Vincristina Pfizer Italia 1 mg/ml soluzione iniettabile per uso ev 1 flacone 2 ml

23 aprile 2024
Farmaci - Vincristina Pfizer Italia

Vincristina Pfizer Italia 1 mg/ml soluzione iniettabile per uso ev 1 flacone 2 ml


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Vincristina Pfizer Italia 1 mg/ml soluzione iniettabile per uso ev 1 flacone 2 ml è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico (classe C), a base di vincristina solfato, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici. E' commercializzato in Italia da Pfizer S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Pfizer Italia S.r.l.

CONCESSIONARIO:

Pfizer S.r.l.

MARCHIO

Vincristina Pfizer Italia

CONFEZIONE

1 mg/ml soluzione iniettabile per uso ev 1 flacone 2 ml

FORMA FARMACEUTICA
soluzione (uso interno)

PRINCIPIO ATTIVO
vincristina solfato

GRUPPO TERAPEUTICO
Antineoplastici

CLASSE
C

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico

PREZZO
34,30 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Vincristina Pfizer Italia disponibili in commercio:


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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Vincristina Pfizer Italia? Perchè si usa?


In associazione ad altri agenti chemioterapici la vincristina solfato è indicata per il trattamento della leucemia acuta e dei linfomi maligni, tra i quali il morbo di Hodgkin, il linfosarcoma e il reticolosarcoma.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Vincristina Pfizer Italia?


  1. VINCRISTINA Pfizer Italia è controindicata nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo, agli alcaloidi della Vinca e/o al mannitolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti;
  2. Pazienti affetti dalla forma demielinizzante della sindrome di Charcot-Marie-Tooth non devono essere trattati con la vincristina solfato;
  3. La vincristina solfato non deve essere somministrata a pazienti che ricevono radioterapia che includa l'area epatica;
  4. Gravidanza e allattamento con latte materno;
  5. Infezioni batteriche in atto;
  6. La somministrazione intratecale della vincristina solfato solitamente provoca la morte del paziente (vedere paragrafo 4.4).


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Vincristina Pfizer Italia?


SOMMINISTRAZIONE: deve essere effettuata esclusivamente per via endovenosa (vedere paragrafo 4.2).

La vincristina solfato non deve essere somministrata per via intramuscolare, sottocutanea o intratecale.

La somministrazione intratecale della vincristina solfato solitamente provoca la morte del paziente (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).

Trattamento di emergenza per accidentale somministrazione intratecale.

In questi casi, l'immediata rimozione del liquido cefalorachidiano ed il lavaggio con soluzione di Ringer Lattato o con altre soluzioni non sono state sufficienti a prevenire la paralisi ascendente ed il decesso del paziente.

In un singolo caso, verificatosi in un paziente adulto, si è potuta arrestare la progressione della paralisi ed ottenere un qualche ripristino della funzione motoria, eseguendo immediatamente dopo l'accidentale somministrazione intratecale il seguente trattamento:

  1. Rimozione della maggior quantità possibile del liquido cefalorachidiano.
  2. Lavaggio dello spazio subaracnoideo con 150 ml/h di soluzione Ringer Lattato per infusione continua tramite catetere collocato nel ventricolo cerebrale laterale. Il liquido è stato rimosso per via lombare. Il lavaggio è stato continuato in attesa di poter disporre di plasma fresco congelato.
  3. Infusione di 75 ml/h di una soluzione Ringer Lattato contenente 25 ml di plasma fresco per 1 L, tramite catetere posizionato nel ventricolo cerebrale laterale e rimozione per via lombare; la velocità di infusione viene aggiustata in modo da mantenere il livello delle proteine nel liquido cefalorachidiano sui 150 mg/dl.
  4. Somministrazione di 10 g di acido glutammico per via endovenosa per 24 ore seguita da 500 mg tre volte al giorno per os per 1 mese. Il ruolo dell'acido glutammico in questo trattamento è incerto e può non essere essenziale.
La vincristina solfato è molto irritante e può causare gravi reazioni a seguito di stravaso del farmaco. Se ciò si verificasse, l'iniezione deve essere interrotta immediatamente e la parte rimanente del farmaco deve essere iniettata in un'altra vena. Una infiltrazione locale con jaluronidasi e l'applicazione di impacchi caldi nella zona del versamento possono favorire il riassorbimento del farmaco e minimizzare il danno ai tessuti.

