Cura ingrossamento tiroide

01 aprile 2007

Cura ingrossamento tiroide


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30 marzo 2007

Cura ingrossamento tiroide

Gentilissimi Esperti.

Ho 38 anni, maschio, alimentazione regolare e naturale, lavoro di ufficio, mi trovo con un ingrossamento della parte destra della tioide di circa 4cm cresciuto in pochi mesi, gli esami del sangue sia quelli specifici della tiroide che quelli generali sono normali, dall'ecografia si vede che fa un po presione sulla trachea, e l'ago aspirato ha dato questo responso: cellule orticolari iperplastiche con anisonucleosi. Backgraund tipo struma colloide.

Le proposte attuali si basano sul fatto che devia un po la trachea, e che il referto dell'ago aspirato sembra 70 % positivo e 30% un incoglita che non si sa cosa sia.

Non ho avuto perdite di peso, due settimane fa ho accusato dei fastidi ai linfonodi della mandibola che l'endocrinologo mi ha dettoche non sono correlati alla tiroide.

Ora:
A- Vorrei capire i paroloni difficili del referto dell'ago aspirato.
B- Se non tolgo quella parte di tiroide, se vi sono degli esami di controllo da esegiure.
C- Sembra che il problema della pressione sulla trachea sia un problema con cui ci si puo convivere per molto tempo, a cosa vado incontro? e fra quanto tempo?.
D- Ho lettro della pissibilita' di ridurre la tiroide tramite radiazione, per eliminare l'aspetto legato alla trachea, che ne pensa?

Mi sembra che l'aspetto chirurgico di togliere quella parte e mettere a riposo l'altra, sia molto sbrigativo.

Con Gratitudine attendo Sua risposta.
R. B.

Risposta del 01 aprile 2007

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA GRAZIA FERRARI


Le grandi dimensioni del nodulo (4 cm), il suo rapido accrescimento e la compressione esercitata sulla trachea sono indice di un problema di tipo meccanico che non può essere risolto dalla sola terapia medica ma che necessita di provvedimenti di tipo chirurgico anche alla luce dei seguenti aspetti:

A- Il referto dell'ago aspirato, pur non essendo dirimente, lascia dubbi sia sull'attuale situazione sia sulle possibilità di evoluzione futura
B- Qualora non intendesse operarsi o rimandare l'intervento nel tempo, gli unici esami di controllo sarebbero rappresentati dall'ecografia e da nuovi esami citologici
C- Non essendo possibile una riduzione delle dimensioni del nodulo, che anzi tenderà progressivamente ad aumentare nel tempo, potrebbe andare incontro sia a un peggioramento della compressione sulla trachea (che si manifesta con difficoltà respiratorie) sia alla comparsa di compressione sull'esofago (con comparsa di sensazione di corpo estraneo e difficoltà alla dwglutizione), oltre a rendere più indaginoso l'eventuale intervento, quando si decidesse di eseguirlo
D- La terapia radiometabolica non trova in questo caso indicazione, ed è anzi condroindicata perché oltre a non ridurre la compressione, determina la formazione di tessuto fibroso (cicatriziale) che può creare delle aderenze tra la tiroide e la trachea.

Concludendo, mi sembra che l'unica soluzione sia quella chirurgica, che può essere anche rimandata nel tempo ma non all'infinito.
Inoltre, dato che l'esatta natura del nodulo portà essere determinata con certezza solo dopo l'intervento, dovrà comunque assumere terapia ormonale sostitutiva ed è comunque alta la probabilità di recidiva nodulare nell'altro lobo, l'intervento più indicato sarebbe la tiroidectomia subtotale.
A disposizione per eventuali chiarimenti.

Dott. Maria Grazia Ferrari
Specialista attività privata
Specialista in Endocrinologia e malattie ricambio
Specialista in Medicina interna
BOLOGNA (BO)



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