Tumore dell'esofago

20 aprile 2024

Tumore dell'esofago: cause, sintomi e cure



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Indice


Definizione


Tumore dell'esofago: definizione e generalità


Il tumore dell'esofago è una neoplasia localizzata nel tubo digerente, nel tratto tra la cartilagine cricoide e la giunzione gastroesofagea. Due le forme prevalenti: il carcinoma squamocellulare, che si presenta in genere nel tratto toraco-addominale, nello specifico nel terzo prossimale e nel terzo medio, e l'adenocarcinoma che insorge generalmente nel tratto distale e a livello della giunzione gastroesofagea.

Cause


Tumore dell'esofago: cause principali


Sono stati riconosciuti diversi fattori predisponenti l'insorgenza di un tumore all'esofago. In particolare le forme squamocellulari risentono del fumo e del consumo di alcoolici con modalità dose-dipendente, e anche di fattori alimentari quali: ridotto consumo di frutta e verdura, scarso introito di beta-carotene, vitamina E, selenio. Gli adenocarcinomi invece sarebbero collegati a fenomeni d'irritazione cronica della mucosa esofagea, come l'ingestione di sostanze caustiche o il reflusso gastro-esofageo, alla presenza di ernia iatale ed esofago di Barrett. Altri fattori di rischio correlati alle neoplasie esofagee maligne sono obesità, acalasia, tilosi, radioterapia mediastinica o mammaria, presenza di papillomi (lesioni precancerose).

Sintomi

Tumore dell'esofago: sintomi più comuni


All'inizio i disturbi sono lievi, compaiono disfagia intermittente, con cibi solidi o voluminosi, pirosi dopo deglutizione, bruciore retrosternale dopo ingestione di liquidi caldi. Poi il quadro peggiora e si arriva anche a un calo ponderale significativo e a un corredo di sintomi più ampio e grave. Quando il tumore colpisce il tratto esofageo prossimale prevalgono sintomi come scialorrea, tosse stizzosa, disfonia e disfagia. Quando a essere interessato dalla neoplasia è il tratto distale, predominano invece i disturbi dispeptici, il singhiozzo, la disfagia.

Diagnosi

Tumore dell'esofago: come efftuare la diagnosi


L'esofago-gastroduodenoscopia è l'esame dirimente che consente di localizzare con precisione la neoplasia, di visualizzarne il grado di ostruzione, la profondità dell'infiltrazione, il coinvolgimento dei linfonodi regionali, e permette di eseguire l'esame citologico. In seguito Tc e Pet con mezzo di contrasto aggiungono dettagli importanti per pianificare gli interventi terapeutici. Non ci sono marcatori tumorali specifici ricercabili nel sangue; è frequente la presenza di anemia sideropenica, e quasi sempre è positiva la ricerca di sangue occulto nelle feci. L'esame radiologico dell'esofago con solfato di bario evidenzia alcune alterazioni anatomiche associabili al tumore, ma si usa sempre meno.

Cure

Tumore dell'esofago: cure e rimedi


La chirurgia radicale è il trattamento standard per i primi tre stadi della malattia, mentre quando il cancro è in fase avanzata metastatica si procede in genere con la chemioterapia sistemica. Purtroppo anche quando l'intervento chirurgico è tempestivo e sufficientemente radicale, la sopravvivenza è comunque limitata, anche a causa della complessità e possibili complicanze dell'intervento stesso. Anche il ruolo dei regimi chemio e radioterapici è controverso e oltretutto sono terapie di difficile attuazione in questi pazienti.

Alimentazione

Vista la localizzazione del tumore a livello del tubo digerente, l'alimentazione ha sicuramente un ruolo importante, sia prima che durante. Come prevenzione sono molto importanti le misure dietetiche volte a non eccedere con gli alcoolici, favorire il consumo di frutta e verdura, evitare l'ingestione abituale di cibi o bevande molto caldi. A neoplasia diagnosticata è invece possibile intervenire, già durante l'esofago-gastroduodenoscopia, posizionando un'endoprotesi per palliare la disfagia, e consentire al paziente di continuare a nutrirsi autonomamente.

Farmaci

Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.



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