Bupicain iniett. 10 fiale 10 ml (2,5 mg/ml)

28 marzo 2024
Farmaci - Bupicain

Bupicain iniett. 10 fiale 10 ml (2,5 mg/ml)


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Bupicain iniett. 10 fiale 10 ml (2,5 mg/ml) è un medicinale soggetto a ricetta medica da rinnovare di volta in volta (classe C), a base di bupivacaina cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Anestetici locali. E' commercializzato in Italia da Monico S.p.A.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Monico S.p.A.

MARCHIO

Bupicain

CONFEZIONE

iniett. 10 fiale 10 ml (2,5 mg/ml)

FORMA FARMACEUTICA
soluzione (uso interno)

PRINCIPIO ATTIVO
bupivacaina cloridrato

GRUPPO TERAPEUTICO
Anestetici locali

CLASSE
C

RICETTA
medicinale soggetto a ricetta medica da rinnovare di volta in volta

PREZZO
175,60 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Bupicain disponibili in commercio:


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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Bupicain? Perchè si usa?


Bupicain® si può utilizzare in ogni tipo di anestesia periferica:
  • infiltrazione locale tronculare, loco-regionale;
  • blocco simpatico;
  • blocco endoarterioso;
  • peridurale, sacrale;
  • spinale subaracnoidea.
Bupicain® è quindi indicata in tutti gli interventi di chirurgia generale, ortopedia, oculistica, otorinolaringoiatria, stomatologia, ostetricia e ginecologia, dermatologia, sia impiegata da sola sia associata a narcosi.

bupicain® 2,5 mg/ml soluzione iniettabile e bupicain® 5 mg/ml soluzione iniettabile
  • Anestesia chirurgica negli adulti e nei bambini al di sopra dei 12 anni di età.
  • Gestione del dolore acuto negli adulti e nei bambini al di sopra di 1 anno di età.
bupicain® 10 mg/ml soluzione iniettabile iperbarica
  • Anestesia spinale negli adulti.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Bupicain?


  • Ipersensibilità al principio attivo, ad altri anestetici locali di tipo amidico, ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Anestesia intravenosa regionale (Bier Block) in quanto la perdita accidentale di bupivacaina nel circolo potrebbe provocare reazioni tossiche sistemiche acute.

Controindicazioni generali devono essere prese in considerazione in caso di anestesia intratecale:

  • malattie acute attive del sistema nervoso centrale, come meningite, tumori, poliomielite ed emorragie intracraniche;
  • stenosi spinale e malattia attiva della colonna vertebrale (per es. spondilite, tubercolosi, tumore) o traumi recenti (per es. fratture);
  • setticemia;
  • anemia perniciosa combinata con degenerazione subacuta del midollo spinale;
  • infezione piogena della pelle nel sito di iniezione o nella zona circostante;
  • shock cardiogeno o ipovolemico;
  • disordini della coagulazione o trattamenti anticoagulanti in corso.


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Bupicain?


Sono stati riportati casi di arresto cardiaco o morte a seguito dell'uso di bupivacaina per anestesia epidurale o blocco dei nervi periferici. In alcuni casi la rianimazione è risultata difficile o impossibile nonostante la preparazione e la condotta del personale risultassero apparentemente adeguate.

L'anestesia intratecale deve essere effettuata solo da un medico o sotto il controllo di clinici dotati della necessaria competenza ed esperienza.

Nel caso in cui bupivacaina, a causa di una somministrazione inappropriata o altro, si diffonda oltre l'area target, possono verificarsi segni e sintomi neurologici transitori la cui natura varia a seconda dell'area interessata.

Bupivacaina, come tutti gli anestetici locali, quando viene utilizzata per procedure anestetiche locali che determinino elevate concentrazioni ematiche di farmaco, può provocare effetti tossici acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardiovascolare, soprattutto nel caso di somministrazione intravascolare accidentale o di iniezione in zone molto vascolarizzate. A seguito di elevate concentrazioni sistemiche di bupivacaina, sono state riferite aritmia ventricolare, fibrillazione ventricolare, collasso cardiovascolare improvviso e morte. Tuttavia, alle dosi di norma utilizzate per l'anestesia intratecale, non sono previste concentrazioni sistemiche elevate.

