Depressione

20 settembre 2004

Depressione


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12 settembre 2004

Depressione

Buongiorno, mi chiamo Monica, ho 29 anni e sto passando un periodo molto difficile. Non so bene quando sia cominciato, ma ora il rientro al lavoro è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e mi sono dovuta mettere sotto mutua una settimana. Il problema è che non sono felice della mia vita, il lavoro che faccio non mi piace per niente ed è stressante: sono sei mesi che lavoro come segretaria presso uno studio legale associato e proprio non riesco ad abituarmi. La mia collega è una che non ha voglia di fare niente e così mi ritrovo sempre tutti i fascicoli sulla mia scrivania, li sposto sulla sua e lei, nella pausa, li rimette sulla mia. Così alla fine ci ho rinunciato e faccio tutto io senza fermarmi mai un attimo: lei si prende tremila caffè, mangia la frutta, va in bagno, esce a fare le commissioni e io scrivo tutto il giorno al pc, rispondo al telefono e alle richieste esasperanti del "capo". Oltre alla collega così, ho anche il problema del capo che è aggressivo, mi mette a disagio e sottolinea sempre gli errori che faccio facendomi sentire proprio male. I primi tempi ero così nervosa e mi sentivo sempre sotto esame, tanto che prendevo il Frontal (dietro prescrizione di un neurologo). Ora le ho smesse ma sto così male: quando sono in ufficio mi viene da piangere e quando esco da lì il poco tempo libero che ho (il mio orario è dalle 8. 30 alle 13. 00 e dalle 16 alle 19. 30, dalle 16. 30 alle 19. 30 quando faccio dalle 9 alle 12 un sabato sì e un sabto no) non riesco a trascorrerlo piacevolmente perchè continuo a pensare che verrà subito mattina e sarà un'altra giornata da passare chiusa lì dentro a stressarmi. A complicare il tutto c'è il fatto che il lavoro non mi piace, non mi soddisfa scrivere al pc e fare la schiavetta: prima lavoravo coi bambini, per un po' ho insegnato ma poi non ho vinto il concorso e la scuola mi ha lasciato a piedi; allora ho fatto la baby sitter e quanta gioia sentivo nel cuore vedendo i sorrisi dei bimbi e sentendo il loro affetto. Ma purtroppo è un lavoro temporaneo che non assicura un futuro e non permette di fare progetti, tipo un mutuo: il mio fidanzato ed io vorremmo comprare una casa e sposarci ma senza il mio lavoro non si può. E questo peggiora la situazione perchè mi sento responsabile del nostro futuro: prima perchè non aveno un lavoro, adesso perchè ce l'ho ma sto così male che lo lascerei. Sono anche iscritta all'università e vorrei laurearmi ma come faccio? Dovrei studiare alla sera o nella pausa ma il lavoro mi snerva così tanto, sono così concentrata per paura di sbagliare una lettera o un atto che me li sogno di notte e quando provo a studiare la testa mi esplode. Domani ho appuntamento con uno psicoterapeuta, non riesco più a convivere con questo male dentro: di notte non dormo nonostante il rilassante naturale, mi sveglio con gli attacchi di panico e ho di nuovo paura di stare male (emetofobia). Ho tanto bisogno di aiuto.

Risposta del 20 settembre 2004

Risposta a cura di:
Dott.ssa GIULIA MARIA D'AMBROSIO


Cara Monica, ci auguriamo che la strada che sta intraprendendo la porti a capire cosa davvero vuole avere nella vita. Mi creda, essere se stessi e seguire la propria strada è l'unica cosa che conti.
Quanto allo star male pur di avere una sicurezza. . . ma davvero lei ancora crede, su questo pianeta, che vi sia qualcosa di sicuro? :-)
Un caro saluto.

Dott. Ssa Giulia Maria D'Ambrosio
Specialista attività privata
MILANO (MI)



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