11 luglio 2006
Fistole sacrococcigea
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05 luglio 2006
Fistole sacrococcigea
Salve le spiego la mia situazione. Ho gia' avuto un' intervento con il metodo del zaffo a ferita aperta inutilmente perche' dopo un' anno ho dovuto operarmi di nuovo con l' intervento radicale con l' asportazione di un bel po' di carne e il raschiamento dell' osso e portando il drenaggio per diversi giorni(ferita cucita). A distanza di 2 anni mi si e' formata di nuovo e stamane ad infezione avanzata, il dottore mi ha inciso e mi ha messo il zaffo, lasciando la ferita aperta. Quest' ultimo mi ha detto che a settembre vuole operarmi con l' altro metodo asportando, come l' altro chirurgo, il tutto fino a raschiarmi l' osso e cucendo la ferita. Mi domando e' necessario dopo aver subito per 2 volta stamane l' intervento col zaffo, risubbire a settembre per la seconda volta, l' altro tipo di intervento?? grazie mille.Risposta del 11 luglio 2006
Risposta a cura di:
Dott. PAOLO BRUSCHELLI
Gentil. Mo/ma sig.
di certo al 100% ahimé. . . c'è solo la morte.
la chirurgia è un compromesso tra paziente e chirurgo, essi si dividono le responsabilità, da una parte la correttezza professionale l'esperienza la tecnica, dall'altra la perfetta aderenza alle indicazioni date dall'operatore.
La cisti pilonidale ( o cisti a nido di peli) è caratteristica della regione sacro-coccigea. Essa può andare incontro a una o più complicanze suppurative e abbastanza facilmente, se non correttamente trattata, recidiva.
Una delle tecniche meno note, ma molto efficace, è quella della CRIONECROSI ( necrosi da freddo)
L’intervento, che pratico da oltre 30 anni, si svolge in ambulatorio (ovviamente attrezzato, in anestesia locale, e consiste nel portare, con un apparecchio chiamato “CRIOTOMO” la regione interessata dalla cisti, a circa -90°C, ovvero a meno 90 gradi centigradi.
La necrosi che interessa il tessuto, a causa della bassa temperatura, guarirà in pochi giorni, e la cicatrizzazione avverrà in circa tre/quattro settimane.
La bassa temperatura determina lo “scoppio” delle cellule della parete della cisti e dell’epitelio dei tubuli che si irradiano ed il “freddo” segue le minuscole vie tubuliformi che si irradiano dal corpo della cisti.
Questi, durante un intervento tradizionale, vengono individuati “a vista” previa una loro colorazione con blue di metilene.
Tale tecnica, consolidata da tempo, presenta però dei problemi:
1. la spinta delle pressioni idrauliche che viene attuata con l’iniezione, potrebbe causare una penetrazione ulteriore del materiale infetti
2. non tutti i tubuli (microfistole) vengono colorate
3. non tutti i tubuli vengono perfettamente individuati dall’occhio, seppur esperto del chirurgo.
Durante tale periodo è possibile attendere alla propria attività lavorativa !
Il Paziente, effettuato l’intervento, torna immediatamente al suo domicilio, o, se giunge da lontano, sosterà per 48 ore in albergo.
Può immediatamente attendere alla normale vita quotidiana, perché sede dell’intervento e le medicazioni sono assolutamente indolori.
è necessario, nelle vecchie fistole recidivanti, effettuare una FISTOLOGRAFIA esame radiologico cui è prudente far seguire l'intervento a breve termine
Dr. Paolo bruschelli
Dott. Paolo Bruschelli
Casa di cura convenzionata
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Specialista attività privata
Ricercatore
Specialista in Anestesia e rianimazione
Specialista in Chirurgia generale
CIVITANOVA MARCHE (MC)