Hyqvia 100 mg/ml soluzione per infusione uso sc 1 flac.no 200 ml + 1 flac.no 10 ml

28 marzo 2024
Farmaci - Hyqvia

Hyqvia 100 mg/ml soluzione per infusione uso sc 1 flac.no 200 ml + 1 flac.no 10 ml


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Hyqvia 100 mg/ml soluzione per infusione uso sc 1 flac.no 200 ml + 1 flac.no 10 ml è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti internista, specialista malattie infettive, ematologo, immunologo (classe H), a base di immunoglobulina umana normale, appartenente al gruppo terapeutico Immunoglobuline umane normali. E' commercializzato in Italia da Takeda Italia S.p.A.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Baxalta Innovations GmbH

CONCESSIONARIO:

Takeda Italia S.p.A.

MARCHIO

Hyqvia

CONFEZIONE

100 mg/ml soluzione per infusione uso sc 1 flac.no 200 ml + 1 flac.no 10 ml

FORMA FARMACEUTICA
soluzione (uso interno)

PRINCIPIO ATTIVO
immunoglobulina umana normale

GRUPPO TERAPEUTICO
Immunoglobuline umane normali

CLASSE
H

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti internista, specialista malattie infettive, ematologo, immunologo

PREZZO
2145,52 €


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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Hyqvia? Perchè si usa?


HyQvia è indicato per la terapia sostitutiva negli adulti, nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 0 e 18 anni per il trattamento di:
  • Sindromi da immunodeficienza primaria (PID, primary immunodeficiency) con compromissione della produzione di anticorpi (vedere paragrafo 4.4).
  • Immunodeficienze secondarie (SID, secondary immunodeficiency) in pazienti con infezioni severe o ricorrenti, trattamento antimicrobico inefficace e documentato difetto di anticorpi specifici (PSAF, proven specific antibody failure)* o livello sierico di IgG < 4 g/L.
*PSAF = mancato aumento di almeno 2 volte del titolo anticorpale IgG in risposta ai vaccini con antigeni polisaccaridici e polipeptidici di pneumococco.

Terapia immunomodulante negli adulti, nei bambini e negli adolescenti (di età compresa tra 0 e 18 anni) in:
  • Polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP, chronic inflammatory demyelinating polyneuropathy) come terapia di mantenimento dopo stabilizzazione con IVIg.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Hyqvia?


HyQvia non deve essere somministrato per via endovenosa o intramuscolare.

Ipersensibilità al principio attivo (IgG) o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 4.4).

Ipersensibilità alle immunoglobuline umane, in particolare in casi molto rari di deficit di IgA quando il paziente presenta anticorpi anti-IgA.

Ipersensibilità sistemica nota alla ialuronidasi o a rHuPH20.


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Hyqvia?


Tracciabilità

Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.

Precauzioni per l'uso

Se si somministra accidentalmente HyQvia all'interno di un vaso sanguigno, i pazienti potrebbero manifestare uno shock.

È necessario rispettare la velocità di infusione raccomandata indicata al paragrafo 4.2. I pazienti devono essere monitorati attentamente per l'intera durata dell'infusione, soprattutto i pazienti all'inizio della terapia.

Determinate reazioni avverse possono verificarsi con maggiore frequenza nei pazienti trattati per la prima volta con immunoglobulina umana normale o, in casi rari, quando l'immunoglobulina umana normale viene cambiata o quando è trascorso un lungo intervallo di tempo dall'infusione precedente.

Le potenziali complicazioni spesso possono essere evitate:
  • Infondendo inizialmente il prodotto lentamente (vedere paragrafo 4.2).
  • Assicurandosi che i pazienti siano sottoposti ad attento monitoraggio di qualsiasi sintomo per l'intera durata dell'infusione. In particolare, i pazienti mai trattati prima con l'immunoglobulina umana normale, i pazienti che sono passati ad HyQvia da un prodotto alternativo a base di immunoglobulina o per i quali vi sia stato un lungo intervallo di tempo dalla infusione precedente devono essere monitorati durante la prima infusione e per la prima ora dopo la prima infusione, per poter rilevare potenziali segni avversi.
Tutti gli altri pazienti devono essere posti in osservazione per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.