Benché a seguito di terapia con la vincristina solfato la leucopenia sia poco probabile, sia il paziente che il medico devono attentamente controllare che non insorgano segni di complicazioni infettive. In caso si verifichino tali complicazioni, è necessario riconsiderare la situazione prima di somministrare ulteriori dosi di vincristina solfato.

Carcinogenicità, Mutagenicità ed Effetti sulla fertilità: prove di laboratorio condotte “in vivo“ ed “in vitro“ non hanno dimostrato in modo definitivo il potere mutageno della vincristina solfato.

Nell'uomo non sono stati condotti studi per verificare gli effetti sulla fertilità, a seguito dell'impiego di vincristina solfato come singolo farmaco per il trattamento di patologie maligne.

Evidenze cliniche indicano che in pazienti di entrambi i sessi in età postpuberale sottoposti a trattamenti polichemioterapici, comprendenti la vincristina solfato, si possono manifestare azoospermia e amenorrea. In alcuni pazienti, ma non in tutti, tali eventi regrediscono molti mesi dopo il completamento della terapia chemioterapica. Quando lo stesso trattamento è effettuato in pazienti in età prepuberale, è molto meno probabile che l'azoospermia e l'amenorrea siano di tipo permanente.

I pazienti sottoposti a trattamento chemioterapico con la vincristina solfato in associazione con farmaci antitumorali noti per essere carcinogenici hanno sviluppato tumori secondari maligni. Non è stato stabilito quale sia il ruolo svolto dalla vincristina solfato nel determinare lo sviluppo di tali neoplasie.

In uno studio di durata limitata, condotto somministrando la vincristina solfato per via intraperitoneale a ratti e topi, non ci fu evidenza di carcinogenicità.

Precauzioni di impiego

VINCRISTINA Pfizer Italia deve essere somministrata esclusivamente sotto il costante controllo di un medico esperto in terapie con agenti citotossici e solamente nel caso in cui i potenziali benefici del farmaco siano superiori ai possibili rischi. Devono essere disponibili attrezzature adeguate al trattamento di eventuali complicazioni.

Nefropatia da acido urico:

A seguito di somministrazione di vincristina solfato, sono stati riportati casi di nefropatie acute da acido urico.

Neurotossicità:

Questo effetto collaterale della vincristina solfato può essere aumentato dall'uso concomitante di altri agenti neurotossici, dalla terapia radiante del midollo spinale, da malattie neurologiche o nei pazienti anziani. La vincristina solfato non oltrepassa in maniera adeguata la barriera ematoencefalica; quindi, nei casi in cui il sistema nervoso centrale è interessato dal processo leucemico, può essere necessario ricorrere ad altri agenti chemioterapici o schemi di terapia alternativi.

Disturbi epatici:

In caso di alterata funzionalità epatica o di ittero, il dosaggio dovrà essere modificato, poiché la vincristina solfato viene metabolizzata a livello epatico ed escreta nella bile.

Disturbi respiratori:

Sindrome da sofferenza respiratoria è stata riportata a seguito della somministrazione degli alcaloidi della Vinca, in combinazione con la mitomicina-C. L'insorgenza della dispnea può avvenire da pochi minuti a parecchie ore dopo la somministrazione dell'alcaloide della Vinca e può manifestarsi sino a due settimane dopo l'ultima dose di mitomicina-C. Si può manifestare dispnea progressiva che richiede una terapia a lungo termine. Il trattamento con la vincristina solfato deve essere sospeso.

Tossicità ematologica:

La granulocitopenia che si manifesta a seguito del trattamento con vincristina solfato è verosimilmente inferiore rispetto a quella osservata con vinblastina e con altri agenti oncolitici. Uno studio sugli effetti indesiderati associati alla soluzione iniettabile di vincristina solfato nei gruppi di tutte le età mostra che solitamente risulta essere dose-limitante la tossicità neuromuscolare, piuttosto che la tossicità sul midollo osseo. Tuttavia, a causa della possibile comparsa di granulocitopenia, sia il medico che il paziente devono prestare attenzione ad eventuali segni di complicanze infettive. Sebbene una granulocitopenia preesistente non rappresenta necessariamente una controindicazione alla somministrazione di vincristina solfato, la comparsa di granulocitopenia durante il trattamento richiede un'attenta valutazione prima della somministrazione della dose successiva.

