Dolori anca, coscia, ginocchio

06 agosto 2008

Dolori anca, coscia, ginocchio


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04 agosto 2008

Dolori anca, coscia, ginocchio

Salve, vi scrivo per esporvi il caso di mia sorella, sperando che qualcuno ci indichi cosa fare. Due mesi fa si è ricoverata in ospedale per un forte dolore al petto. Dopo tanti esami (inclusa la coronarografia) e varie diagnosi, quella finale è stata di mio-pericardite (anche se dall'ecografia non risultava molto chiaramente e gli esami del sangue mostravano solo un lieve aumento della troponina). Mentre era in ospedale ha iniziato ad avvertire un leggero dolore all'anca sx che è andato via via aumentando col passare dei giorni, nonostante la cura a base di anti-infiammatori che stava facendo per la pericardite. Gli esami reumatologici sono risultati negativi. Risonanza magnetica e tac hanno mostrato una decalcificazione del collo del femore. 3 diversi dottori hanno suggerito cose diverse: il dottore di famiglia ha consigliato di stare a letto a riposo, perché potrebbe trattarsi di necrosi della testa del femore, pur non essendo questo per ora visibile dagli esami; il reumatologo ha detto che non essendo interessata l'anca, può camminare tranquillamente, pur senza esagerare, perché è improbabile che si tratti di necrosi; l'ortopedico ha detto di camminare con una stampella per non caricare troppo la gamba. Mia sorella ha optato per quest'ultima soluzione, ma il dolore cresce, gli anti-infiammatori prescritti (Brufen 600mg 3 volte al giorno + tachipirina 1000 mg 3 volte al giorno) ) non la coprono più per tutta la giornata, anzi durano sempre meno. Ci sembra insomma che la situazione peggiori, il dolore si è anche esteso via via fino al ginocchio, a volte fino alla caviglia, e stasera abbiamo notato che non aveva forza alla mano dx. Visti i peggioramenti, abbiamo pensato che forse il consiglio da seguire è quello di stare a letto, ma ci resta il dubbio che magari c'è qualcosa che non è stato sufficientemente indagato, o che si tratti di qualche patologia ancora "nascosta". Ci sono altri esami che sarebbe opportuno fare? E che terapia dovrebbe seguire? Aumentare semplicemente gli anti-infiammatori come ha fatto finora? Siamo molto confuse. Grazie per la disponibilità e per la pazienza.

Risposta del 06 agosto 2008

Risposta a cura di:
Dott. VINCENZO ROLLO


è opportuno essere prudenti e adoperare cautele, quindi sono d'accordo con l'uso della stampella in attesa che si definisca meglio il quadro. Sarebbe utile eventualmente una scintigrafia ossea con TC 99m che potrebbe chiarire se la sede della decalcificazione è di natura ischemica, cioè causata dal mancato afflusso di sangue in quella zona. In ogni caso per attenuare i dolori esistono i cosidetti bifosfonati e. V. che sono i farmaci comunemente usati nell' Osteoporosi e in altre patologie anche neoplastiche (ad es metastasi) per attenuare il dolore.

Dott. Vincenzo Rollo
Casa di cura convenzionata
Specialista convenzionato
Specialista attività privata
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
Specialista in Medicina fisica e riabilitazione
LECCE (LE)



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