Cafergot 2 mg + 100 mg 5 supposte

19 aprile 2024
Farmaci - Cafergot

Cafergot 2 mg + 100 mg 5 supposte


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Cafergot 2 mg + 100 mg 5 supposte è un medicinale soggetto a prescrizione medica (classe C), a base di ergotamina + caffeina, appartenente al gruppo terapeutico Alcaloidi dell'ergot. E' commercializzato in Italia da Pharm@idea S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Amdipharm Ltd

CONCESSIONARIO:

Pharm@idea S.r.l.

MARCHIO

Cafergot

CONFEZIONE

2 mg + 100 mg 5 supposte

FORMA FARMACEUTICA
supposta

PRINCIPIO ATTIVO
ergotamina + caffeina

GRUPPO TERAPEUTICO
Alcaloidi dell'ergot

CLASSE
C

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica

PREZZO
11,00 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Cafergot disponibili in commercio:


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Foglietto illustrativo Cafergot »

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Cafergot? Perchè si usa?


Trattamento dell'attacco acuto di emicrania con o senza aura.

Cefalea di tipo emicranico (es. cefalea istaminica).

Cefalea vasomotoria.

Cefalea da tensione nervosa: in caso di tensione emotiva ("tension headache").


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Cafergot?


Ipersensibilità ai principi attivi, ad altri alcaloidi della segale cornuta, o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6).

Malattie vascolari periferiche, ipertiroidismo, angiopatie obliteranti, affezioni coronariche, ipertensione non sufficientemente controllata, stati settici; shock.

Gravi disfunzioni epatiche e renali. Arterite temporale.

Emicrania emiplegica o basilare.

Trattamento concomitante con antibiotici macrolidi, inibitori della proteasi o della trascriptasi inversa di HIV e altri medicinali usati per l'infezione da HIV, inibitori della proteasi di HCV, antimicotici azolici (vedere paragrafo 4.5).

Trattamento concomitante con vasocostrittori (inclusi alcaloidi della segale cornuta, triptani ed altri agonisti del recettore 5-HT1) (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Cafergot?


CAFERGOT è indicato solo per il trattamento dell'attacco acuto emicranico e non per la prevenzione.

Date le sue proprietà vasocostrittrici, l'ergotamina può causare un'ischemia miocardica o, in rari casi, infarto anche in pazienti con una storia non nota di cardiopatia coronarica.

Si consiglia cautela nei pazienti con anemia.

I pazienti con compromissione epatica di grado da lieve a moderato, soprattutto di tipo colestatico, devono essere opportunamente monitorati (vedere paragrafo 4.2).

L'utilizzo quotidiano prolungato di CAFERGOT o l'utilizzo di dosi superiori a quelle raccomandate deve essere evitato poiché può causare vasospasmo (vedere paragrafo 4.2).

Se si osservano segni di spasmi vascolari, CAFERGOT deve essere interrotto e iniziato il trattamento specifico (vedere paragrafo 4.8).

I pazienti in trattamento con CAFERGOT devono essere informati delle dosi massime e dei primi sintomi da sovradosaggio (vedere paragrafi 4.8 e 4.9) tra i quali: ipoestesia, parestesia, (es.: intorpidimento, formicolio) alle dita delle mani e dei piedi, vomito e nausea non legate all'emicrania, sintomi di ischemia miocardica (es.: dolore precordiale). In questi casi il trattamento deve essere sospeso immediatamente.

L'uso a lungo termine di ergotamina può determinare gravi effetti collaterali quali l'insorgenza di fibrosi retroperitoneale, cardiaca, polmonare e pleurica e di ergotismo, con possibile esito fatale. Sono stati riportati rari casi di alterazioni fibrotiche delle valvole cardiache (vedere paragrafo 4.8).

Con l'uso frequente di medicinali contenenti ergotamina è stata osservata l'insorgenza di dipendenza fisica e psicologica. Durante trattamento prolungato ed ininterrotto con CAFERGOT è stata riportata la comparsa di mal di testa farmaco-indotto (vedere paragrafo 4.8).

In seguito ad abuso di supposte contenenti ergotamina, solitamente con dosi superiori a quelle raccomandate o con dosi raccomandate somministrate continuativamente per molti anni, sono stati riportati rari casi di ulcere rettali o anali (vedere paragrafo 4.8).