Quando il trattamento viene somministrato a domicilio, deve essere disponibile l'assistenza di un'altra persona responsabile che si occupi del trattamento delle reazioni avverse o possa richiedere aiuto nel caso in cui si verifichi una reazione avversa severa. I pazienti che si autosomministrano il trattamento a domicilio e/o i loro tutori devono essere altresì istruiti a riconoscere i primi segni di reazioni da ipersensibilità.

In caso di reazioni avverse si deve ridurre la velocità di somministrazione o interrompere l'infusione. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e dalla severità della reazione avversa. In caso di shock interrompere immediatamente l'infusione e trattare il paziente per lo shock.

Nel corso degli studi clinici non si sono osservate alterazioni croniche della cute. Occorre ricordare ai pazienti di segnalare qualsiasi infiammazione cronica, formazione di noduli o infiammazione in sede di infusione che duri più di qualche giorno.

Ipersensibilità all'IG 10%

Le vere reazioni di ipersensibilità sono rare. Possono verificarsi in particolare in pazienti con anticorpi anti-IgA che devono essere trattati con particolare cautela. I pazienti con anticorpi anti-IgA, nei quali il trattamento con prodotti a base di SCIg rimane l'unica opzione, devono essere trattati con HyQvia solo sotto stretta supervisione del medico.

Raramente, l'immunoglobulina umana normale può causare una diminuzione della pressione arteriosa con reazione anafilattica, anche in pazienti che avevano tollerato un trattamento precedente contenente immunoglobulina umana normale.
  • Se un paziente è ad alto rischio di reazioni allergiche, il medicinale deve essere somministrato solo quando siano disponibili cure di supporto per le reazioni potenzialmente letali.
  • I pazienti devono essere informati dei segni precoci di anafilassi/ipersensibilità (orticaria, prurito, orticaria generalizzata, costrizione toracica, respiro sibilante e ipotensione).
  • A seconda della severità della reazione associata e della pratica medica, il ricorso alla pre-medicazione potrebbe prevenire questo tipo di reazione.
  • In caso di anafilassi accertata o di ipersensibilità severa all'immunoglobulina umana, questa informazione va riportata nelle cartelle cliniche del paziente.
Ipersensibilità a rHuPH20

Qualsiasi sospetto di reazioni allergiche o anafilattoidi successive alla somministrazione di rHuPH20 richiede l'immediata interruzione dell'infusione e la somministrazione, se necessaria, di un trattamento medico standard.

Immunogenicità di rHuPH20

In pazienti sottoposti alla somministrazione di HyQvia in studi clinici è stato segnalato lo sviluppo di anticorpi non neutralizzanti e anticorpi neutralizzanti nei confronti di rHuPH20. Esiste la possibilità che tali anticorpi esprimano una reattività crociata con la ialuronidasi endogena, di cui è nota l'espressione nel testicolo, nell'epididimo e negli spermatozoi dei maschi adulti. Non è noto se questi anticorpi possano avere una significatività clinica nell'uomo (vedere paragrafo 4.8).

Tromboembolia

Eventi tromboembolici arteriosi e venosi inclusi infarto miocardico, ictus, trombosi venosa profonda ed embolia polmonare sono stati associati all'uso di immunoglobuline. I pazienti devono essere sufficientemente idratati prima di utilizzare le immunoglobuline. È necessario procedere con cautela nei pazienti con fattori di rischio preesistenti per gli eventi tromboembolici (quali età avanzata, ipertensione, diabete mellito e anamnesi di malattia vascolare o episodi trombotici, pazienti con disturbi trombofilici acquisiti o ereditari, pazienti con periodi prolungati di immobilizzazione, pazienti gravemente ipovolemici, pazienti affetti da malattie che aumentano la viscosità del sangue). Effettuare un monitoraggio alla ricerca di segni e sintomi di trombosi e valutare la viscosità del sangue nei pazienti a rischio per iperviscosità. La trombosi può manifestarsi anche in assenza di fattori di rischio noti.

