Oncaspar 750 U/ml soluzione iniettabile  per infusione 1 flaconcino 5 ml

20 aprile 2024
Farmaci - Oncaspar

Oncaspar 750 U/ml soluzione iniettabile per infusione 1 flaconcino 5 ml


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Oncaspar 750 U/ml soluzione iniettabile per infusione 1 flaconcino 5 ml è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico (classe H), a base di pegaspargase, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici. E' commercializzato in Italia da Takeda Italia S.p.A.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Baxalta Innovations GmbH

CONCESSIONARIO:

Takeda Italia S.p.A.

MARCHIO

Oncaspar

CONFEZIONE

750 U/ml soluzione iniettabile per infusione 1 flaconcino 5 ml

FORMA FARMACEUTICA
soluzione

PRINCIPIO ATTIVO
pegaspargase

GRUPPO TERAPEUTICO
Antineoplastici

CLASSE
H

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico

PREZZO
2457,65 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Oncaspar disponibili in commercio:


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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Oncaspar? Perchè si usa?


Oncaspar è indicato come componente di una terapia di associazione antineoplastica per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta (acute lymphoblastic leukaemia, ALL) nei pazienti pediatrici dalla nascita a 18 anni e negli adulti.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Oncaspar?


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Compromissione epatica severa (bilirubina > 3 volte il limite superiore della norma [upper limit of normal, ULN]; transaminasi > 10 volte l'ULN).

Anamnesi positiva per trombosi grave con una precedente terapia a base di L-asparaginasi.

Anamnesi positiva per pancreatite, compresa l'anamnesi positiva per pancreatite correlata a una precedente terapia a base di asparaginasi (vedere paragrafo 4.4).

Anamnesi positiva per eventi emorragici gravi con una precedente terapia a base di L-asparaginasi (vedere paragrafo 4.4).


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Oncaspar?


Al fine di escludere una riduzione accelerata dell'attività dell'asparaginasi, è possibile effettuare la misurazione del livello di attività dell'asparaginasi nel siero o nel plasma.

Bassi livelli di attività di asparaginasi sono spesso accompagnati dalla comparsa di anticorpi anti-asparaginasi. In tali casi, si deve considerare il passaggio a un diverso preparato a base di asparaginasi. Chiedere prima il parere di un esperto.

Durante la terapia, possono verificarsi reazioni da ipersensibilità a Oncaspar, per esempio anafilassi potenzialmente fatale. Come misura precauzionale di routine, il paziente deve essere monitorato per un'ora dopo la somministrazione, avendo pronti adeguati presidi per la rianimazione e altri mezzi necessari al trattamento dell'anafilassi (adrenalina, ossigeno, steroidi per via endovenosa, ecc.). Nei pazienti con reazioni allergiche gravi Oncaspar deve essere sospeso (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). In base alla gravità dei sintomi, come contromisura è indicata la somministrazione di antistaminici, corticosteroidi ed eventualmente medicinali ad azione stabilizzante sulla circolazione.

Nei pazienti che assumono Oncaspar possono verificarsi eventi trombotici gravi, compresa la trombosi del seno sagittale. Nei pazienti con eventi trombotici gravi Oncaspar deve essere sospeso.

Nei pazienti che assumono Oncaspar possono verificarsi un incremento del tempo di protrombina (prothrombin time, PT), un incremento del tempo di tromboplastina parziale (partial thromboplastin time, PTT) e ipofibrinogenemia. I parametri della coagulazione devono essere monitorati al basale e periodicamente durante e dopo il trattamento, in particolare quando si utilizzano contemporaneamente altri medicinali con effetti inibitori sulla coagulazione, come l'acido acetilsalicilico e i medicinali antinfiammatori non steroidei (vedere paragrafo 4.5).

