Malati di cancro più longevi se sposati

04 settembre 2009
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Malati di cancro più longevi se sposati



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Lo stress associato alla separazione coniugale può compromettere la funzionalità del sistema immunitario e ridurre la sopravvivenza a breve e medio termine in pazienti affetti da cancro. Ricercatori dell'Indiana University School of Medicine di Indianapolis hanno consultato il Seer (Surveillance Epidemiology and End Results) database per indagare, per la prima volta, il tasso di sopravvivenza di circa 3,8 milioni di pazienti oncologici con differenti esperienze in termini di relazioni sentimentali: coniugati, separati, divorziati, vedovi e mai sposati. L'indagine ha consentito di registrare la più alta percentuale di sopravvivenza, a 5 e 10 anni dalla diagnosi, rispettivamente 63,3% e 57,5%, in coloro che erano felicemente sposati. Per i pazienti separati, le percentuali si riducono, rispettivamente, al 45,4% e 36,8%, valori molto simili a quelli ritrovati nelle persone vedove: 47,2% e 40,9%, rispettivamente. Infine, per i divorziati, i rispettivi tassi di sopravvivenza sono 52,4% e 45,6% e per quelli mai coniugati 57,3% e 51,7%. «Nell'attesa di ulteriori studi che chiariscano le basi molecolari delle nostre osservazioni si può sicuramente pensare di promuovere interventi di sostegno psicologico per ridurre lo stress, migliorare la qualità della vita e allungare il tempo medio di sopravvivenza dei malati di cancro» ha commentato Gwen C. Sprehn, uno degli autori dello studio. (L.A.)

Cancer, 10.1002/cncr.24547



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