Non solo mamma… il tempo con il papà fa bene alla crescita

01 gennaio 2000
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Non solo mamma… il tempo con il papà fa bene alla crescita



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Non solo mamma… il tempo con il papà fa bene alla crescita

Siamo ancora troppo abituati a pensare ai papà come a coloro che si occupano di portare a casa i soldi mentre le mamme si prendono cura dei figli piccoli, ma le cose stanno cambiando, con tanti benefici per i bambini sia dal punto di vista fisico sia comportamentale.

«Il coinvolgimento dei padri nella crescita dei figli è sempre maggiore e gli effetti positivi sui bambini sono piuttosto evidenti anche se le cose da fare sono ancora molte» spiega Michael Yogman, della American Academy of Pediatrics coautore di un report sull'argomento da poco comparso sulla rivista Pediatrics a più di 10 anni - era il 2004 - dalla prima pubblicazione sul coinvolgimento dei padri nella crescita dei figli da parte degli esperti Usa. E stando a quanto emerge dal documento che ha analizzato molti studi sulla relazione padre-figlio, il tempo che i padri trascorrono con i figli è davvero prezioso: più tempo con il babbo significa per i bimbi più piccoli effetti positivi sullo sviluppo del linguaggio e sulla salute mentale, per esempio perché i genitori maschi tendono a utilizzare parole nuove quando parlano con i loro bimbi.

«Diverso è anche il modo di giocare» continua l'autore che poi precisa: «I padri hanno uno stile di gioco più disordinato e movimentato: spingono spesso i bambini a esplorare e a correre rischi, mentre le madri tipicamente tendono a offrire stabilità e sicurezza». E non è tutto. Nei bambini di età prescolare con un padre "presente" si riscontrano meno sintomi di tipo psicologico come ansia e aggressività, mentre in quelli più grandicelli si notano meno sintomi depressivi e problemi comportamentali e si riduce il numero di gravidanze nell'adolescenza.

«Questo non vale solo per i padri che vivono con i figli o per i padri biologici» specificano gli autori, sottolineando che la cosa importante è avere una figura maschile di riferimento, sia esso il padre biologico, il nonno o il compagno della mamma single.

«La situazione è in evoluzione e i padri oggi sono molto più presenti nella vita dei loro figli piccoli complici anche la crisi economica e la maggiore qualifica professionale di tante donne che hanno portato a una redistribuzione dei compiti e degli orari all'interno della famiglia» aggiunge Yogman che poi conclude: «Nonostante ciò servono ancora tempo e iniziative ad hoc, come per esempio garantire la possibilità di congedo parentale anche al genitore maschio, prima di potersi ritenere soddisfatti».



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