29 agosto 2017
Calcolosi Biliare
Indice
Definizione
Disturbo provocato dalla presenza di calcoli nella colecisti (o cistifellea) o nei dotti biliari. Il calcoli sono formazioni dure simili a sassi, di dimensioni variabili, e si distinguono in base alla loro composizione chimica. Nella maggior parte dei casi sono costituiti da solo
colesterolo, ma possono formarsi anche calcoli formati da sali di calcio e
bilirubina (calcoli pigmentati) o, più raramente, da sali biliari, proteine, acidi grassi e fosfolipidi.
Cause
Fra i fattori predisponenti vi sono:
malattie metaboliche, ereditarietà, dieta ipercalorica, obesità, sesso femminile e gravidanza. L'aumento dei livelli di bilirubina in persone affette da
cirrosi epatica, da infezioni croniche delle vie biliari o da
parassitosi, ne facilita la precipitazione e la formazione di calcoli pigmentati.
SintomiNella maggior parte dei casi la calcolosi biliare è asintomatica: non provoca disturbi particolari e viene scoperta casualmente nel corso di altre indagini. Più della metà dei pazienti non svilupperà sintomi o complicazioni nemmeno nel corso degli anni. Tuttavia, alcuni pazienti possono lamentare
disturbi digestivi, nausea, vomito e dolore viscerale. Se i calcoli vanno ad ostruire lo sbocco della colecisti, provocano episodi acuti e molto dolorosi (coliche biliari), caratterizzate da un forte dolore nel quadrante superiore destro dell'addome, a volte accompagnato da febbre. Le coliche biliari possono durare da 30 minuti a molte ore.
DiagnosiLa diagnosi di calcolosi biliare viene fatta nella maggior parte dei casi con l'
ecografia addominale, che permette di identificare anche i calcoli radiotrasparenti, come quelli di colesterolo. In caso di calcoli presenti nei dotti biliari, può essere utile la
radiografia, la TAC o la RMN delle vie biliari. Le analisi di laboratorio sono spesso normali, ma possono mostrare segni di alterata secrezione biliare o aumento della bilirubina.
CureLa terapia farmacologica delle coliche biliari prevede la somministrazione di
farmaci antispastici e
antinfiammatori. Esistono anche
farmaci in grado di portare ad un lento scioglimento dei calcoli di colesterolo (acidi biliari): vanno assunti per lungo tempo e a volte il trattamento è seguito da recidiva. Qualora non fosse sufficiente è necessario
intervenire chirurgicamente rimuovendo la colecisti, intervento che attualmente viene effettuato quasi sempre per via endoscopica. In una piccola percentuale di casi si può procedere con gli
ultrasuoni per rompere i calcoli in frammenti più piccoli.
Cure complementariGli estratti di carciofo possono essere utilizzati per fluidificare la bile e ridurre il rischio di formazione di calcoli.
AlimentazioneBisogna
evitare cibi grassi e fritti, che compromettono la funzionalità della colecisti. La quantità di cibo giornaliera è preferibile distribuirla in più pasti leggeri anziché farne solo due o tre abbondanti.
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