Tumori maligni secondari:

I pazienti che hanno ricevuto una chemioterapia a base di vincristina solfato in combinazione con farmaci antineoplastici aventi un noto potenziale carcinogeno hanno sviluppato tumori maligni secondari. Il ruolo della vincristina solfato nello sviluppo di tali tumori non è stato stabilito. A seguito di somministrazione intraperitoneale nel ratto e nel topo non sono state riscontrate evidenze di carcinogenesi, sebbene questo studio sia stato limitato.

Particolare attenzione deve essere rivolta ai pazienti con anamnesi di patologia ischemica cardiaca. (vedere paragrafo 4.8).

Evitare la contaminazione accidentale degli occhi, dato che la vincristina solfato è altamente irritante e può causare ulcerazioni corneali.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti:

Vincristina Pfizer Italia 1 mg/1 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per flaconcino, cioè è praticamente “senza sodio”.

Vincristina Pfizer Italia 2 mg/2 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per flaconcino, cioè è praticamente “senza sodio”.

Vincristina Pfizer Italia 5 mg/5 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per flaconcino, cioè è praticamente “senza sodio”.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Vincristina Pfizer Italia?


L'allopurinolo può aumentare l'incidenza di depressione del midollo osseo, provocata da agenti citotossici. La neurotossicità della vincristina solfato si può sommare a quella di altri farmaci attivi a livello del sistema nervoso periferico.

Poiché i meccanismi delle normali difese dell'organismo possono essere soppressi dal trattamento con la vincristina solfato, l'uso concomitante di vaccini a virus vivo può potenziare la replicazione del virus, può aumentare le reazioni avverse del vaccino e/o può diminuire la risposta anticorpale del paziente al vaccino stesso. Anche la risposta anticorpale del paziente nel sopprimere il vaccino può essere ridotta. L'immunizzazione di tali pazienti deve essere effettuata con estrema precauzione, solo dopo un'accurata valutazione del quadro ematologico e con il consenso del medico che effettua la terapia con la vincristina solfato. L'intervallo di tempo che intercorre tra la sospensione del farmaco che determina l'immunosoppressione e il ripristino della capacità da parte del paziente di rispondere al vaccino, dipende da parecchi fattori e si può stimare che esso vari da 3 mesi a 1 anno.

È stato riportato che la contemporanea somministrazione orale od endovenosa di fenitoina e combinazioni di chemioterapia antineoplastica che includevano la vincristina solfato riducono i livelli plasmatici dell'anticonvulsivante ed aumentano l'attività epilettica. L'aggiustamento del dosaggio deve essere basato sul monitoraggio dei livelli plasmatici. Il contributo della vincristina solfato a questa interazione non è certo. L'interazione può essere determinata da un ridotto assorbimento di fenitoina e da un aumento del tasso del suo metabolismo ed eliminazione.

Nei soggetti trattati in combinazione con la mitomicina-C si sono manifestati casi di dispnea e di broncospasmo grave. Queste reazioni possono verificarsi da pochi minuti ad alcune ore dopo la somministrazione di vincristina solfato e fino a due settimane dopo quella della mitomicina-C (vedere paragrafo 4.4).

a. Radioterapia: Quando la chemioterapia viene somministrata in combinazione con la radioterapia, l'uso di vincristina solfato deve essere posticipato fino a quando la radioterapia non è stata completata.

b. Inibitori/induttori dell'isoenzima CYP 3A4: deve essere esercitata cautela nei pazienti che assumono in concomitanza farmaci in grado di inibire/indurre il citocromo P-450, in modo particolare nell'isoforma CYP 3A4 o nei pazienti con disfunzione epatica (vedere paragrafo 4.2).

La somministrazione concomitante di vincristina solfato e itraconazolo o fluconazolo (noto inibitore della medesima via metabolica) è stata associata alla comparsa precoce e/o a una maggiore gravità degli effetti indesiderati neuromuscolari; induttori come l'erba di San Giovanni devono essere somministrati con cautela.

c. Antipsicotici: Evitare l'uso concomitante di farmaci citotossici e clozapina (aumento del rischio di agranulocitosi).

d. Nifedipina: la nifedipina riduce la clearance renale e cellulare della vincristina solfato e può determinare un aumento della tossicità associata alla vincristina solfato (neuropatia, delirio, attacchi epilettici).

e. Glicosidi cardiaci: i farmaci citotossici riducono l'assorbimento della digossina in compresse.

