I primi due anni di vita: determinanti per la buona crescita del bambino

05 maggio 2015
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I primi due anni di vita: determinanti per la buona crescita del bambino



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I bimbi cresciuti nei primi anni di vita in un contesto non proprio piacevole, come può essere un orfanotrofio, reagiscono allo stress in modo diverso dai loro coetanei che hanno trascorso l'infanzia in un contesto più positivo come per esempio in famiglia. «Non sappiamo ancora con esattezza cosa possa determinare queste differenze» afferma Katie McLaughlin del Dipartimento di psicologia dell'Università di Washington, a Seattle e prima autrice di un articolo recentemente pubblicato sulla rivista Pnas.

La ricerca ha coinvolto 138 bambini di età media pari a 12,9 anni e cresciuti in Romania in diversi contesti: orfanotrofi, famiglie affidatarie e famiglie naturali. «Abbiamo messo questi bambini di fronte ad attività potenzialmente stressanti come tenere un discorso o ricevere un riscontro sociale da un coetaneo e abbiamo poi misurato la loro risposta allo stress» dice la ricercatrice. Ebbene, i bimbi rimasti in orfanotrofio anche dopo i due anni di vita mostravano una risposta "debole" agli stimoli stressanti: minor aumento della frequenza cardiaca e minor produzione di cortisolo, l'ormone dello stress. «Se invece i bambini erano stati affidati a una famiglia prima del compimento dei 24 mesi, le risposte erano molto più simili a quelle dei bimbi nati e cresciuti nelle famiglie naturali» riprende McLaughlin ricordando che un sistema di risposta allo stress debole è legato anche ad altri problemi di salute come stanchezza cronica, sindrome dolorosa, malattie autoimmuni e comportamentoaggressivo.

E quindi, come ricordano gli autori, l'alterata risposta allo stress che si osserva nei bambini cresciuti in ambiente ostile potrebbe aumentare il rischio di problemi multipli a corpo e mente. «Probabilmente crescere in orfanotrofio ha causato una iperstimolazione del sistema di risposta allo stress nei primi anni di vita, periodo nel quale l'organismo è particolarmente sensibile alle influenze dell'ambiente esterno, e di conseguenza gli stimoli utilizzati nello studio sono sembrati "deboli" a questi ragazzi e non tali da scatenare risposte importanti» ipotizza l'autrice che conclude ricordando che questa influenza dell'ambiente esterno sulla risposta allo stress non è definitiva e immutabile. «Se l'ambiente esterno migliora entro i primi due anni di vita, la risposta allo stress torna a livelli normali» afferma.



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