Dermatite alle mani

11 aprile 2008

Dermatite alle mani


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08 aprile 2008

Dermatite alle mani

Gentile Dottore,
soffro da una decina d'anni di dermatiti periodiche alle mani e a volte anche al viso. Questa però sembra essere l'ultima "tappa" di una specie di migrazione di "non-so-cosa" iniziata in età infantile con una forma asmatica, passata in età scolare a forti tonsilliti, proseguita nell'adolescenza con unghie incarnite ai piedi e dermatiti a piedi e polsi e approdata, infine, a mani e volto. I sintomi sono quelli tipici della disidrosi bollosa e si presentano all'inizio di ogni primavera. Da 6-7 anni sono in cura da un medico esperto in medicina alternativa che è sempre intervenuto a livello di disintossicazione e a livello di miglioramento della funzionalità di reni e intestino. Tali cure hanno funzionato egregiamente nei primi anni facendo sparire i fenomeni cutanei in atto, che comunque si ripresentavano la primavera successiva. Purtroppo oggi i suoi rimedi si stanno dimostrando inefficaci e mi trascino da quasi un anno eruzioni cutanee alle mani (dita e dorsi) e un po' sul viso (lato del naso, sopracciglia) che stanno diventando davvero invalidanti e temo possano cronicizzarsi. . . se non l'hanno già fatto.
Io ho la sensazione che vi sia un "fattore interno" originario che mi ha prodotto e mi sta producendo questi fenomeni e che finora si stia solo spostando il problema da una parte all'altra del corpo, senza rimuoverlo definitivamente.
Il consiglio che gentilmente chiederei è se la mia impressione può essere corretta e a quale tipo di specialista (che non sia un dermatologo) sarebbe più indicato rivolgermi.
Grazie infinite
Rebecca

Risposta del 11 aprile 2008

Risposta a cura di:
Dott. RAFFAELE PASTORE


Cara Rebecca, il suo caso è complesso e quindi non aggredibile in questa sede. La prima idea che mi è venuta in mente quando ho letto la sua lettera, ed io mi fido del mio intuito, è che lei ha curato molto reni ed intestino ed ora la situazione è di nuovo ingarbugliata.
Il mio sentore è che il bandolo della matassa stia da un'altra parte, forse nel fegato, ma i dati in mio possesso non mi bastano.
Il medico a cui si deve rivolgere è un medico che conosca la medicina integrata.
Per darle una indicazione aggiuntiva, io penso che il collega dovrebbe forse orientare il suo interesso verso la loggia legno: fegato e vescica biliare.
Spero di essere stato esauriente.

Dott. Raffaele Pastore
Medicina generale convenz.
Specialista attività privata
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
JESI (AN)

Risposta del 11 aprile 2008

Risposta a cura di:
Dott. GIAMPAOLO ADDA


Gentile Rebecca, da un punto di vista omotossicologico il suo è un tipico caso di vicariazione progressiva, cioè la sua patologia iniziale (presentatasi anche in tenera età come ad esempio Allergie alimentari, allattamento artificiale. . . Ma questi sono solo esempi) un poco alla votla è peggiorata e si è spostata su un organo in quel momento più debole;lei stessa parla (forse non a caso) di migraziaone. . . Asma infantile, tonsilliti, dermatiti, disidrosi etc. A mio avviso quello che si dovrebbe fare è ripercorrere a ritroso la sua storia sanitaria in modo da scoprire quale è stato il primo fattore scatenante per poi trattarlo omotossicologicamente. Utilissimi i trattamenti drenanti, senza i quali nessuna terapia sarebbe utile, ma da soli non bastano quando la patologia del paziente inizia a cronicizzarsi. le consiglio, quindi di trovare un omotossicologo che possa seguirla nel tempo. Cordialità Dr Giampaolo Adda MIlano

Dott. Giampaolo Adda
Medicina generale convenz.
Specialista attività privata
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
Specialista in Medicina dello sport
MILANO (MI)



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