Cani e gatti: un sostegno per il benessere mentale

10 gennaio 2017
Aggiornamenti e focus

Cani e gatti: un sostegno per il benessere mentale



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Cani, gatti, pappagallini e altri animali domestici dovrebbero essere parte integrante delle strategie di gestione dei problemi psichiatrici per le persone che ne soffrono in modo cronico. Sono queste in estrema sintesi le conclusioni di uno studio da poco pubblicato sulla rivista Bmc psychiatry da un gruppo di ricercatori guidati da Helen Brooks, dell'Università di Manchester.

«L'incapacità di gestire le attività della vita quotidiana è uno dei problemi principali di chi soffre di disturbi mentali a lungo termine» esordisce la ricercatrice che poi aggiunge: «La perdita delle connessioni sociali e delle attività prima ritenute importanti rappresentano una delle maggiori preoccupazioni di queste persone». Gli studi e l'esperienza clinica hanno dimostrato che una rete di contatti sociali ben salda è fondamentale per aiutare nel processo di gestione di un problema psicologico ma, come dimostra il nuovo studio, non sono solo parenti e amici a portare aiuto e sollievo.

«Gli animali domestici hanno spesso un ruolo importante tanto quanto i familiari e gli amici» spiegano gli autori, che nella loro ricerca hanno intervistato 54 persone con una diagnosi di problema mentale a lungo termine. Dalle risposte al questionario è emerso infatti che per la maggior parte dei partecipanti i cuccioli di casa - non solo cani e gatti, ma anche altri animali - occupano una posizione centrale nella gestione della malattia.

«Gli animali riescono a trasmettere una sicurezza e una tranquillità difficile da trovare altrove» afferma Brooks ricordando che grazie agli animali domestici i pazienti riescono a concentrare l'attenzione su pensieri diversi da quelli tipici della malattia e inoltre migliorano le relazioni con gli altri e la voglia di fare. «Eppure, nonostante i benefici dimostrati, nessuna strategia terapeutica dei problemi mentali include gli animali domestici».



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