Sebbene non sia stato studiato né in vitroin vivo, il voriconazolo può aumentare la concentrazione plasmatica degli alcaloidi della vinca inclusa la vincristina solfato e può portare a neurotossicità. Pertanto, si raccomanda di valutare un aggiustamento del dosaggio di vincristina solfato.

Si raccomanda che le soluzioni di vincristina solfato siano mantenute ad un pH compreso fra 3,5 e 5,5. Pertanto, la vincristina solfato non deve essere miscelata con nessun altro liquido eccetto che soluzione fisiologica o glucosata.


POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE


Come si usa Vincristina Pfizer Italia? Dosi e modo d'uso


La somministrazione deve essere effettuata esclusivamente per via endovenosa (ev), in genere ad intervalli settimanali e da personale esperto nella somministrazione di vincristina solfato.

La somministrazione intratecale della vincristina solfato solitamente provoca la morte del paziente (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

VINCRISTINA Pfizer Italia viene somministrata seguendo differenti schemi posologici ed in combinazione con vari altri farmaci. Poiché il range fra i livelli terapeutici e quelli tossici è ristretto e la risposta è variabile, il dosaggio deve sempre essere attentamente adattato alle esigenze individuali del paziente.

Estrema cautela deve essere applicata nel calcolare e somministrare la dose di vincristina solfato poiché un sovradosaggio può avere effetti gravi o fatali (vedere paragrafo 4.9).

La dose calcolata di vincristina solfato in soluzione iniettabile deve essere somministrata SOLO in una vena o per iniezione endovenosa in bolo (ev push) o per infusione endovenosa (ev), secondo il protocollo di trattamento, e sotto costante monitoraggio dei segni di stravaso.

Iniezione endovenosa in bolo (ev push)

L'iniezione diretta in vena (ev push) o in un catetere/ago può essere completata in circa un minuto.

Infusione endovenosa

L'iniezione di vincristina solfato diluita può essere infusa tramite un contenitore di plastica flessibile (ad es.: sacca per infusione) o nel deflussore di un'infusione endovenosa in corso di normale soluzione salina o glucosata, secondo quanto più adatto al paziente (vedere paragrafo 6.2). Si raccomanda di somministrare la soluzione in 5-10 minuti dopo la diluizione in una sacca per infusione da 50 ml (50 ml di cloruro di sodio o altro diluente compatibile). Dopo la somministrazione, la vena deve essere sciacquata accuratamente. Si deve prestare attenzione per evitare lo stravaso che può causare ulcerazioni locali.

Nel bambino: la dose normale di vincristina solfato è di 1,5 - 2,0 mg/m2 di superficie corporea.

Nei bambini di peso corporeo inferiore a 10 kg, la dose è di 0,05 mg/kg/settimana.

Nell'adulto: la dose normale di vincristina solfato è di 0,4 - 1,4 mg/m2 di superficie corporea.

Nell'anziano: uso come nell'adulto.

Casi in cui è necessario modificare lo schema posologico: Pazienti con: ostruzione biliare; neuropatie pre-esistenti; disfunzioni epatiche.

Nei pazienti con valori di bilirubina diretta superiore a 3 mg/100 ml, la dose di vincristina solfato deve essere immediatamente ridotta del 50% (vedere paragrafo 4.4).

Prima dell'iniezione, controllare la posizione dell'ago. Se si evidenziasse gonfiore o si verificasse lo stravaso del farmaco, sospendere l'iniezione/infusione e somministrare la dose rimanente in un'altra zona e adottare adeguate terapie locali (infiltrazione con jaluronidasi o applicazione di impacchi caldi) per ridurre sia il danno ai tessuti che il rischio di cellulite.

Quando impiegata in combinazione con la L-asparaginasi, la vincristina solfato deve essere somministrata 12-24 ore prima dell'enzima, al fine di ridurre la tossicità.

La vincristina solfato non deve essere somministrata per via intramuscolare, sottocutanea o intratecale.

