30 maggio 2007
Epatopatia cronica in fase incipiente evoluzione cirrotica
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27 maggio 2007
Epatopatia cronica in fase incipiente evoluzione cirrotica
Sono un uomo di 65 anni, - alto 1, 75 cm. - Peso 66/69 kg. , non fumo, cammino a passo veloce per 6/8 km per 4/5 giorni a settimana, ho avuto l’epatite A senza averne conoscenza, sono microcitemico, sono allergico, moderatamento bevevo vino fino al 2004. Dal 1997 si riscontravano un aumento degli indici di citonecrosi epatica con un aumento della Gamma- GT. Nel corso degli anni, i successivi controlli hanno confermato valori massimi GOT e GPT x 2 volte i v. N. ed un aumento della GGT fino a 6/7 volte i v. N. con associato aumento della ferritinemia e sideremia. Ho eseguito numerosi accertamenti, tuttavia i markers epatici, lo screening per la celiachia (AGA pos. ), la genetica per l’emocromatosi, il dosaggio degli ormoni della tiroide sono risultati tutti nella norma. In due successive analisi si è riscontrato l’ANA con rapporto 1:40 e 1:80, mentre AMA e AML negativi. Nel febbraio 2006 ho eseguito una esofagogastroduodenoscopia che ha escluso la presenza di reparti patologici e l’esame istologico ha escluso la diagnosi di celiachia. Nel febbraio 2006 ho eseguito una ecografia che mostrava fegato regolare per dimensioni ed ecostruttura esente de immagine patologiche a focolaio, normale calibro della vena Porta. Il 12 Maggio 2006 sono stato sottoposto a biopsia epatica. “Il referto istologico documenta un’epatite cronica ad attività moderata-severa e fibrosi grave (evoluzione cirrotica). Tale quadro istologico non è stato sostenuto da alcuna causa eziologia, eccetto una lieve positività degli anti-anticorpi anti-nucleo. A causa di questa lieve positività non è stato possibile porre diagnosi di epatite autoimmune che potrebbe essere presa in considerazione nel caso in cui, in seguito a terapia steroidea si assistesse al netto miglioramento del danno epatico, pertanto si rimandava a tale decisione al medico curante. ” Pertanto la diagnosi definitiva risulta essere: “Epatopatia cronica in fase incipiente evoluzione cirrotica con moderata impronta colestatica”. Il 28 Giugno 2006 prima di iniziare la cura steroidea, i valori (di riferimento) erano i seguenti: GOT 51: 38, GPT 53: 41, GGT 370: 61, ANA 1:640 (restanti valori nella norma) Sottoposto a cura steroidea (Deltacortene 25/50mg al dì dal 28/6 al 28/8/ 2006), si riscontrava la Got fluttuante al valore 48: 38 massimo, mentre la GPT aumentava a 127:41 con ANA ad 1:640 A Settembre 2006 si sospendeva la cura steroidea iniziando un terapia con il solo Deursil (300mgr x 3 al dì) ottenendo gradualmente una diminuzione dei valori (rispetto a quelli di riferimento)che si stabilizzavano come segue: Il 25 Gennaio 2007 GOT 40: 38, GPT 37: 41, GGT 93: 61 mentre l’ANA è 1: 320. Il 6 Maggio 2007 GOT 40: 38, GPT 36: 41, GGT 91: 61. Il 16 Maggio 2007 la esofagogastroduodenoscopia eseguita dava risultati nella norma. Il 16 Maggio 2007 l’ ecografia addominale mostrava: “Il fegato presenta dimensioni discretamente aumentate. L’echostruttura parenchimale appare disomogenea con lieve attenuazione del fascio ultrasonoro nei piani profondi, come da iniziali note di statosi diffusa. Normale il carico e la dinamica dei vasi del sistema portale. Normale il calibro dei dotti biliari intrepatici e del coledoco. Milza aumentata di dimensioni ad ecostruttura omogenea (dl cm. 14). ” A seguito delle suddette analisi, la Dott. Ssa (Epatologa) mi ha prescritto una visita immunologia per ANA positività 1: 320 continuando con il Deursil 300 mgr x 3 al dì con la verifica degli esami ad Ottobre/Novembre c. A. . Desidero conoscere a quale rischio vado incontro, può evolvere in cirrosi e se si, in quanto tempo, può stabilizzarsi e/o regredire, quale potrebbe essere la causa di tale malattia, possono esserci ulteriore analisi a cui sottoporsi e/o farmaci alternativi di supporto.Risposta del 30 maggio 2007
Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO
Mi sembra che la terapia consigliata sia corretta : steroidi per ridurre gli anticorpi antinucleo (ANA) e il Deursil per la colestasi. Dovra' continuarla per lunghi periodi, se non per sempre. E' impossibile dare una risposta precisa alle sue domande: spesso con queste terapie l' Epatite rallenta il suo decorso e permette una sopravvivenza sufficientemente lunga con una buona qualita' di vita. Non vi e' ancora una Cirrosi, almeno per ora non si preoccupi piu' di tanto. Deve solo monitorare la malattia con controlli frequenti e una volta l'anno con una gastroscopia.
Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Universitario
Specialista in Cardiologia
Specialista in Gastroenterologia
MILANO (MI)