I pazienti devono essere informati riguardo ai primi sintomi degli eventi tromboembolici, compresi dispnea, dolore e tumefazione di un arto, deficit neurologico focale e dolore toracico, e devono essere avvisati di contattare il medico immediatamente dopo l'esordio dei sintomi.

Anemia emolitica

I prodotti a base di immunoglobuline contengono anticorpi contro i gruppi sanguigni (ad es. A, B, D) che possono agire da emolisine. Questi anticorpi si legano a epitopi degli eritrociti (che possono essere rilevati come positività del test dell'antiglobulina diretto [DAT, direct antiglobulin test (test di Coombs)]) e, raramente, possono causare emolisi. I pazienti trattati con immunoglobuline devono essere monitorati per individuare la comparsa di segni e sintomi di emolisi.

Sindrome da meningite asettica (AMS)

È stata segnalata sindrome da meningite asettica in associazione con il trattamento a base di IVIg e SCIg; i sintomi iniziano in genere entro un periodo compreso tra qualche ora e 2 giorni dopo il trattamento a base di immunoglobuline. I pazienti devono essere informati sui primi sintomi che comprendono cefalea severa, rigidità del collo, sonnolenza, febbre, fotofobia, nausea e vomito. L'interruzione del trattamento con immunoglobuline può causare la remissione dell'AMS entro qualche giorno, senza conseguenze. Gli studi sul liquor cerebrospinale sono spesso positivi, con pleiocitosi fino a varie migliaia di cellule per mm3, prevalentemente di serie granulocitica, e livelli elevati di proteine fino a varie centinaia di mg/dL.

L'AMS può verificarsi con maggiore frequenza in associazione al trattamento a base di IVIg a dosi elevate (2 g/kg). Dati successivi all'immissione sul mercato non hanno evidenziato una chiara correlazione tra AMS e dosi elevate. Incidenze superiori di AMS sono state osservate nelle donne.

Interferenza con le analisi sierologiche

Dopo l'infusione di immunoglobuline, l'aumento temporaneo dei vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue del paziente potrebbe dare luogo a risultati falsi positivi nelle analisi sierologiche.

La trasmissione passiva di anticorpi anti-antigeni di superficie degli eritrociti, (ad es. A, B, D), potrebbe interferire con alcune analisi sierologiche per gli anticorpi anti-eritrociti, per es. il test dell'antiglobulina diretto (DAT, test di Coombs diretto).

La somministrazione di prodotti a base di immunoglobuline può portare a risultati falsi positivi dei test dipendenti dal rilevamento di beta-D-glucani per la diagnosi di micosi. Ciò può perdurare nelle settimane successive all'infusione del prodotto.

Agenti trasmissibili

L'immunoglobulina umana normale e l'albumina sierica umana (stabilizzante di rHuPH20) sono prodotte dal plasma umano. Le misure standard di prevenzione delle infezioni conseguenti all'uso di medicinali prodotti da sangue o plasma umano includono la selezione dei donatori, il controllo delle singole donazioni e dei pool di plasma per determinati marcatori di infezione e l'adozione di procedure di produzione efficaci per l'inattivazione/rimozione dei virus. Malgrado ciò, quando vengono somministrati medicinali preparati da sangue o plasma umano, la possibilità di trasmissione di agenti infettivi non può essere totalmente esclusa. Ciò si applica anche a virus o altri patogeni sconosciuti ed emergenti.

Le misure adottate sono considerate efficaci per virus capsulati, quali il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), il virus dell'epatite B (HBV) e il virus dell'epatite C (HCV), e per i virus non capsulati dell'epatite A (HAV) e parvovirus B19.

