Linee guida Usa sull’alimentazione: conferme e novità

25 marzo 2015
Aggiornamenti e focus

Linee guida Usa sull’alimentazione: conferme e novità



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L'ideale sarebbe seguire ogni giorno la classica alimentazione Mediterranea o la dieta Dash (Dietary approaches to stop hypertension, un regime pensato per ridurre l'ipertensione, molto simile alla dieta Mediterranea), dicono gli esperti statunitensi che si sono riuniti in un apposito comitato e hanno recentemente pubblicato la versione aggiornata delle Linee guida alimentari a stelle e strisce. Le nuove raccomandazioni sono molto simili a quelle dell'edizione precedente, pubblicata nel 2010: si punta soprattutto sull'aumento del consumo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e tutti i cibi di origine vegetale, sulla riduzione dei cibi grassi di origine animale, del sale e dello zucchero.

«Il comitato di esperti non ha fatto altro che raccomandare ciò che, secondo gli studi scientifici, è il meglio per la salute» afferma Connie Diekman, della Washington university di St. Louis, «il fatto che le nuove linee guida confermino quanto già espresso nel 2010 è importante poiché può aiutare i consumatori ad avere dei punti fermi in un mondo nel quale le informazioni su cibo e salute cambiano continuamente».

Come fanno notare gli esperti, oggi negli Stati Uniti si consumano meno zucchero e sale rispetto a un decennio fa, ma il numero di "calorie vuote" che arrivano nei piatti degli statunitensi è ancora troppo elevato e, nonostante il cibo non manchi, spesso non si raggiungono i livelli ottimali di importanti nutrienti come vitamina D, calcio, potassio, ferro e fibre.
«Colpa soprattutto di cibi come burger, tacos e pizza, i più comuni sulle tavole statunitensi, che da soli contribuiscono al 44 per cento dell'assunzione di sale e al 38 per cento di quella di grassi saturi» dicono gli esperti, aggiungendo anche un commento sulle bevande zuccherate, che «sono una grande fonte di sale, senza contare che forniscono il 47 per cento degli zuccheri aggiunti consumati». A queste bevande si aggiungono poi dolcetti e snack che contribuiscono al consumo di zuccheri aggiunti (31 per cento del totale) e sono la fonte del 18 per cento dei grassi saturi consumati.

Nelle linee guida 2015 però ci sono anche alcune novità: vengono riabilitati cibi che contengono colesterolo (come per esempio le uova) e il caffè. «Gli studi scientifici non dimostrano un chiaro legame tra colesterolo assunto con l'alimentazione e livello di colesterolo nel sangue, mentre per quanto riguarda il caffè, è stato dimostrato che se ne possono consumare fino a 5 tazze al giorno senza rischi per la salute a lungo termine» precisano gli esperti.



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