazione della quale mi occupo quotidianamente, posso dire per esempio di aver accolto con gioia la notizia che l'azienda che fornisce i pasti a gran parte delle scuole milanesi ha inserito nei propri menù cambiamenti in linea con la prevenzione promossa dal codice europeo contro il cancro».



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