Steatosi epatica e proteine in polvere

24 agosto 2014

Steatosi epatica e proteine in polvere


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20 agosto 2014

Steatosi epatica e proteine in polvere

Salve dottore, avrei qualche domanda da porle. Sono un ragazzo di 20 anni, sono alto 1, 8m, peso 75kg, ho il 13% di massa grassa, dal novembre 2012 al gennaio 2013 ho assunto proteine in polvere come integratore per la palestra, ho fatto un'ecografia ad agosto 2013 e il fegato non presentava alcun problema (invece avevo bile condensata nella cistifellea ), ho effettuato un'ulteriore esame ecografico ad aprile di quest'anno e mi è stata diagnosticata (insieme alla solita bile che non condensata vuole andar via) la steatosi epatica. Premetto che in questi due anni ho subito davvero tanto stress, ho perso 10kg in 5 mesi, ho fatto una dieta totalmente vegetariana per i due mesi antecedenti all'ecografia di aprile, non bevo nemmeno a capodanno per brindare, non sono né obeso ne diabetico. Le mie domande sono le seguenti: le proteine in polvere possono avermi causato dopo 1 anno e 3 mesi una steatosi epatica? Ho letto le possibili cause e e imputerei allo stress, al rapido dimagrimento e alla dieta ipoproteica ma io sono soltanto al secondo anno di medicina e chirurgia quindi lei saprà sicuramente più di me e la ringrazio già per le risposte che avrò ;. A settembre dovrò fare un'ulteriore ecografia, se il fegato risultasse completamente sano potrei riprendere proteine in polvere? Se invece presentasse ancora la steatosi epatica, non potrei farne uso o le cose non sono connesse? Tendo ad informarla che sarei orientato su 2g x kg del peso corporeo come assunzione giornaliera di proteine, invece per quelle in polvere (contate tra i 2x75=150g) 30g 3 volte a settimana dopo l'allenamento, lei che ne pensa? Grazie mille dell'ascolto, cordiali saluti

Risposta del 24 agosto 2014

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


Non credo proprio che l'assunzione di proteine possa provocare una steatosi epatica. Potrà ripetere l'ecografia tra un anno e, se la steatosi viene confermata, completare l'esame con il Fibroscan. Collateralmente, le consiglierei un trattamento con acido ursodesossicolico alla dose di 11 mg per chilo di peso corporeo per sei mesi, per rendere più fluida la bile. Anche le stesse cellule epatiche traggono giovamento dall'ursodesossicolico. Spesso lo usiamo come coadiuvante nelle epatiti croniche.

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Specialista in Cardiologia
Milano (MI)


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