Probiotici contro le allergie

02 febbraio 2015
Interviste

Probiotici contro le allergie



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Allergie, tra mito e realtà: è questo il titolo del congresso dell'Organizzazione mondiale per le allergie (Wao) che si è svolto nei giorni scorso presso l'Ospedale Bambino Gesù di Roma. In questa occasione, Alessandro Fiocchi, responsabile del reparto di Allergologia al dipartimento di Medicina pediatrica del Bambino Gesù, ha presentato le nuove linee-guida internazionali in materia in particolare di probiotici. A lui abbiamo chiesto di fare il punto sulle allergie.

Dottor Fiocchi, qual è la situazione in Italia?
«Negli ultimi vent'anni la percentuale di bambini allergici è più che triplicata in Italia, passando dal 7 al 25 per cento. La rinite allergica , che si sviluppa normalmente prima dei 20 anni di età, colpisce circa il 35 per cento dei ragazzi di 13-14 anni. Questa forma di allergia continua ad aumentare in tutti i continenti ed è causa di quasi 17 milioni di visite ambulatoriali ogni anno.
Al secondo posto tra le allergie più comuni c'è l'asma , che colpisce quasi un bambino italiano su dieci (9,5 per cento). È una forma di allergia respiratoria che può pregiudicare la crescita dei polmoni dei bambini, incide significativamente sulla qualità della vita e ha un elevato costo sanitario. Seguono le allergie alimentari , più frequenti nei primi anni di vita dei bambini: in Italia colpiscono circa il 3 per cento della popolazione pediatrica entro i 2 anni d'età, e in 3 casi su 100 possono causare reazioni gravi (shock anafilattico) che possono causare anche la morte».

Quali sono i principali fattori di rischio associati all'insorgenza di un'allergia?
«Le allergie si diffondono soprattutto nei Paesi occidentali e in quelli che si stanno occidentalizzando, e questo fa sì che siano considerate "malattie del mondo sviluppato". Tra le cause di questa impennata dei casi oggi vengono indicati il minor contatto con alcuni elementi naturali (gli animali ad esempio), la qualità dell'aria che si respira, nuclei famigliari ridotti (i primogeniti o i figli unici sono a maggior rischio di malattia allergica), la minore esposizione al sole. Tutti fattori che intervengono a modificare il sistema immunologico predisponendo, soprattutto i più piccoli, allo sviluppo di allergie».

Questo dice qualcosa sul ruolo dell'igiene, personale e domestica?
«Un ambiente eccessivamente sterile, come può essere quello di una casa sempre estremamente pulita, dove ci si lava anche tre volte al giorno, può incrementare di molto le probabilità di sviluppare nel bambino allergie, perché ritarda la produzione della propria flora microbica, necessaria e indispensabile. C'è da ricordare che gli allergeni non sono pericolosi di per sé, ma sono visti tali solo dagli allergici, i quali hanno un sistema immunitario alterato».

È vero che l'alimentazione svolge un ruolo chiave nella prevenzione delle allergie?
«Assolutamente sì: il documento pubblicato sulla rivista dell'Associazione mondiale per l'allergia (Wao journal) fornisce la conferma scientifica dei benefici per la salute associati al consumo di microrganismi alimentari noti come probiotici».

Che cosa sono i probiotici?
«I probiotici sono microrganismi vivi, presenti in molti alimenti comuni, come yogurt o latte fermentato, che possono apportare benefici alla salute quando somministrati in quantità adeguate: nelle nuove linee guida internazionali infatti vengono raccomandati alla mamma sia in gravidanza sia durante l'allattamento, oltre che al bambino dopo la nascita, come terapia preventiva delle allergie, soprattutto l'eczema».

Quali sono i principali consigli pratici da seguire?
«Per chi è allergico è banale: evitare l'allergene. Per quanto riguarda la prevenzione, specie se si ha già un'alta familiarità, una donna che vuole diminuire le probabilità che suo figlio sviluppi allergie deve essenzialmente non fumare, evitare lo stress, vivere in un ambiente sano, e seguire una sana dieta, completa ovviamente di probiotici».



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