ISTRUZIONI PER LA PREPARAZIONE E L'USO

Come per tutti gli altri agenti antineoplastici, VINCRISTINA Pfizer Italia deve essere maneggiata da personale addestrato, in un'area appositamente designata (preferibilmente in una cappa a flusso laminare adeguata a trattare composti citotossici). Il personale dovrà indossare maschera e guanti di protezione e in caso di contatto accidentale della soluzione con pelle o mucose, l'area interessata deve essere immediatamente lavata con abbondante acqua e sapone.

Si raccomanda che farmaci citotossici, quali la vincristina solfato, non vengano maneggiati da personale femminile in stato di gravidanza.

Si raccomanda l'uso di siringhe Luer-Lock. È preferibile utilizzare aghi a foro largo per minimizzare la pressione e la possibile formazione di gas.

Al fine di ridurre il rischio di errori fatali di medicazione dovuti ad una via di somministrazione errata, è fortemente raccomandato di diluire la vincristina solfato in un contenitore di plastica flessibile piuttosto che in una siringa. La minibag deve essere etichettata in modo ben visibile come di seguito indicato “SOLO PER USO ENDOVENOSO - FATALE SE SOMMINISTRATO PER ALTRE VIE“ (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

Le siringhe contenenti vincristina solfato devono essere etichettate, con la dicitura “SOLO PER USO ENDOVENOSO - FATALE SE SOMMINISTRATO PER ALTRE VIE”.

Le siringhe preparate estemporaneamente, contenenti vincristina solfato devono essere confezionate in un involucro etichettato, che riporta la dicitura “Non rimuovere l'involucro fino al momento dell'iniezione. SOLO PER USO ENDOVENOSO - FATALE SE SOMMINISTRATO PER ALTRE VIE”.

Gli oggetti utilizzati per la preparazione di soluzioni di VINCRISTINA Pfizer Italia o adibiti alla raccolta di rifiuti organici, devono essere eliminati in sacchetti di politene con doppia chiusura ed inceneriti a 1.100° C.

Procedura da seguire in caso di versamento della soluzione

In caso di versamento della soluzione, è necessario limitare l'accesso nell'area interessata. Il personale dovrà indossare due paia di guanti (gomma latex), una maschera respiratoria, un camice di protezione ed occhiali di sicurezza. Limitare lo spargimento della soluzione rovesciata utilizzando materiale assorbente, ad esempio carta, segatura o ghiaia assorbente (per animali). È possibile utilizzare anche una soluzione di sodio idrato al 5%. Il materiale assorbente utilizzato ed eventuali altri scarti devono essere raccolti, messi in contenitori di plastica, sigillati ed etichettati in maniera appropriata. I rifiuti citotossici devono essere considerati pericolosi o tossici e muniti di etichetta riportante in modo chiaro la seguente dicitura: “RIFIUTI CITOTOSSICI DA INCENERIRE A 1.100° C“. I rifiuti devono essere inceneriti a 1.100° C per almeno 1 secondo. Ripulire l'area dove si è verificato il versamento con abbondante acqua.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Vincristina Pfizer Italia?


Gli effetti indesiderati sono correlati alla dose di vincristina solfato.

A seguito di dosi di vincristina solfato 10 volte superiori a quelle raccomandate per la terapia, sono stati segnalati decessi di bambini di età inferiore ai 13 anni. Sintomi gravi possono verificarsi per dosaggi di 3-4 mg/m2.

Negli adulti si possono prevedere sintomi gravi dopo una singola dose di 3 o più mg/m2 (vedi “Effetti indesiderati“).

Trattamento.

Per la terapia di supporto si consiglia di:

  1. prevenire gli effetti collaterali da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico riducendo l'assunzione di liquidi o somministrando un diuretico che agisce sull'ansa di Henle o sul tubulo distale;
  2. somministrare anticonvulsivanti;
  3. prevenire l'ileo paralitico con enteroclisma o lassativi o decompressione del tratto gastroenterico, quando necessario;
  4. monitorare il sistema cardiovascolare;
  5. controllare giornalmente l'emocromo per stabilire la necessità di trasfusioni.
Segnalazioni sporadiche suggeriscono l'utilità dell'acido folinico. La posologia consisterebbe nella somministrazione di 100 mg di acido folinico per endovena ogni 3 ore per 24 ore e quindi ogni 6 ore per almeno 48 ore. Teoricamente, basandosi su dati di farmacocinetica, è prevedibile che i livelli tissutali di vincristina solfato rimangano significativamente elevati per almeno 72 ore. Il trattamento con l'acido folinico non elimina la necessità delle misure di supporto prima menzionate.

