Alendronato Pensa 70 mg 4 compresse

19 aprile 2024
Farmaci - Alendronato Pensa

Alendronato Pensa 70 mg 4 compresse


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INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Towa Pharmaceutical S.p.A.

MARCHIO

Alendronato Pensa

CONFEZIONE

70 mg 4 compresse

FORMA FARMACEUTICA
compressa

PRINCIPIO ATTIVO
acido alendronico sale sodico

GRUPPO TERAPEUTICO
Osteomodulanti


INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Alendronato Pensa? Perchè si usa?


Trattamento dell'osteoporosi post-menopausa. L'acido alendronico riduce il rischio di fratture vertebrali e dell'anca.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Alendronato Pensa?


  • Anomalie dell'esofago o altri fattori che ne riducono lo svuotamento, come stenosi o acalasia.
  • Impossibilità a stare in piedi o seduti, in posizione eretta per almeno 30 minuti.
  • Ipersensibilità all'acido alendronico o ad uno o più dei suoi eccipienti.
  • Ipocalcemia.
  • Vedere anche paragrafo 4.4.


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Alendronato Pensa?


L'acido alendronico può causare irritazione locale delle membrane mucose della parte superiore del tratto gastrointestinale. Poiché vi è il rischio potenziale di un peggioramento della malattia concomitante, si deve usare cautela quando si somministra l'acido alendronico a pazienti con malattie attive del tratto gastrointestinale superiore, come disfagia, malattie esofagee, gastrite, duodenite, ulcere, o con anamnesi recente (entro l'anno precedente) di importanti malattie gastrointestinali, come ulcera peptica e sanguinamento gastro-intestinale attivo o a pazienti sottoposti ad operazioni chirurgiche del tratto gastrointestinale superiore, a parte la chirurgia piloroplastica (vedere paragrafo 4.3). In pazienti con esofago di Barrett accertato, i medici devono prendere in considerazione i benefici e i rischi dell'alendronato su base individuale del paziente.

Reazioni esofagee (a volte gravi da richiedere l'ospedalizzazione), quali esofagite, ulcera ed erosione esofagea, raramente seguite da stenosi esofagea, sono state riportate in pazienti trattati con acido alendronico. Di conseguenza il medico deve prestare attenzione ad ogni segno o sintomo indicativo di possibili effetti collaterali esofagei. I pazienti devono essere istruiti a sospendere il trattamento con acido alendronico e consultare il loro medico se presentano sintomi di irritazione esofagea, quali disfagia, dolore alla deglutizione o dolore retrosternale, comparsa o peggioramento di pirosi gastrica.

Il rischio di gravi effetti collaterali all'esofago sembra maggiore nei pazienti che non assumono l'acido alendronico come prescritto e/o che continuano ad assumerlo dopo aver sviluppato sintomi di irritazione all'esofago. È estremamente importante che i pazienti ricevano e capiscano completamente le informazioni sul dosaggio (vedere paragrafo 4.2). I pazienti devono essere informati che il rischio di problemi all'esofago aumenta se essi non seguono queste istruzioni.

In ampi studi clinici non è stato osservato un aumento del rischio, ma sono stati riportati rari casi (post-marketing) di ulcera gastrica e del duodeno, alcuni dei quali gravi e con complicazioni. Non è possibile escludere una relazione causale.

È stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l'uso di bisfosfonati, prevalentemente in associazione a terapie di lungo termine. Tra i possibili fattori di rischio dell'osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l'uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma. L'eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bisfosfonati che presentano sintomi a carico dell'orecchio, tra cui infezioni croniche dell'orecchio.

Osteonecrosi della mandibola e/o mascella, in genere associata con estrazioni dentarie e/o infezioni locali (inclusa l'osteomielite) è stata riportata in pazienti con cancro che ricevevano regimi terapeutici comprendenti, principalmente, somministrazione endovenosa di bifosfonati. Molti di questi pazienti ricevevano anche chemioterapia e corticosteroidi. L'osteonecrosi della mandibola e/o mascella è stata riportata anche in pazienti con osteoporosi trattati con bifosfonati orali.

Quando si valuta il rischio di un individuo di sviluppare l'osteonecrosi della mandibola e/o mascella bisogna considerare i seguenti fattori di rischio:
  • potenza del bifosfonato (la più alta per l'acido zoledronico), via di somministrazione (si veda sopra) e la dose cumulativa
  • tumore, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, fumo
  • una storia di patologia dentale, scarsa igiene orale, patologia periodontale, pratiche dentali invasive e protesi inserite male.
Un esame dentale con appropriati interventi di odontoiatria preventiva, deve essere preso in considerazione prima del trattamento con bifosfonati nei pazienti con scarsa condizione dentale.