È necessario un monitoraggio regolare del profilo della coagulazione. Il fibrinogeno può essere considerato un parametro del sistema pro- e anti-coagulativo. In presenza di una marcata diminuzione del fibrinogeno o di un deficit di antitrombina III (ATIII), prendere in considerazione l'utilizzo di un prodotto sostitutivo mirato (es. plasma fresco congelato).

Oncaspar può svolgere attività immunosoppressiva. È quindi possibile che l'impiego di questo medicinale favorisca l'insorgere di infezioni nei pazienti.

La terapia di associazione con Oncaspar può dare luogo a una severa tossicità epatica e a tossicità a livello del sistema nervoso centrale.

È necessario procedere con cautela quando si somministra Oncaspar in associazione con altre sostanze epatotossiche, soprattutto in presenza di una compromissione epatica preesistente. In questo caso i pazienti devono essere monitorati per evidenziare un'eventuale compromissione epatica.

In presenza di sintomi di iperammoniemia (es. nausea, vomito, letargia, irritazione), è necessario un rigoroso monitoraggio dei livelli di ammoniaca.

La sicurezza e l'efficacia nei pazienti positivi al cromosoma Philadelphia non sono state stabilite. L'associazione terapeutica di L-asparaginasi e imatinib può comportare un aumento del rischio di epatotossicità, di cui va tenuto conto prima di decidere di utilizzare Oncaspar in questa popolazione di pazienti.

La riduzione del numero dei linfoblasti circolanti è spesso piuttosto marcata, e frequentemente nei primi giorni successivi all'inizio della terapia si osservano conte leucocitarie normali o troppo basse. Ciò può essere associato a un marcato incremento del livello dell'acido urico sierico. Può svilupparsi una nefropatia da acido urico. Per controllare l'effetto terapeutico, è necessario un attento monitoraggio della conta ematica periferica e del midollo osseo del paziente.

Sono state riportate reazioni indesiderate sotto forma di pancreatite. I pazienti devono essere informati dei sintomi caratteristici della pancreatite che, se non trattata, potrebbe diventare fatale: dolore addominale persistente che potrebbe essere intenso, eventualmente irradiato al dorso. Se si sospetta una pancreatite, Oncaspar deve essere sospeso; se la pancreatite viene confermata non si deve riprendere la somministrazione di Oncaspar. È quindi necessario eseguire esami diagnostici adeguati (per es. ecografia) fino a quattro mesi dopo la sospensione della terapia con Oncaspar. Non essendo nota con precisione la patogenesi, si possono raccomandare solo misure di supporto. I disturbi della funzione endocrina del pancreas possono comportare diarrea.

Le misurazioni dell'amilasi sierica devono essere eseguite di frequente per identificare i segni precoci di infiammazione del pancreas.

In singoli casi, è stata segnalata pancreatite emorragica o necrotizzante con esito fatale.

Durante il trattamento con Oncaspar si deve effettuare il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue e nelle urine poichè potrebbero aumentare.

Durante il trattamento e per almeno 6 mesi dopo la sospensione di Oncaspar si deve utilizzare una contraccezione efficace. I contraccettivi orali non sono considerati sufficientemente sicuri in questa situazione clinica, dal momento che non si può escludere un'interazione indiretta tra i componenti dei contraccettivi orali e pegaspargasi (vedere paragrafi 4.5 e 4.6).

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, per cui è essenzialmente 'privo di sodio'.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Oncaspar?


La diminuzione delle proteine sieriche causata da Oncaspar può aumentare la tossicità di altri medicinali legati alle proteine.

Inoltre, inibendo la sintesi proteica e la divisione cellulare, Oncaspar può disturbare il meccanismo d'azione di altre sostanze che richiedono la divisione cellulare per esercitare il loro effetto, come per esempio il metotrexato.

Metotrexato e citarabina possono interferire in modi differenti: la somministrazione precedente di queste sostanze può incrementare in modo sinergico l'azione di Oncaspar. Se queste sostanze vengono somministrate successivamente, l'effetto di Oncaspar può essere indebolito per antagonismo.