L'evidenza clinica rassicura in merito all'assenza di trasmissione del virus dell'epatite A o del parvovirus B19 con le immunoglobuline; si presume inoltre che il contenuto anticorpale costituisca un contributo importante alla sicurezza virale.

Contenuto di sodio

Il componente IG 10% è essenzialmente senza sodio. rHuPH20 contiene la seguente quantità (mg) di sodio per flaconcino:

1,25 mL contengono 5,0 mg di sodio

2,5 mL contengono 10,1 mg di sodio

5 mL contengono 20,2 mg di sodio

10 mL contengono 40,3 mg di sodio

15 mL contengono 60,5 mg di sodio

Il contenuto equivale allo 0,25-3% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Popolazione pediatrica

Le avvertenze e le precauzioni riportate si applicano sia agli adulti sia ai bambini.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Hyqvia?


Vaccini contenenti virus vivi attenuati

La somministrazione di immunoglobuline può compromettere per un periodo di almeno 6 settimane e fino a 3 mesi l'efficacia dei vaccini contenenti virus vivi attenuati, quali i vaccini contro il morbillo, la rosolia, la parotite e la varicella. Dopo la somministrazione di questo medicinale, deve trascorrere un intervallo di 3 mesi prima di una vaccinazione con vaccini contenenti virus vivi attenuati. Nel caso del morbillo, questa compromissione potrebbe persistere anche fino a 1 anno, pertanto nei pazienti sottoposti a vaccinazione contro il morbillo deve essere controllato lo stato anticorpale.

Popolazione pediatrica

Le interazioni riportate si applicano sia agli adulti sia ai bambini.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Hyqvia?


Le conseguenze di un sovradosaggio non sono note.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Hyqvia durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

La sicurezza di questo medicinale per l'uso durante la gravidanza umana non è stata stabilita nel corso di studi clinici controllati, pertanto HyQvia deve essere somministrato solo con cautela alle donne in gravidanza o che allattano al seno.

Nove donne mai trattate con HyQvia sono state arruolate in un Registro di Gravidanze post-autorizzativo di tipo prospettico, non controllato e multicentrico (Studio 161301). Delle 8 gravidanze con esiti noti, sono stati registrati 8 bambini nati vivi con indici di APGAR normali. Non sono state specificate complicanze nel travaglio o durante il parto. Non sono stati segnalati eventi avversi correlati a questo medicinale. Quattro (4) madri sono state sottoposte a test per la ricerca di anticorpi neutralizzanti o leganti anti-rHuPH20 e non è stato individuato alcun anticorpo.

I prodotti a base di immunoglobuline hanno mostrato di attraversare la placenta, in modo maggiore durante il terzo trimestre. L'esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non ci si debbano attendere effetti dannosi sull'andamento della gravidanza oppure sul feto e sul neonato.

Con rHuPH20 sono stati condotti studi di tossicologia dello sviluppo e della riproduzione nel topo e nel coniglio. Agli anticorpi anti-rHuPH20 non erano associate reazioni avverse sulla gravidanza e sullo sviluppo fetale. Durante questi studi, gli anticorpi materni anti-rHuPH20 sono stati trasferiti alla prole nell'utero. Al momento non sono noti gli effetti degli anticorpi anti-rHuPH20 presenti in questo medicinale sull'embrione umano o sullo sviluppo fetale umano (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento

Le immunoglobuline vengono escrete nel latte e potrebbero contribuire a proteggere il neonato dai patogeni il cui sito di ingresso è costituito dalle mucose. Un neonato nel Registro di Gravidanze (Studio 161301) è stato allattato al seno. Tutti gli eventi avversi sono stati riportati come non correlati al trattamento con HyQvia precedente o attuale.

Fertilità

Attualmente non sono disponibili dati sulla sicurezza clinica di questo medicinale sulla fertilità.

L'esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non ci si debbano attendere effetti dannosi di IG 10% sulla fertilità.

Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di rHuPH20 sul potenziale riproduttivo alle dosi utilizzate per facilitare la somministrazione di IG 10% (vedere paragrafo 5.3).


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Hyqvia sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


La capacità di guidare veicoli e utilizzare macchinari può essere compromessa da alcune reazioni avverse, ad esempio capogiri (vedere paragrafo 4.8) associate a questo medicinale. I pazienti che manifestano reazioni avverse durante il trattamento devono attendere che queste si risolvano prima di guidare o utilizzare macchinari.


PRINCIPIO ATTIVO


HyQvia è un'unità a doppio flaconcino costituita da un flaconcino di immunoglobulina umana normale (immunoglobulina 10% o IG 10%) e un flaconcino di ialuronidasi umana ricombinante (rHuPH20).

Immunoglobulina umana normale (SCIg)*

Un mL contiene:

Immunoglobulina umana normale. 100 mg

(IgG pura almeno al 98%)

Un flaconcino da 25 mL contiene: 2,5 g di immunoglobulina umana normale

Un flaconcino da 50 mL contiene: 5 g di immunoglobulina umana normale

Un flaconcino da 100 mL contiene: 10 g di immunoglobulina umana normale

Un flaconcino da 200 mL contiene: 20 g di immunoglobulina umana normale

Un flaconcino da 300 mL contiene: 30 g di immunoglobulina umana normale

Distribuzione delle sottoclassi di IgG (valori approssimativi):

IgG1 ≥ 56,9%

IgG2 ≥ 26,6%

IgG3 ≥ 3,4%

IgG4 ≥ 1,7%

Il contenuto massimo di IgA è di 140 microgrammi/mL.

*Prodotta dal plasma di donatori umani.

Ialuronidasi umana ricombinante (rHuPH20)

Un mL contiene:

Ialuronidasi umana ricombinante. 160 unità

Un flaconcino da 1,25 mL contiene: 200 unità di ialuronidasi umana ricombinante

Un flaconcino da 2,5 mL contiene: 400 unità di ialuronidasi umana ricombinante

Un flaconcino da 5 mL contiene: 800 unità di ialuronidasi umana ricombinante

Un flaconcino da 10 mL contiene: 1 600 unità di ialuronidasi umana ricombinante

Un flaconcino da 15 mL contiene: 2 400 unità di ialuronidasi umana ricombinante

Eccipienti con effetti noti:
  • Ialuronidasi umana ricombinante (rHuPH20)
L'rHuPH20 è una glicoproteina purificata di 447 aminoacidi, prodotta nelle cellule ovariche di criceto cinese (CHO) con la tecnologia del DNA ricombinante.
  • Sodio (come cloruro e fosfato)

Il contenuto totale di sodio della ialuronidasi umana ricombinante è pari a 4,03 mg/mL.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Flaconcino di immunoglobulina umana normale (IG 10%)

Glicina

Acqua per preparazioni iniettabili

Flaconcino di ialuronidasi umana ricombinante (rHuPH20)

Sodio cloruro

Sodio fosfato bibasico

Albumina umana

Acido etilenediaminetetracetico (EDTA) disodico

Cloruro di calcio

Sodio idrossido (per la regolazione del pH)

Acido cloridrico (per la regolazione del pH)

Acqua per preparazioni iniettabili


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 36 mesi

Conservare in frigorifero (2°C – 8°C)

Non congelare.

Tenere i flaconcini nell'imballaggio esterno per proteggerli dalla luce.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Flaconcino di immunoglobulina umana normale (IG 10%)

25, 50, 100, 200 o 300 mL di soluzione in un flaconcino (vetro di tipo I) con tappo (gomma bromobutilica).

Flaconcino di ialuronidasi umana ricombinante (rHuPH20)

1,25; 2,5; 5; 10 o 15 mL di soluzione in un flaconcino (vetro di tipo I) con tappo (gomma clorobutilica).

Confezione:

Un flaconcino di IG 10% e un flaconcino di rHuPH20 in un'unità a doppio flaconcino.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 14/02/2024

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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