Texpami 90 mg/10 ml soluzione per infusione 1 flacone

28 marzo 2024
Farmaci - Texpami

Texpami 90 mg/10 ml soluzione per infusione 1 flacone


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Texpami 90 mg/10 ml soluzione per infusione 1 flacone è un medicinale dispensabile al pubblico con ricetta medica lim. da rinnovare di volta in volta rilasciata da centri osp.o da specialista internista, ortopedico, oncologo, radioterapista, ematologo (classe H), a base di acido pamidronico sale disodico, appartenente al gruppo terapeutico Osteomodulanti. E' commercializzato in Italia da Pharmatex Italia S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Pharmatex Italia S.r.l.

MARCHIO

Texpami

CONFEZIONE

90 mg/10 ml soluzione per infusione 1 flacone

FORMA FARMACEUTICA
soluzione (uso interno)

PRINCIPIO ATTIVO
acido pamidronico sale disodico

GRUPPO TERAPEUTICO
Osteomodulanti

CLASSE
H

RICETTA
medicinale dispensabile al pubblico con ricetta medica lim. da rinnovare di volta in volta rilasciata da centri osp.o da specialista internista, ortopedico, oncologo, radioterapista, ematologo

PREZZO
150,72 €


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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Texpami? Perchè si usa?


  • Metastasi ossee prevalentemente litiche e mieloma multiplo;
  • Osteolisi neoplastica con ipercalcemia.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Texpami?


Ipersensibilità al pamidronato, ad altri bifosfonati o ad uno qualsiasi degli altri componenti elencati al paragrafo 6.1.

Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6). Età pediatrica (vedere paragrafo 4.2).


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Texpami?


Texpami non deve essere somministrato in bolo poichè alte concentrazioni locali possono produrre reazioni in sede di infusione. Pamidronato disodico deve essere diluito e somministrato per infusione endovenosa lenta (vedere paragrafo 4.2).

Prima della somministrazione di Texpami i pazienti devono essere valutati per verificare che siano adeguatamente idratati. Ciò è particolarmente importante per i pazienti in trattamento con diuretici.

Una volta iniziata la terapia con pamidronato, devono essere attentamente monitorati i parametri metabolici correlati all'ipercalcemia, che includono gli elettroliti del siero, il calcio e i fosfati.

I pazienti che hanno subito interventi chirurgici alla tiroide possono essere particolarmente suscettibili a sviluppare ipocalcemia conseguente ad ipoparatiroidismo.

Nei pazienti con malattie cardiache specialmente se anziani, un ulteriore carico salino può peggiorare l'insufficienza cardiaca (insufficienza ventricolare sinistra o insufficienza cardiaca congestizia). La febbre (sintomi simil-influenzali) può contribuire a questo deterioramento.

I pazienti con anemia, leucopenia o trombocitopenia devono essere sottoposti a controlli ematologici regolari.

Insufficienza renale

Ai bifosfonati, compreso il Texpami, è stata associata una tossicità renale che si manifesta come un peggioramento della funzionalità renale ed una potenziale insufficienza renale. Peggioramento della funzionalità renale, progressione verso l'insufficienza renale e dialisi sono stati riportati in pazienti dopo la dose iniziale o singola di pamidronato. È stato anche segnalato un peggioramento della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale) a seguito di trattamento a lungo termine con pamidronato nei pazienti con mieloma multiplo.

Il pamidronato è escreto nella sua forma inalterata principalmente attraverso il rene (vedi sezione 5.2 Proprietà farmacocinetiche), di conseguenza il rischio di insorgenza di eventi avversi renali potrebbe essere maggiore in pazienti con alterata funzionalità renale.

Per il rischio di deterioramento clinicamente significativo della funzionalità renale che può portare ad insufficienza renale, dosi singole di pamidronato non devono superare i 90 mg e deve essere rispettato il tempo di infusione raccomandato (vedi sezione 4.2).

Come per altri bifosfonati somministrati per via endovenosa, si raccomanda di effettuare il monitoraggio della funzionalità renale, per esempio la determinazione della creatinina sierica prima di ogni dose di pamidronato.

I pazienti che ricevono frequenti infusioni di pamidronato per periodi di tempo prolungati, specialmente se con malattie renali preesistenti o predisposizione all'insufficienza renale (es. pazienti con mieloma multiplo e/o ipercalcemia neoplastica), devono essere sottoposti a controlli dei parametri routinari clinici e di laboratorio, relativi alla funzionalità renale prima della somministrazione di ogni dose di pamidronato.

