Diabete mellito di tipo 2

07 gennaio 2008

Diabete mellito di tipo 2


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04 gennaio 2008

Diabete mellito di tipo 2

Mi presento: mi chiamo Massimiliano, classe 1966, all’inizio del 2007 mi hanno diagnosticato diabete mellito di tipo 2 (glicemia a digiuno 168, emoglobina glicosilata 8, 6 glicosuria 1000 mg/dl ) Altezza 177cm, peso 89kg. Negli ultimi 4-5 anni che hanno preceduto la diagnosi (controlli regolari annuali) la glicemia a digiuno era contenuta nei limiti massimi (110), non ho mai però effettuato ulteriori controlli. Il mio lavoro era ed è di tipo sedentario svolto in 3 turni (mattino-pomeriggio-notte), per pigrizia, da anni, non praticavo più nessun tipo di attività fisica. Terapia: metformina 500mg 3 volte al giorno, più, naturalmente, dieta e attività fisica regolare. Durante l’anno che ha preceduto la diagnosi, lamentavo i seguenti sintomi: crampi notturni a piedi e polpacci, pelle secca, piede dell’atleta. Seguendo scrupolosamente tutte le indicazioni datemi (non ho mai sgarrato nella dieta e ho sempre praticato un’ora di attività fisica con una frequenza di 5-6 uscite settimanali), dopo 4 mesi i valori erano rientrati nella norma o quasi (glicemia 97, emoglobina glicsilata 6, 1, glicosuria assente ). Dopo un anno, mantenendo la stessa terapia e seguendo scrupolosamente le indicazioni datemi, i valori sono: glicemia 96 emoglobina glicosilata 6, 7, glicosuria assente, peso 69kg. Il mio medico, mi ha spiegato che l’aumento dell’ emoglobina glicata, con un valore glicemico a digiuno nella norma, potrebbe essere giustificato da picchi glicemici postprandiali e mi ha quindi prescritto oltre ai 1500mg giornalieri di metformina, 75mg al giorno di Glucobay (acarbose) prima dei pasti (50mg per il pasto principale e 25mg al secondo pasto), per rallentare l’assorbimento degli zuccheri. Il prossimo controllo è previsto tra 4 mesi. A questo punto avrei, gentilmente, alcune domande da porvi: - Ritenete opportuna la terapia in atto? - Non è forse il caso di effettuare controlli glicemici postprandiali, prima che trascorrino altri 4 mesi? - E’ lecito pensare che questa patologia, in realtà, mi accompagni già da diverso tempo? - Anche nei giorni in cui si accentua il bisogno di bere, con sensazione di labbra secche (da quello che so sintomo di glicemia al di sopra della norma) devo comunque fare gli spuntini tra i pasti principali, anche se questi spuntini “non sono coperti” dalle pastiglie? - Crampi ai piedi e ai polpacci possono essere sintomi di neuropatia diabetica? Questi sintomi si possono manifestare all’esordio del diabete, oppure sono conseguenze di un diabete trascurato? Nel caso siano complicanze date da una glicemia non controllata da tempo, dopo quanto tempo in tali condizioni possono manifestarsi? - E’ più difficile da controllare il diabete di tipo 1 o quello di tipo 2? Scusate se vi ho bersagliato di domande. Certo, comunque, di una vostra risposta, vi ringrazio anticipatamente e vi invio i miei più cordiali saluti. M. - FERRARA

Risposta del 07 gennaio 2008

Risposta a cura di:
Dott. RAFFAELE CANALI


Cerco di rispondere per punti:
1. Gli ultimi dati depongono per un ottimo controllo metabolico, quindi la glicata e' perfetta, enon vedo la necessita' di aggiugere acarbosio, senza la determinazione dei valori post-prandiali che devono essere inferiori a 180-160
2. Sottolineo la necessita' di valutare con reflettometro le glicemie a digiuno e dopo i pasti una tantum.
3. Per quanto riguarda i crampi, per fare una diagnosi, consiglio doppler arti inferiori e elettromiografia.
4. Non penso, con simili valori glicemici, possano esserci complicanze in atto, tuttavia meglio essere sicuri.
5. Paradossalmente è piu'facile controllare in certi casi il Diabete tipo 1, in quanto si puo' usare insulina ultra rapida secondo necessita', mentre cio' non è possibile con gli ipoglicemizzanti orali
6. Insisto nel ricordare che la terapia del Diabete, non deve essere rivolta solo alla glicemia, ma deve comprendere anche l'uso di antiaggregante a bassa dosi(ASPIRINA), di una statina per mantenere ldlcol, inf. a100, di antipertensivo per mantenere pressione arteriosa a 130-80.
Il controllo della glicemia è solo un aspetto di questa malattia, la cui vera sfida è impedire l'insorgenza delle numerose complicanze, in primis le cardiovascolari!!
buona giornata

Dott. Raffaele Canali
Medicina generale convenz.
Specialista attività privata
Specialista in Endocrinologia e malattie ricambio
DESIO (MI)



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