Fegato

01 ottobre 2006

Fegato


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28 settembre 2006

Fegato

Sono un ragazzo di 24 anni. Da circa 12 mesi ho scoperto, attraverso esami clinici di routine, di avere i valori relativi al fegato alterati (GOT 64; GPT 217). Ho fatto un'ecografia al fegato, che si è rivelato grasso ed ingrossato; successivamente ho fatto gli esami per l'epatite e la celiachia, che sono risultati negativi. Premesso che la mia alimentazione già non prevedeva abuso di alcol e fritture, ne ho comunque "drasticamente" ridotto l'uso, assieme agli insaccati, affettati e latticini. Dunque, quale può essere la causa di questi disturbi e quale la cura? Mi sono anche rivolto ad un dietologo-nutrizionista per monitorare l'alimentazione, i valori si sono abbassati ma restano comunque distanti dalla norma.

Risposta del 01 ottobre 2006

Risposta a cura di:
Dott. ALBERTO MOSCHINI


Egregio, come al solito, non mette i valori degli esami eseguiti, mettendo solamente che sono risultati negativi. Con questo, effettivamente ha eseguito gli esami per escludere la presenza di virus epatici? O ha eseguito soltanto i mankers? La Celiachia, quali esami ha eseguito? Lei crede che con pochi esami si possa escludere, in un giovane di 24 anni, un fegato ingrossato e grasso? Una Celiachia ?
Dagli esami riferiti, lei ha una grave forma di Epatite, che sia virale o autoimmune, va accertato attentamente, la alimentazione non ha nessuna importanza, metto un piccolo dubbio su quel “dietologo-nutrizionista”, è veramente laureato in medicina? Perché non ha eseguito esami più approfonditi?
Cominciamo dalla Celiachia :
La diagnosi di Celiachia si basa su molti dati clinici e di laboratorio.
Nei dati di laboratorio gli anticorpi antiendomisio, transglutaminasi, gliadina, sono probanti ma se negativi, non escludono la diagnosi; l’espressione genica HLA classe I e II, se dimostra gli alleli DQ2-DQ8, è probante, ma in letteratura, vengono riportati anche la sola presenza del DQ--, e altri alleli, pertanto in ogni caso va sempre studiato confrontando i dati della letteratura. Per la probabile associazione con altre patologie di natura anche autoimmune, è sempre bene valutare l’HLA di classe I e II, completo. La gastroscopia con esame bioptico, è probante nel caso di positività, ma la sola colorazione ematossilina eosina, non può dimostrare la presenza dei linfociti intraepiteliali, che sono una dimostrazione certa, pertanto va eseguito il preparato congelato.
La diagnosi di Celiachia è molto complessa e tutti i dati anamnestici, clinici, di laboratorio vanno analizzati, anche confrontandoli con la bibliografia internazionale.
Come vede, non è così semplice escluderla con due semplici esami.
Proseguiamo con i virus epatici:
va eseguito:

Epatite B (Ricerca del genoma quantitativa)
Epatite C (Ricerca del genoma quantitativa)
Epatite Delta (Ricerca del genoma quantitativa)
Cytomegalovirus (ricerca menoma quantitativo)
Epstein-Barr (ricerca menoma quantitativo)
Tenendo ben presente che questi esami hanno una sensibilità, quindi al di sotto di una certa cifra, non riescono a rilevare la presenza del virus, anche se presente. Pertanto vanno letti con un ragionamento adeguato.
Continuiamo con la patologia autoimmune:
ricerca della predisposizione genica alla patologia autoimmune epatica.
titoli sierici di SMA ed ANA ed LKM1
Gli anticorpi antimuscolo liscio riflettono la presenza di anticorpi diretti contro l’actina, la tubulina, la vimentina, desmina e scheletina. Gli anticorpi anti-microsomiali del fegato/rene di tipo I sono reattivi contro l’antigene microsomiale 50 kDa del fegato e del rene identificato come la citocromossigenasi P450 IID6. Altri tipi di anticorpi riscontrati sono quelli diretti contro fegato e pancreas, anti-LP, e contro le asialoglicoproteine (anti-ASGPR), contro il citosol epatico di tipo 1 (anti-LC1), anticorpi citopl Asma tici antineutrofili perinucleari (pANCA) che sono stati riscontrati specialmente nella colangite sclerosante

Come vede, non è così semplice liquidare il problema sulla alterazione nutrizionale, tantomeno sulla Celiachia e sui virus epatici, se non si eseguono gli esami giusti e il ragionamento applicativo adeguato. Molte sono le cause implicate nel suo disturbo epatico, una attenta valutazione, con un ragionamento congruo, certamente conducono alla soluzione diagnostica e terapeutica.
saluti

Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)

Risposta del 01 ottobre 2006

Risposta a cura di:
Dott. TONINO GRASSO


Oltre alle misure che ha già adottato, provi a scendere di peso introducendo meno calorie e facendo attività fisica.
Lei potrebbe infatti essere affetto da steatosi epatica, malattia che può rispondere positivamente alla perdita di peso ed è molto frequente.

Dott. Tonino Grasso
Medicina Territoriale
MARTANO (LE)



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