16 febbraio 2005
Disorientamento topografico
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06 febbraio 2005
Disorientamento topografico
Gentili Dottori, mi scuso se vi scrivo per una seconda volta, ma credo di avere inquadrato meglio il mio problema. Ho postato "Mancanza di orientamento" e, senza attendere la risposta, ho deciso di riscrivervi. Anche questa sera il problema si è ripresentato. Non sono riuscita ad arrivare a casa di un mio amico per la sua festa di compleanno(!!!). Ho cercato di ripercorrere più volte le strade, sia con l'auto che a piedi. Ma non ci sono riuscita. Ripeto: non ho e non ho mai avuto ansia, nè attacchi di panico, nè depressione, non ho mai usato psicofarmaci o droghe o alcol. Ed anche oggi che mi sono (nuovamente) persa non ho avuto ansie di nessun genere. Solo un normalissimo sconforto. . . Non ho nessun altro problema associato a questo disorientamento: non ho mal di testa o amnesie. Infatti studio senza problemi (sto per laurearmi!), sono contenta della mia vita (a parte questo problema) e programmo applicazioni web (se soffrissi di amnesie non riuscirei a programmare, ci vuole un'attenzione sovraumana!). Stress poco, non lo sento, mi scivola. Questo disorientamento si presenta da anni e anni, praticamente non ricordo più da quando, ma è peggiorato prob perché, a causa di un intervento all'addome, non guido la macchina da mesi (tranne rare volte, in compagnia di qualcuno che mi dice dove devo "girare"!!!). Oggi mi sono accorta del grave peggioramento, anche se in passato ho avuto episodi simili. Esempio, un paio di anni fa: ogni sabato andavo da un amico con l'auto. Un bel giorno. . . Non ricordavo quella strada che facevo ogni sabato, per poi ricordarla il sabato successivo. Altro esempio: l'anno scorso percorrevo la solita strada per recarmi -ogni mattina!- all'università per seguire le lezioni. Un giorno esco di casa e mi perdo. Un'altra volta: vado in un edificio pubblico vicino casa mia, senza alcun problema. Al ritorno non sapevo fare la strada inversa (a piedi)! Episodi, ma in ogni caso sforzo sempre la mente quando devo camminare, nel senso che è raro che io faccia la strada "meccanicamente" come la maggior parte della gente. Un dato importante: mio padre soffre di problemi psichiatrici, ha sofferto per anni di gravi forme di depressione e attacchi di panico. Cosa che io non so cosa sia! Mi sento "psichiatricamente" apposto e psicologicamente ottimista! (e spero di continuare ad esserlo) Vi ringrazio! FT, 22 anniRisposta del 16 febbraio 2005
Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI MIGLIACCIO
Gentile signora,
Lei scrive che questo Suo disturbo data ormai da anni. Possibile che non ha mai consultato un medico? uno specialista neurologo? Se così è il mio consiglio è di consultare appunto un neurologo che sicuramente La sottoporrà ad un esame Elettroencefalografico, poichè questi Suoi comportamenti potrebbero essere inquadrati nei cosiddetti "Automatismi ambulatori" che sono un aspetto delle crisi psicomotorie della malattia epilettica.
Nel Suo caso particolare, poichè questi automatismi si protraggono da lungo tempo e comunque il Suo comportamento è, direi, sufficientemente adeguato, nel senso che Lei è in grado di gestire e di provvedere comunque alle Sue necessità, credo che le Sue "crisi" siano inquadrabili nelle cosiddette "fughe epilettiche".
Mi faccia sapere, nel frattempo la saluto cordialmente
Dott. Giovanni Migliaccio
Specialista in Neurochirurgia
Medico Ospedaliero
MILANO (MI)