Oncaspar può interferire con la detossificazione enzimatica di altri medicinali, soprattutto nel fegato.

L'uso di Oncaspar può indurre fluttuazioni nei fattori della coagulazione. Ciò può favorire la tendenza al sanguinamento e/o alla trombosi. È necessario quindi procedere con cautela quando si somministrano in concomitanza anticoagulanti come cumarina, eparina, dipiridamolo, acido acetilsalicilico o antinfiammatori non steroidei.

Quando si somministrano contemporaneamente glucocorticoidi (es. prednisone) e Oncaspar, le alterazioni dei parametri della coagulazione (per es. riduzione del fibrinogeno e deficit di ATIII) possono essere più pronunciate.

Il trattamento immediatamente precedente o simultaneo con vincristina può incrementare la tossicità di Oncaspar e aumenta il rischio di reazioni anafilattiche. Pertanto, vincristina deve essere somministrata tempestivamente prima della somministrazione di Oncaspar al fine di minimizzare la tossicità.

A causa dell'epatotossicità di pegaspargasi che può alterare la clearance epatica dei contraccettivi orali, non si può escludere un'interazione indiretta tra pegaspargasi e contraccettivi orali. Pertanto, si sconsiglia di associare Oncaspar con la contraccezione orale. Nelle donne potenzialmente fertili si deve utilizzare un metodo alternativo alla contraccezione orale (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).

La vaccinazione concomitante con vaccini vivi aumenta il rischio di infezioni gravi da attribuire all'attività immunosoppressiva di Oncaspar e alla situazione complessiva, tenendo conto della malattia di base e della chemioterapia di solito associata (vedere paragrafo 4.4). Di conseguenza, la vaccinazione con vaccini vivi deve essere somministrata non prima di 3 mesi dopo la conclusione dell'intero trattamento antileucemico.


POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE


Come si usa Oncaspar? Dosi e modo d'uso


Oncaspar deve essere prescritto e somministrato da medici e personale sanitario esperto nell'uso di antineoplastici. Deve essere somministrato solo in ambito ospedaliero con la disponibilità di adeguati presidi per la rianimazione.

Posologia

Oncaspar viene di solito impiegato nell'ambito di protocolli chemioterapici di associazione con altri agenti antineoplastici (vedere anche paragrafo 4.5).

Pazienti pediatrici e adulti di età ≤ 21 anni

La dose raccomandata di Oncaspar nei pazienti con superficie corporea ≥0,6 m2 ed età ≤21 anni è di 2.500 U (equivalenti a 3,3 ml di Oncaspar)/m² di superficie corporea ogni 14 giorni.

Ai bambini con superficie corporea <0,6 m² si devono somministrare 82,5 U (equivalenti a 0,1 ml di Oncaspar)/kg di peso corporeo ogni 14 giorni.

Adulti di età >21 anni

Se non altrimenti prescritto, la posologia raccomandata negli adulti di età >21 anni è di 2.000 U/m2 ogni 14 giorni.

Il trattamento può essere monitorato in base ai livelli minimi di attività sierica di asparaginasi, misurata prima della somministrazione della dose successiva di Oncaspar. Se il valore dell'attività di asparaginasi non raggiunge i livelli target, si può considerare il passaggio a un diverso preparato a base di asparaginasi (vedere paragrafo 4.4).

Popolazioni particolari

Compromissione renale

Trattandosi di una proteina a elevato peso molecolare, pegaspargasi non viene escreta per via renale e non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale.

Compromissione epatica

Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica.

Anziani

I dati disponibili per i pazienti con più di 65 anni di età sono limitati.

Modo di somministrazione

Oncaspar può essere somministrato per iniezione intramuscolare o infusione endovenosa.