Nei pazienti in trattamento con pamidronato per le metastasi ossee o mieloma multiplo che mostrano un deterioramento della funzionalità renale, la somministrazione della dose di pamidronato dovrà essere sospesa (vedi sezione 4.2).

Pamidronato disodico non deve essere somministrato contemporaneamente ad altri bifosfonati poichè il loro effetto combinato non è ancora stato studiato.

In alcuni pazienti affetti da tumori associati a ipercalcemia, le alterazioni elettrolitiche, conseguenti anche al trattamento, possono precipitare crisi convulsive.

Insufficienza epatica

Poiché non sono disponibili dati clinici in pazienti con grave insufficienza epatica, non possono essere fornite specifiche raccomandazioni per questa tipologia di pazienti (vedi sezioni 4.2 e 5.2).

Integrazione di calcio e di vitamina D

In assenza di ipercalcemia, ai pazienti con metastasi ossee prevalentemente litiche o con mieloma multiplo, con potenziale rischio di carenza di calcio o di vitamina D, si deve somministrare un supplemento di calcio e di vitamina D per via orale per ridurre il rischio di ipocalcemia.

Dolore muscoloscheletrico

Durante l'esperienza successiva alla commercializzazione è stato riportato dolore alle ossa, alle articolazioni e/o ai muscoli grave ed occasionalmente invalidante, in pazienti in trattamento con i bifosfonati. Tali segnalazioni sono state comunque non frequenti. Questa classe di farmaci comprende il Texpami (pamidronato sodico per infusione). Dopo l'inizio del trattamento il tempo di insorgenza dei sintomi variava da un giorno a diversi mesi. La maggior parte di pazienti ha mostrato un'attenuazione dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento. Un sottogruppo è andato incontro ad una recidiva dei sintomi quando veniva sottoposto ad un ulteriore trattamento con lo stesso farmaco o con un altro bifosfonato.

Poche informazioni sono state raccolte sull'uso del Pamidronato disodico in pazienti emodializzati.

Fratture atipiche del femore

Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bifosfonati per l'osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bifosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. È stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l'interruzione della terapia con bifosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale.

Durante il trattamento con bifosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un'incompleta frattura del femore.

Osteonecrosi del canale uditivo

È stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l'uso di bifosfonati, prevalentemente in associazione a terapie di lungo termine. Tra i possibili fattori di rischio dell'osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l'uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma. L'eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bifosfonati che presentano sintomi a carico dell'orecchio, tra cui infezioni croniche dell'orecchio.

Osteonecrosi della mandibola/mascella

L'osteonecrosi della mandibola/mascella (ONJ) è stata segnalata con frequenza non comune nelle sperimentazioni cliniche e dopo l'immissione in commercio nei pazienti che ricevono pamidronato.

L'inizio del trattamento o di un nuovo ciclo di trattamento deve essere ritardato nei pazienti con lesioni buccali aperte del tessuto molle non cicatrizzate ad eccezione delle situazioni di emergenza medica.

Si raccomanda un esame dentistico con idonea odontoiatria preventiva e una valutazione del rapporto beneficio/rischio individuale prima del trattamento con bifosfonati in pazienti con fattori di rischio concomitanti.

I seguenti fattori di rischio devono essere considerati quando si valuta il rischio di un individuo di sviluppare ONJ:
  • Potenza del bifosfonato (rischio maggiore per composti altamente potenti), via di somministrazione (rischio maggiore per somministrazione parenterale) e dose cumulativa di bifosfonato
  • Cancro, condizioni di co-morbilità (ad es. anemia, coagulopatie, infezione), fumo
  • Terapie concomitanti: chemioterapia, inibitori dell'angiogenesi (vedere paragrafo 4.5), radioterapia al collo e alla testa, corticosteroidi
  • Anamnesi di malattia odontoiatrica, scarsa igiene orale, malattia parodontale, procedure odontoiatriche invasive (ad es. estrazioni di denti) e protesi dentarie male adattate
Tutti i pazienti devono essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, sottoporsi a controlli dentistici di routine e segnalare immediatamente qualsiasi sintomo orale, come mobilità dentale, dolore o rigonfiamento o mancata cicatrizzazione di piaghe o secrezione durante il trattamento con Texpami. Durante il trattamento, le procedure odontoiatriche invasive devono essere effettuate solo dopo attenta valutazione ed essere evitate in prossimità della somministrazione di pamidronato.

