La durata dell’allattamento al seno si lega al rischio di obesità del piccolo

16 gennaio 2015
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La durata dell’allattamento al seno si lega al rischio di obesità del piccolo



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Il latte materno è l'alimento ideale per i bimbi appena nati e allattare al seno è il modo migliore per prendersi cura della salute del proprio figlio neonato e per stabilire con lui un forte legame. E come se non bastasse, l'allattamento al seno si associa anche al rischio di obesità: se dura meno di 2 mesi, il rischio sale nei bambini che già per altri motivi hanno probabilità più alte di aumentare di peso.

«I benefici dell'allattamento al seno sia per la mamma che per il bambino sono ben noti e documentati, ma
non è altrettanto chiaro il legame tra questa pratica e lo sviluppo di obesità nei bambini» spiega Stacy Carling della Cornell university di Ithaca, negli Stati Uniti, autrice di un articolo da poco pubblicato sulla rivista Pediatrics. Nel loro lavoro, Carling e colleghi hanno seguito 595 bambini dalla nascita fino ai 2 anni di età misurandone peso e altezza per creare delle "traiettorie di crescita" per ciascun bambino, ovvero delle linee che indicavano quanto e con che velocità i bimbi aumentavano di peso nel tempo. «Per ciascun bambino - per il quale abbiamo anche calcolato un indice di rischio di obesità - queste traiettorie sono state messe in relazione con la durata dell'allattamento al seno» afferma l'autrice che poi elenca le caratteristiche sulle quali si è basato il calcolo dell'indice di obesità. «Si tratta di caratteristiche legate alla mamma come per esempio l'abitudine al fumo in gravidanza, il livello di educazione o l'indice di massa corporea (una misura basata su peso e altezza)» precisa Carling.

E dall'analisi è emerso che, tra i bimbi già esposti a fattori di rischio materni di obesità, la probabilità di aumentare troppo di peso era maggiore se l'allattamento al seno era di breve durata, soprattutto se inferiore a 2 mesi, rispetto a un allattamento più lungo.
Come spiegano gli autori, i motivi di questa associazione tra maggiore durata dell'allattamento al seno e riduzione del rischio di obesità sono molti. «Innanzitutto, un bimbo allattato al seno riesce a sviluppare meglio il senso di controllo dell'appetito e assume meno proteine rispetto ai bimbi allattati con latte artificiale» dice Carling. Non bisogna dimenticare poi che la stessa composizione del latte materno regola il metabolismo e riduce il rischio di obesità. «Certo le ragioni per le quali una donna decide di non allattare al seno possono essere molto differenti: si va da problemi fisici a limiti legati a questioni professionali» spiegano gli autori, che sostengono la necessità di interventi mirati per aumentare il numero di donne che allattano al seno e la durata dell'allattamento, soprattutto nelle popolazioni più a rischio di sviluppare sovrappeso e obesità.



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