Per volumi ridotti di Oncaspar, si preferisce la via di somministrazione intramuscolare. Quando si somministra Oncaspar con un'iniezione intramuscolare, il volume iniettato in una sede non deve superare i 2 ml nei bambini e negli adolescenti e i 3 ml negli adulti. Se si somministra un volume più elevato, la dose deve essere frazionata e somministrata in più sedi di iniezione.

L'infusione endovenosa di Oncaspar si somministra di solito nell'arco di 1 a 2 ore in 100 ml di soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o di soluzione di glucosio al 5% insieme a un'infusione già in corso.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Oncaspar?


Qualche caso di sovradosaggio dovuto a errori accidentali è stato segnalato con Oncaspar. In seguito al sovradosaggio sono stati osservati enzimi epatici aumentati, eruzione cutanea e iperbilirubinemia. Non esiste un trattamento farmacologico specifico. In caso di sovradosaggio, i pazienti devono essere sottoposti a un attento monitoraggio alla ricerca di segni e sintomi di reazioni indesiderate, e gestiti adeguatamente con un trattamento sintomatico e di supporto.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Oncaspar durante la gravidanza e l'allattamento?


Donne in età fertile/Contraccezione negli uomini e nelle donne

Durante il trattamento e per almeno 6 mesi dopo la sospensione di Oncaspar gli uomini e le donne devono utilizzare una contraccezione efficace. I contraccettivi orali non sono considerati sufficientemente sicuri in questa situazione clinica, dal momento che non si può escludere un'interazione indiretta tra i componenti dei contraccettivi orali e pegaspargasi. Nelle donne potenzialmente fertili si deve utilizzare un metodo diverso dai contraccettivi orali (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).

Gravidanza

I dati relativi all'uso di L-asparaginasi in donne in gravidanza sono in numero limitato e non esistono dati relativi all'uso di Oncaspar. Non sono stati effettuati studi sulla riproduzione negli animali con pegaspargasi, ma gli studi negli animali con L-asparaginasi hanno mostrato teratogenicità (vedere paragrafo 5.3). Per questo motivo e a causa delle sue proprietà farmacologiche, Oncaspar non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con pegaspargasi.

Allattamento

Non è noto se pegaspargasi sia escreta nel latte materno. Sulla base delle sue proprietà farmacologiche il rischio per i neonati/lattanti allattati al seno non può essere escluso. Come misura precauzionale, l'allattamento al seno deve essere interrotto durante il trattamento con Oncaspar e non deve essere ripreso dopo l'interruzione del trattamento.

Fertilità

Non è stato effettuato alcuno studio per indagare l'effetto di pegaspargasi sulla fertilità.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Oncaspar sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Oncaspar può compromettere la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari, alterando la capacità di reazione.

Si deve consigliare ai pazienti di non guidare né usare macchinari in presenza di confusione o sonnolenza o di altre reazioni avverse che possano compromettere la loro capacità di guidare o di usare macchinari.


PRINCIPIO ATTIVO


Un ml di soluzione contiene 750 unità (U)** di pegaspargasi*.

Un flaconcino da 5 ml di soluzione contiene 3.750 U.

*Il principio attivo è un coniugato covalente di L-asparaginasi derivata da Escherichia coli con monometossi-propilen-glicole

**Una U è definita come la quantità di enzima necessaria a liberare 1 µmol di ammoniaca al minuto a pH 7,3 e 37 °C

La potenza del prodotto non deve essere confrontata con quella di un'altra proteina pegilata o non pegilata della stessa classe terapeutica. Per maggiori informazioni, vedere paragrafo 5.1.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Sodio diidrogeno fosfato monoidrato

Sodio fosfato bibasico eptaidrato

Sodio cloruro

Acqua per preparazioni iniettabili


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 8 mesi

Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).

Non congelare.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


5 ml di soluzione in un flaconcino (vetro di tipo I) con tappo (in gomma) e sigillo (in alluminio) con capsula di chiusura a strappo.

Confezione da 1 flaconcino.

Data ultimo aggiornamento: 06/09/2021

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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