Nel caso dei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola/mascella mentre ricevono la terapia con bifosfonato, un intervento di chirurgia odontoiatrica può esacerbare la condizione. Per i pazienti che richiedono procedure odontoiatriche, non esistono dati disponibili che suggeriscano che l'interruzione del trattamento con bifosfonato riduce il rischio di osteonecrosi della mandibola/mascella.

Il piano di gestione per i pazienti che sviluppano ONJ deve essere impostato in stretta collaborazione tra il medico curante e un dentista o chirurgo orale con esperienza in ONJ.

Finché la condizione non si risolve e i fattori di rischio che vi concorrono non sono mitigati, ove possibile, l'interruzione temporanea del trattamento con pamidronato deve essere presa in considerazione.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Texpami?


Texpami è stato somministrato in concomitanza con i più comuni farmaci antitumorali senza interazioni.

Somministrando Texpami in combinazione con calcitonina in pazienti con ipercalcemia grave è stato osservato un positivo effetto sinergico risultante in una più rapida diminuzione della calcemia.

Poiché il pamidronato disodico si lega al tessuto osseo, può interferire con esami scintigrafici.

Una particolare attenzione è richiesta quando il pamidronato viene utilizzato con altri farmaci potenzialmente nefrotossici.

In pazienti con mieloma multiplo, il rischio di disfunzione renale può essere maggiore, quando il pamidronato è utilizzato in combinazione con talidomide.

Si consiglia di fare attenzione quando pamidronato viene somministrato con medicinali anti-angiogenici, in quanto si è osservato un aumento dell'incidenza di ONJ nei pazienti trattati contemporaneamente con questi medicinali.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Texpami?


I pazienti che ricevono dosi più alte di quelle raccomandate devono essere attentamente monitorati. Nell'eventualità si manifesti ipocalcemia con parestesie, tetania e ipotensione, si può intervenire somministrando un'infusione di calcio gluconato.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Texpami durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Non ci sono dati adeguati per l'uso di pamidronato nelle donne in gravidanza. Non ci sono prove inequivocabili di teratogenicità negli studi sugli animali. Pamidronato può rappresentare un rischio per il feto/neonato a causa della sua azione farmacologica sulla omeostasi del calcio. Quando somministrato durante tutto il periodo di gestazione negli animali, il pamidronato può causare difetti di mineralizzazione dell'osso, soprattutto nelle ossa lunghe, con conseguente distorsione angolare.

Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Pertanto, il pamidronato non deve essere somministrato a donne in gravidanza se non in casi di ipercalcemia che mettono in pericolo di vita la paziente.

Allattamento

La molto limitata esperienza indica che i livelli di pamidronato nel latte materno sono sotto il limite di rilevabilità. Inoltre la biodisponibilità orale è scarsa di conseguenza l'assorbimento totale di pamidronato da un neonato allattato al seno non è probabile. Tuttavia a causa di un'esperienza estremamente limitata e il potenziale del pamidronato ad avere un impatto importante sulla mineralizzazione ossea, l'allattamento al seno durante la terapia non è raccomandato.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Texpami sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


I pazienti devono essere avvisati che dopo l'infusione con Texpami possono insorgere sonnolenza o capogiri. In questi casi i pazienti non devono guidare, nè utilizzare macchinari potenzialmente pericolosi o essere impegnati in attività che potrebbero diventare pericolose con la diminuzione dello stato di vigilanza.


PRINCIPIO ATTIVO


Texpami 30 mg/10 ml soluzione per infusione

Un flacone da 10 ml contiene:

principio attivo: Pamidronato disodico 30 mg (3 mg/ml)

Texpami 60 mg/10 ml soluzione per infusione

Un flacone da 10 ml contiene:

principio attivo: Pamidronato disodico 60 mg (6 mg/ml)

Texpami 90 mg/10 ml soluzione per infusione

Un flacone da 10 ml contiene:

principio attivo: Pamidronato disodico 90 mg (9 mg/ml)

Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Mannitolo, acido fosforico, acqua per preparazioni iniettabili.


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 36 mesi

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Flacone di vetro trasparente di tipo I con tappo in gomma bromobutilica e capsula di chiusura in alluminio flip-off.

Confezione da 2 flaconi 30 mg/10 ml;

Confezione da 1 flacone 60 mg/10 ml;

Confezione da 1 flacone 90 mg/10 ml.


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 20/06/2023

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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