Non sono disponibili dati clinici pubblicati sulle conseguenze dell'ingestione orale di vincristina solfato. Qualora questa dovesse verificarsi, lo stomaco dovrebbe essere svuotato ed in seguito dovrebbe essere somministrato, per via orale, carbone attivo ed un lassativo.

In considerazione del fatto che solo piccole quantità di farmaco sono riscontrabili nel liquido di dialisi, l'emodialisi non sembra utile nei casi di sovradosaggio.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Vincristina Pfizer Italia durante la gravidanza e l'allattamento?


Donne in età fertile/Contraccezione nei pazienti di sesso maschile e nelle pazienti di sesso femminile

Le donne in età fertile devono essere informate della necessità di evitare una gravidanza durante il trattamento con vincristina solfato. A causa del potenziale di genotossicità, teratogenicità ed embriotossicità, si deve consigliare alle pazienti di sesso femminile in età fertile di utilizzare misure contraccettive altamente efficaci durante il trattamento e per almeno 7 mesi dopo l'ultima dose di vincristina solfato.

A causa del potenziale di genotossicità, si deve consigliare ai pazienti di sesso maschile con partner di sesso femminile in età fertile di utilizzare misure contraccettive altamente efficaci durante il trattamento e per almeno 4 mesi dopo l'ultima dose di vincristina solfato.

Gravidanza

La vincristina solfato può determinare danno fetale se somministrata a donne in stato di gravidanza, sebbene non ci siano studi adeguati e ben controllati. In diverse specie animali, la vincristina solfato può indurre effetti teratogeni ed embrioletalità con dosi che non sono tossiche per l'animale gravido.

Le donne in età fertile devono utilizzare adeguati metodi contraccettivi durante il trattamento e per un determinato periodo dopo di esso (vedere “Donne in età fertile/Contraccezione nei pazienti di sesso maschile e nelle pazienti di sesso femminile”) e la somministrazione della vincristina solfato deve essere effettuata solo nei casi in cui i potenziali benefici superino i rischi di tale terapia.

Se la terapia con la vincristina solfato viene effettuata durante la gravidanza, o la paziente rimane gravida durante la terapia, la paziente deve essere avvertita dei potenziali rischi per il feto.

Allattamento

Non è noto se la vincristina solfato venga escreta nel latte materno. A causa del rischio di reazioni avverse gravi dovute alla vincristina solfato nei bambini che vengono allattati, si deve consigliare alla madre di non allattare durante il trattamento con la vincristina solfato e per 1 mese dopo l'ultima dose di trattamento oppure interrompere il trattamento durante l'allattamento, tenendo conto dell'importanza del farmaco per la madre.

Fertilità

Sulla base di report clinici, la fertilità maschile e femminile potrebbe essere compromessa (vedere paragrafo 4.4). Prima del trattamento si raccomanda di informare gli uomini e le donne sulla preservazione della fertilità.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Vincristina Pfizer Italia sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Non sono noti effetti sfavorevoli sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari, tuttavia, i pazienti in trattamento con chemioterapici devono essere avvisati di evitare la guida di veicoli o l'uso di macchinari durante il trattamento.


PRINCIPIO ATTIVO


Ogni flaconcino da 1 ml contiene 1 mg di vincristina solfato

Ogni flaconcino da 2 ml contiene 2 mg di vincristina solfato

Ogni flaconcino da 5 ml contiene 5 mg di vincristina solfato

Eccipiente con effetti noti: sodio.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1


ECCIPIENTI


Mannitolo, sodio idrossido, acido solforico, acqua per preparazioni iniettabili.


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 24 mesi

Conservare e trasportare in frigorifero (fra +2°C e +8°C) in confezionamento integro.

Non congelare. Tenere il contenitore nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Flaconcino CS in polipropilene, tappo in gomma butilica, ghiera in alluminio con capsula in plastica tipo “flip-off“.

VINCRISTINA Pfizer Italia 1 mg/1 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso, flaconcino da 1 ml

VINCRISTINA Pfizer Italia 2 mg/2 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso, flaconcino da 2 ml

VINCRISTINA Pfizer Italia 5 mg/5 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso, flaconcino da 5 ml

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 20/12/2023

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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