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Cafergot?


INTERAZIONI CORRELATE CON L'ERGOTAMINA TARTRATO

Associazioni controindicate

Potenti inibitori del CYP3A4

L'impiego simultaneo di inibitori del citocromo P450 3A (CYP3A) e CAFERGOT deve essere evitato (vedere paragrafo 4.3), poiché questo può causare un aumento della concentrazione plasmatica di ergotamina ed una conseguente tossicità da segale cornuta, con vasospamo ed ischemia delle estremità ed altri tessuti.

I seguenti medicinali sono controindicati:
  • inibitori della proteasi di HIV (per es. amprenavir, saquinavir, atazanavir, fosamprenavir, indinavir, nelfinavir, ritonavir, tipranavir, lopinavir, darunavir);
  • inibitori della trascrittasi inversa di HIV (delavirdina, efavirenz);
  • cobicistat;
  • inibitori della proteasi di HCV (boceprevir, telaprevir);
  • imidazolici (es.: chetonazolo, miconazolo), triazolici (quali itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo);
  • tetracicline e macrolidi (es: troleandomicina, claritromicina): per estrapolazione da eritromicina e josamicina.

Vasocostrittori e simpaticomimetici

L'utilizzo concomitante di vasocostrittori, inclusi i farmaci contenenti alcaloidi della segale cornuta (bromocriptina, cabergolina, pergolide, lisuride), agonisti del recettore 5-HT1, nicotina (es.: fumare eccessivamente) e alfa-simpaticomimetici (via nasale e/o orale) (etilefrina, midodrina, nafazolina, ossimetazolina, fenilefrina, sinefrina, tetrisolina, tuaminoeptano, timazolina), simpaticomimetici indiretti (tranne fenilpropanolamina) (efedrina, fenilefrina, pseudoefedrina) deve essere evitato poiché questo può causare un'aumentata vasocostrizione e/o crisi ipertensive (vedere paragrafo 4.3).

Gli alcaloidi della segale cornuta sono sia inibitori che substrati del CYP3A.

Non è nota alcuna interazione farmacocinetica con altri isoenzimi del citocromo P450.

È stato osservato un aumento del rischio di vasospasmo con l'uso di triptani, quali almotriptan, fovatriptan, naratriptan, rizatriptan, sumatriptan, zolmitriptan e eletriptan oltre a un aumentato rischio di ipertensione arteriosa, coronarica (vedere paragrafo 4.3).

Interazioni osservate da tenere in considerazione

Beta-bloccanti

Beta-bloccanti (propranololo, oxprenololo): ergotismo; sono stati osservati diversi casi di spasmo arterioso con ischemia delle estremità (somma di effetti vascolari). È necessario aumentare il monitoraggio clinico, in particolare durante le prime settimane di somministrazione dell'associazione.

Interazioni attese da considerare

Inibitori del CYP3A4 moderati/deboli

Inibitori del CYP3A4 da moderati a deboli, quali cimetidina, clotrimazolo, fluconazolo, succo di pompelmo, quinupristin/dalfopristin e zileuton, possono aumentare l'esposizione all'ergotamina, con possibile insorgenza di ergotismo e necrosi delle estremità ed è necessaria cautela per il loro uso concomitante.

Inibitori del reuptake della serotonina

L'uso concomitante di ergotamina con inibitori della ricaptazione della serotonina (per esempio, amitriptilina), tra cui agenti selettivi (per esempio, sertralina) può portare alla sindrome serotoninergica e devono essere usati con cautela.

Induttori del CYP3A4

I medicinali che hanno un'azione inducente sul CYP3A4 (per esempio nevirapina, rifampicina) possono ridurre l'azione farmacologica di ergotamina.

Diltiazem: ergotismo con possibilità di necrosi delle estremità (inibizione del metabolismo epatico degli alcaloidi della segale cornuta).

INTERAZIONI CORRELATE ALLA CAFFEINA

Interazioni osservate con un conseguente uso concomitante non raccomandato

Ogni eventuale aumento della concentrazione plasmatica di caffeina dovuta all'interazione con altri farmaci, può tradursi nell'aumento dell'assorbimento di ergotamina. La caffeina viene ampiamente metabolizzata dal CYP1A2 e i farmaci che aumentano o riducono l'attività enzimatica, sono in grado di modulare la clearance metabolica della caffeina. Fluorochinoloni, mexiletina, fluvoxamina e contraccettivi orali possono aumentare l'esposizione plasmatica di caffeina.