Durante il trattamento, i pazienti devono evitare se possibile procedure dentali invasive. Nei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mascella con il trattamento con bifosfonati, la chirurgia dentale può acutizzare tale condizione. Per i pazienti che richiedono procedure dentali non vi sono dati disponibili per suggerire se la sospensione del trattamento con bifosfonati riduce il rischio di osteonecrosi della mascella. Il giudizio clinico del medico curante deve guidare il piano terapeutico di ogni paziente, basandosi sulla valutazione individuale del beneficio/rischio.

Durante il trattamento con bifosfonati,i pazienti devono essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, ricevere di routine controlli dentistici, e segnalare eventuali sintomi orali come la mobilità dentale, dolore o gonfiore.

Nei pazienti trattati con bifosfonati è stato riportato dolore osseo, articolare e/o muscolare. Nell'esperienza post-marketing questi sintomi sono stati raramente gravi e/o hanno causato disabilità (vedere paragrafo 4.8). I tempi di esordio dei sintomi sono risultati variabili da un giorno a diversi mesi dall'inizio del trattamento. La maggior parte dei pazienti ha avuto un'attenuazione dei sintomi dopo l'interruzione. Un sottogruppo ha avuto una recidiva dei sintomi quando ritrattato con lo stesso farmaco o un altro bifosfonato.

Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bifosfonati per l'osteoporosi. Queste fratture trasversali od oblique corte possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bifosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore contro laterale. É stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l'interruzione della terapia con bifosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale.

Durante il trattamento con bifosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un'incompleta frattura del femore. 

Nell'esperienza post-marketing, sono stati segnalati rari casi di reazioni cutanee gravi inclusa la sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica.

Si deve dare istruzione ai pazienti che in caso di mancata assunzione della dose settimanale di acido alendronico, devono prendere una compressa al mattino successivo che se ne sono ricordati. Essi non devono prendere due compresse nello stesso giorno ma devono tornare a prendere una compressa alla settimana, come originariamente programmato, nel giorno scelto.

L'acido alendronico non è raccomandato in pazienti con compromissione renale con GFR < 35 ml/min (vedere paragrafo 4.2).

Devono essere considerate le cause di osteoporosi diverse dalla deficienza di estrogeni e dall'età.

L'ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con acido alendronico (vedere paragrafo 4.3). Altri disturbi del metabolismo minerale (es. deficit della vitamina D e ipoparatiroidismo) devono pure essere trattati efficacemente. In pazienti con tali disturbi, il calcio sierico ed i sintomi di ipocalcemia devono essere monitorati durante il trattamento con acido alendronico.

A causa degli effetti positivi dell'acido alendronico sulla mineralizzazione ossea, possono comparire riduzioni del calcio e del fosfato sierici particolarmente in pazienti che assumono glucocorticoidi, nei quali l'assorbimento del calcio può essere diminuito. Queste sono solitamente piccole ed asintomatiche. Tuttavia, vi sono state rare segnalazioni di ipocalcemia sintomatica che occasionalmente sono state gravi e spesso sono comparse in pazienti che presentavano condizioni predisponenti (ad es. ipoparatiroidismo, deficienza della vitamina D o malassorbimento del calcio). Di conseguenza è particolarmente importante assicurare un sufficiente apporto di calcio e vitamina D ai pazienti che ricevono glucocorticoidi.

Eccipienti:

Alendronato Pensa contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Alendronato Pensa?


In caso di somministrazione concomitante è probabile che cibo e bevande (inclusa l'acqua minerale), supplementi di calcio, antiacidi ed alcuni medicinali somministrati per via orale, possano interferire con l'assorbimento dell'acido alendronico. Pertanto, i pazienti devono attendere almeno mezz'ora dopo l'assunzione di acido alendronico prima di prendere altri farmaci orali (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

Non sono previste altri interazioni di significato clinico con prodotti medicinali. Numerosi pazienti in studi clinici hanno ricevuto estrogeni (per via intravaginale, transdermica o orale) mentre prendevano l'acido alendronico. Non sono state identificate reazioni avverse attribuibili al loro uso concomitante.

Poiché l'uso di FANS è associato con irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante l'uso concomitante con alendronato.

Benché non siano stati condotti specifici studi di interazione, l'acido alendronico negli studi clinici è stato associato a vari medicinali di uso comune senza segni di interazione clinica avversi.


POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE


Come si usa Alendronato Pensa? Dosi e modo d'uso


La dose raccomandata è di una compressa da 70 mg una volta alla settimana.

Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bifosfonati per l'osteoporosi. La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e dei rischi potenziali di acido alendronico, in particolare dopo 5 o più anni d'uso.

Per consentire un adeguato assorbimento dell'acido alendronico

L'acido alendronico deve essere assunto almeno 30 minuti prima della prima assunzione di cibo, bevanda o medicinale della giornata, con acqua del rubinetto perché altre bevande (inclusa l'acqua minerale), il cibo ed altri medicinali possono ridurre l'assorbimento dell'acido alendronico (vedere paragrafo 4.5).

Per facilitare il transito nello stomaco e ridurre il rischio potenziale di irritazione/eventi indesiderati locali ed esofagei (vedere paragrafo 4.4)
  • L'acido alendronico deve essere assunto deglutendolo con un bicchiere d'acqua del rubinetto pieno (non meno di 200 ml), solo dopo essersi alzati al mattino.
  • I pazienti devono deglutire la compressa di acido alendronico solo intera. I pazienti non devono frantumare o masticare o far sciogliere in bocca le compresse a causa del rischio di ulcerazioni oro-faringee.
  • I pazienti non devono sdraiarsi fino a quando non hanno consumato il primo pasto della giornata, il che deve avvenire almeno mezz'ora dopo l'assunzione della compressa.
  • I pazienti non devono sdraiarsi per almeno 30 minuti dopo aver preso l'acido alendronico.
  • L'acido alendronico non deve essere assunto prima di coricarsi o prima di alzarsi.
I pazienti devono assumere supplementi di calcio e vitamina D se il loro apporto con la dieta è insufficiente (vedere paragrafo 4.4).

Uso negli anziani

Negli studi clinici non sono emerse differenze dovute all'età nell'efficacia e nel profilo di sicurezza dell'acido alendronico. Pertanto, non è richiesto un aggiustamento della dose per i pazienti anziani.

Uso nella compromissione renale

L'aggiustamento del dosaggio non è necessario nei pazienti con GFR >35 ml/min.

L'acido alendronico non è raccomandato in pazienti con GFR <35 ml/min. a causa della mancanza di esperienza clinica in merito.

Pazienti pediatrici: l'alendronato sodico non è raccomandato per l'uso nei bambini di età inferiore ai 18 anni a causa dei dati insufficienti sulla sicurezza e l'efficacia in condizioni associate all'osteoporosi pediatrica (vedere anche paragrafo 5.1).

Osteoporosi indotta da glucocorticoidi: l'acido alendronico 70 mg non è stato studiato per il trattamento dell'osteoporosi indotta da glucocorticoidi.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Alendronato Pensa?


Il sovradosaggio può causare ipocalcemia, ipofosfatemia ed effetti collaterali del tratto gastrointestinale superiore come disturbi gastrici, pirosi gastrica, esofagite, gastrite o ulcera.

Non vi sono specifiche informazioni sul trattamento del sovradosaggio da acido alendronico. Latte o antiacidi devono essere ingeriti per legare l'acido alendronico. A causa del rischio di irritazione esofagea, non deve essere indotto il vomito ed il paziente deve rimanere in posizione completamente eretta.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Alendronato Pensa durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

L'acido alendronico non deve essere usato durante la gravidanza. Non si dispone di dati adeguati sull'uso di acido alendronico in donne in gravidanza.

Studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale o sullo sviluppo post-natale. L'acido alendronico somministrato a ratti gravidi ha causato distocia correlata ad ipocalcemia (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento

Non è noto se l'acido alendronico venga escreto nel latte materno. In considerazione della sua indicazione, l'acido alendronico non deve essere usato da donne in allattamento.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Alendronato Pensa sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Tuttavia alcune reazioni avverse che sono state riportate con acido alendronico possono avere effetti in alcuni pazienti sulla capacità di guidare veicoli o usare macchinari. Le risposte individuali all'acido alendronico possono variare (vedere paragrafo 4.8).


PRINCIPIO ATTIVO


Ogni compressa contiene 70 mg di acido alendronico (equivalenti a 76,188 mg di alendronato sodico).

Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1


ECCIPIENTI


Mannitolo (E421)

Croscarmellosa sodica

Magnesio stearato

Talco

Silice colloidale anidra.


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 36 mesi

Questo medicinale non richiede alcuna speciale precauzione per la conservazione.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Le compresse sono fornite confezionate in blister in PA/Al/PVC/Al.

I blister sono inseriti in astucci contenenti 2, 4, 8, 12 o 40 compresse.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 18/04/2024

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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