Le procedure di anestesia regionale devono essere sempre effettuate in aree adeguatamente attrezzate e da personale qualificato. È necessario avere la disponibilità immediata dell'equipaggiamento e dei farmaci necessari al monitoraggio e alla rianimazione di emergenza.

Nei pazienti sottoposti a blocco maggiore o che ricevono dosi elevate di farmaco deve essere inserito, prima della somministrazione dell'anestetico locale, un catetere endovenoso. Il medico deve avere effettuato un addestramento completo e adeguato sulla procedura da utilizzare e deve essere esperto nella diagnosi e trattamento di effetti indesiderati, tossicità sistemica o altre complicanze (vedere paragrafi 4.8 e 4.9).

Il blocco dei nervi maggiori periferici può comportare la somministrazione di un elevato volume di anestetico locale in zone molto vascolarizzate, spesso vicino a grossi vasi dove esiste un aumentato rischio di iniezione intravascolare e/o di rapido assorbimento sistemico, che può portare a concentrazioni plasmatiche elevate.

Sebbene l'anestesia regionale rappresenti frequentemente la tecnica anestetica di elezione, alcuni pazienti richiedono una speciale attenzione per ridurre il rischio di pericolosi effetti collaterali:
  • pazienti anziani o debilitati;
  • pazienti con blocco cardiaco parziale o completo in quanto gli anestetici locali possono deprimere la conduzione cardiaca;
  • pazienti con patologie epatiche in stadio avanzato o gravi alterazioni della funzionalità renale;
  • pazienti in avanzato stato di gravidanza;
  • i pazienti ipovolemici possono sviluppare ipotensione grave e improvvisa durante l'anestesia intratecale, indipendentemente dall'anestetico locale utilizzato; l'ipotensione di norma si osserva dopo blocco intratecale nell'adulto;
  • i pazienti in trattamento con farmaci antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone) devono essere sottoposti a stretta sorveglianza e va considerata l'opportunità del monitoraggio ECG in quanto gli effetti a livello cardiaco possono essere additivi.
Alcune tecniche di anestesia locale possono essere associate a reazioni avverse severe, indipendentemente dall'anestetico locale utilizzato:
  • blocco nervoso centrale: può provocare depressione cardiovascolare specialmente in presenza di ipovolemia; l'anestesia epidurale deve quindi essere utilizzata con cautela in pazienti con ridotta funzionalità cardiovascolare;
  • iniezioni retrobulbari: possono, in casi molto rari, raggiungere lo spazio subaracnoideo cerebrale provocando cecità temporanea, collasso cardiovascolare, apnea, convulsioni, ecc.; tali reazioni devono essere diagnosticate e trattate immediatamente;
  • iniezioni retro e peribulbari di anestetici locali: comportano un basso rischio di disfunzione muscolare persistente a livello oculare; cause primarie includono traumi e/o effetti tossici locali a carico di muscoli e/o nervi; la gravità di tali reazioni a carico dei tessuti è correlata alla entità del trauma, alla concentrazione di anestetico locale e alla durata di esposizione tissutale all'anestetico locale; come per tutti gli anestetici locali, è quindi necessario usare le dosi e le concentrazioni più basse che possano consentire di ottenere l'effetto ricercato; i vasocostrittori possono aggravare reazioni a carico dei tessuti e devono essere utilizzati solamente se indicati; iniezioni intra-arteriose accidentali nella regione cranica e cervicale possono provocare sintomi cerebrali immediati anche a basse dosi;
  • il blocco paracervicale può talvolta provocare bradicardia/tachicardia fetale; è quindi necessario un attento monitoraggio della frequenza cardiaca fetale;
  • l'infusione intra-articolare continua non è un'indicazione approvata per bupicain®; tuttavia sono stati registrati, esclusivamente in Nord America, casi post-marketing di condrolisi in pazienti che hanno ricevuto infusione intra-articolare continua post-operatoria di anestetici locali; la maggioranza dei casi di condrolisi riportati hanno coinvolto l'articolazione della spalla; non è stato stabilito un nesso di causalità.
Una reazione avversa rara ma grave a seguito di anestesia spinale è il blocco spinale totale o alto e conseguente depressione cardiovascolare e respiratoria. La depressione cardiovascolare è provocata dal blocco simpatico esteso con conseguente ipotensione profonda e bradicardia o anche arresto cardiaco. La depressione respiratoria può essere causata dal blocco della innervazione dei muscoli respiratori, incluso il diaframma. Il rischio di blocco spinale totale o alto è maggiore nei pazienti anziani o in avanzato stato di gravidanza. In questi pazienti la dose deve quindi essere ridotta.

