Il fritto aumenta il rischio di ammalarsi di tumore

09 luglio 2014
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Il fritto aumenta il rischio di ammalarsi di tumore



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Un allarme in più per gli amanti del fritto. Oltre a tutti i motivi dietologici già noti sul pericolo nel consumo di cibi fritti, arriva ora l'Agenzia europea per la sicurezza del cibo (Efsa) a sostenere in una nota che la sostanza che si produce in cottura (l'acrilammide) e che dà la doratura alle patatine fritte potrebbe essere motivo di preoccupazione per la salute pubblica perché potrebbe favorire lo sviluppo di tumori.

L'acrilammide negli alimenti aumenta potenzialmente il rischio di cancro per i consumatori in tutte le fasce d'età ma, per il loro peso corporeo, i bambini sono quelli più a rischio.

Le tipologie di cottura in cui si produce acrilamide sono frittura, cottura al forno e alla griglia. Caffè, prodotti fritti a base di patate, biscotti, cracker e pane croccante, pane morbido sono "portatori" di acrilammide.

Le autorità europee, continua la nota Efsa, raccomandano di ridurre al minimo la presenza di acrilammide nei cibi. E ora l'Efsa ha richiesto pareri scientifici ai maggiori esperti sui rischi di questa sostanza negli alimenti.



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