La fenilpropanolamina può aumentare la concentrazione della caffeina inibendone il metabolismo, con il rischio di indurre vasocostrizione e/o di crisi ipertensive.

Associazioni che richiedono considerazione:

Fluorochinoloni (ciprofloxacina, norfloxacina, enoxacina): ampio aumento delle concentrazioni di caffeina nell'organismo che possono comportare eccitazione e allucinazioni (riduzione del metabolismo epatico della caffeina).

L'associazione di caffeina con simpaticomimetici può portare ad un aumento della pressione sanguigna.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Cafergot?


Sintomi: 

Nausea, vomito, sonnolenza, confusione, tachicardia, vertigini, depressione respiratoria, ipotensione, convulsioni, shock, coma, sintomi e complicanze dell'ergotismo.

L'ergotismo è definito come un'intensa vasocostrizione arteriosa che causa segni e sintomi di ischemia vascolare delle estremità come: intorpidimento, formicolio e dolore alle estremità, cianosi, assenza di polso e, se si lascia degenerare la condizione senza intervenire, possibile gangrena. Inoltre l'ergotismo può anche evolvere in segni e sintomi di ischemia vascolare di altri tessuti come il vasospasmo renale o cerebrale. Molti casi di ergotismo sono associati ad avvelenamento cronico e/o da sovradosaggio (vedere paragrafo 4.4).

Trattamento:

In caso di farmaco ingerito oralmente, è consigliata la somministrazione di carbone attivo. In caso di ingestione molto recente, può essere considerata la lavanda gastrica.

Il trattamento deve essere sintomatico.

Per quanto riguarda il vasospasmo periferico, ricorrere alla somministrazione endovena di vasodilatatori come il nitroprussiato sodico, fentolamina o diidralazina, al riscaldamento dell'area affetta ed un continuo monitoraggio per prevenire danni ai tessuti. In caso di costrizione coronarica dovrebbe essere iniziato un appropriato trattamento come la nitroglicerina.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Cafergot durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

CAFERGOT è controindicato in gravidanza poiché l'ergotamina ha effetto ossitocico e vasocostrittore sulla placenta e sul cordone ombelicale (vedere paragrafo 4.3).

Studi in modelli animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento

L'ergotamina passa nel latte materno e può causare sintomi quali vomito, diarrea, polso debole e pressione instabile nel neonato. Di conseguenza, CAFERGOT è controindicato in madri che allattano al seno (vedere paragrafo 4.3).

Fertilità

Nei ratti maschi trattati con la combinazione di ergotamina e caffeina per via orale, non si è osservata un'alterazione della fertilità (vedere paragrafo 5.3).


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Cafergot sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Pazienti con storia di vertigini, altri disturbi del sistema nervoso centrale o disturbi della vista non devono guidare veicoli o utilizzare macchinari.


PRINCIPIO ATTIVO


CAFERGOT 1 mg + 100 mg Compresse

Una compressa contiene:

Principi attivi:

Ergotamina tartrato 1 mg

Caffeina 100 mg

CAFERGOT 2 mg + 100 mg Supposte

Una supposta contiene:

Principi attivi:

Ergotamina tartrato 2 mg

Caffeina 100 mg

Per l'elenco completo degli eccipienti vedere, paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


CAFERGOT 1 mg + 100 mg compresse: acido tartarico, magnesio stearato, pigmento ossido ferro giallo, talco, amido di mais, cellulosa microcristallina.

CAFERGOT 2 mg + 100 mg supposte: acido tartarico, lattosio, gliceridi semisintetici.


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 24 mesi

CAFERGOT 1 mg + 100 mg compresse: Conservare a temperatura inferiore a 25° C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

CAFERGOT 2 mg + 100 mg supposte: Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


CAFERGOT 1 mg + 100 mg compresse - 20 compresse contenute in blister di PVC/PVDC.

CAFERGOT 2 mg + 100 mg supposte - 5 supposte contenute in alveoli di alluminio/polietilene.


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 09/01/2023

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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