L'insorgenza di danni neurologici è una conseguenza rara dell'anestesia intratecale e può comportare parestesia, anestesia, debolezza motoria e paralisi. Occasionalmente tali danni sono permanenti.

Si raccomanda cautela nei pazienti con disturbi neurologici quali sclerosi multipla, emiplegia, paraplegia e disturbi neuromuscolari anche se si ritiene che l'anestesia intratecale non influisca negativamente su tali disturbi. Prima di iniziare il trattamento, bisogna prendere in considerazione se i benefici siano maggiori dei possibili rischi per il paziente.

L'anestesia epidurale può provocare ipotensione e bradicardia. Il rischio può essere ridotto, ad esempio con il preriempimento del circolo con soluzioni di cristalloidi o di colloidi e/o iniettando un vasopressore. L'ipotensione deve essere trattata immediatamente con la somministrazione, eventualmente ripetuta, di un simpaticomimetico per via endovenosa. Nei bambini, il dosaggio deve essere adeguato all'età e al peso.

Quando bupivacaina viene somministrata per via intra-articolare, si raccomanda cautela nel caso si sospetti un recente trauma intra-articolare maggiore o quando l'intervento chirurgico abbia prodotto una ampia esposizione dell'articolazione in quanto ciò può accelerare l'assorbimento e determinare concentrazioni plasmatiche più elevate.

Qualora si pratichino infiltrazioni per anestesia locale in zone sprovviste di possibilità di circolo collaterale (dita, radice del pene, ecc.) è norma cautelativa usare l'anestetico senza vasocostrittore per evitare necrosi ischemica. Nel caso si desiderasse un'ischemia moderata, si può usare bupivacaina cloridrato 0,50% soluzione iniettabile con adrenalina. Il prodotto deve essere usato con assoluta cautela in soggetti in corso di trattamento con farmaci IMAO o antidepressivi triciclici. Prima dell'uso, il medico deve accertarsi dello stato delle condizioni circolatorie dei soggetti da trattare. È consigliabile usare una adeguata dose-test possibilmente in associazione con adrenalina, al fine di evitare tempestivamente un'accidentale iniezione endovenosa o intratecale. La soluzione anestetica deve essere iniettata con cautela in piccole dosi dopo 10 secondi circa da una preventiva aspirazione. Specialmente quando si devono infiltrare zone molto vascolarizzate, è consigliabile lasciar trascorrere circa 2 minuti prima di procedere al blocco loco-regionale vero e proprio.

Il paziente deve essere mantenuto sotto accurato controllo sospendendo immediatamente la somministrazione al primo segno di allarme (per esempio modificazioni del sensorio).

È necessario avere la disponibilità immediata dell'equipaggiamento, dei farmaci e del personale idonei al trattamento di emergenza, poiché in casi rari sono state riferite, a seguito dell'uso di anestetici locali, reazioni gravi, talora ad esito infausto, anche in assenza di ipersensibilità individuale all'anamnesi.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l'efficacia di bupivacaina cloridrato nei bambini < 1 anno di età non sono state stabilite. Sono disponibili solo dati limitati.

L'uso di bupivacaina per il blocco intra-articolare nei bambini da 1 a 12 anni di età non è stato documentato.

L'uso di bupivacaina per il blocco dei nervi maggiori nei bambini da 1 a 12 anni di età non è stato documentato.

Nei bambini l'anestesia epidurale deve essere somministrata a dosi incrementali commisurate alla loro età e al loro peso poiché specialmente l'anestesia epidurale a livello toracico può causare grave ipotensione e insufficienza respiratoria.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti:

Bupicain® 2,5 mg/ml soluzione iniettabile e bupicain® 5 mg/ml soluzione iniettabile contengono 3,15 mg di sodio per ml equivalente a 0,16% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Bupicain?


Bupivacaina deve essere usata con cautela nei pazienti in trattamento con altri anestetici locali o sostanze strutturalmente correlate agli anestetici locali di tipo amidico, ad esempio certi antiaritmici come lidocaina, mexiletina e tocainide in quanto gli effetti tossici sistemici sono additivi. Si consiglia cautela nei pazienti trattati con antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone) nonostante l'assenza di studi specifici di interazione con tale classe di farmaci (vedere paragrafo 4.4).

Il prodotto deve essere usato con assoluta cautela in soggetti in corso di trattamento con farmaci IMAO o antidepressivi triciclici (vedere paragrafo 4.4).


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Bupicain?


L'iniezione intravascolare accidentale di anestetici locali può causare reazioni tossiche sistemiche immediate (a partire da qualche secondo ad alcuni minuti). In caso di sovradosaggio, la tossicità sistemica si manifesta più tardi (15-60 minuti dopo l'iniezione) e ciò è dovuto ad un rallentato aumento delle concentrazioni ematiche di anestetico locale (vedere paragrafo 4.8, punti “Tossicità sistemica acuta“ e “Trattamento della tossicità sistemica acuta“). Bupicain® soluzione iniettabile iperbarica, nelle condizioni di uso raccomandate, è improbabile che promuova livelli ematici sufficientemente elevati da causare tossicità sistemica. Tuttavia se altri anestetici locali vengono somministrati in concomitanza, gli effetti tossici sono additivi e possono causare tossicità sistemica (vedere paragrafo 4.8, punti “Tossicità sistemica acuta“ e “Trattamento della tossicità sistemica acuta“).


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Bupicain durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Si ritiene che un gran numero di donne in gravidanza e in età fertile sia stato trattato con bupivacaina. Fino ad ora non sono stati riportati disturbi specifici del processo riproduttivo (es. nessun aumento dell'incidenza delle malformazioni neonatali – vedere anche paragrafo 5.2). Nelle pazienti in avanzato stato di gravidanza, la dose in caso di anestesia spinale, deve essere ridotta (vedere anche paragrafo 4.4).

Gli effetti avversi a carico del feto dovuti agli anestetici locali, ad esempio bradicardia fetale, sembrano più evidenti nel blocco paracervicale. Tali effetti possono essere dovuti a elevate concentrazioni di anestetico che raggiungono il feto.

Allattamento

Come altri anestetici locali, bupivacaina può essere escreta nel latte materno ma in così ridotta quantità che generalmente non vi è rischio per il neonato.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Bupicain sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Bupicain® compromette la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Gli anestetici locali, oltre all'effetto anestetico diretto, possono avere un effetto molto lieve sulla funzione mentale e sulla coordinazione, anche in assenza di evidente tossicità del sistema nervoso centrale e possono temporaneamente influire in modo negativo sulla locomozione e sul grado di vigilanza.


PRINCIPIO ATTIVO


bupicain® 2,5 mg/ml soluzione iniettabile

1 ml contiene:

Principio attivo: bupivacaina cloridrato 2,5 mg

bupicain® 5 mg/ml soluzione iniettabile

1 ml contiene:

Principio attivo: bupivacaina cloridrato 5 mg

bupicain® 10 mg/ml soluzione iniettabile iperbarica

1 ml contiene:

Principio attivo: bupivacaina cloridrato 10 mg

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Bupicain® 2,5 mg/ml soluzione iniettabile e bupicain® 5 mg/ml soluzione iniettabile: sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.

Bupicain® 10 mg/ml soluzione iniettabile iperbarica: glucosio monoidrato, acqua per preparazioni iniettabili.

Il peso specifico di bupicain® 2,5 mg/ml soluzione iniettabile e bupicain® 5 mg/ml soluzione iniettabile è di 1,006 a 20 °C e di 0,997 a 37 °C. Quello di bupicain® 10 mg/ml soluzione iniettabile iperbarica è, rispettivamente, di 1,045 e 1,035.


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 60 mesi

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Bupicain® 2,5 mg/ml soluzione iniettabile e bupicain® 5 mg/ml soluzione iniettabile: fiale in vetro neutro da 5 o 10 ml.

Bupicain® 10 mg/ml soluzione iniettabile iperbarica: fiale in vetro neutro da 2 ml.

Data ultimo aggiornamento: 16/05/2022

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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